UNA CAPPELLA, DIVENUTA POI UN MONASTERO, CE LO RICORDA TUTTORA, SEBBENE UN FITTO ROVETO OGGI L’OPPRIMA E LA MEMORIA COLLETTIVA L’ABBIA QUASI DIMENTICATA DEL TUTTO. EPPURE QUEL LUOGO E’ STATO TESTIMONE DI UNA MESSE PRODIGIOSA DI GUARIGIONI MIRACOLOSE.

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APPENDICE ALLE QUATTRO PARTI PUBBLICATE NEI DECORSI MESI
In conclusione di questa breve dissertazione sul luogo di culto della Madonna di
Gerusalemme
e del suo grandioso convento, per dare una idea della rilevante partecipazione
popolare, non si può fare a meno di riportare il contenuto del programma dei festeggiamenti sul
monte Gerusalemme tenutisi in data 25 aprile 1899. Si tratta di un documento casualmente
acquisito, dal cui contenuto si può ricavare la magniloquenza di quei festeggiamenti ed il taglio
moderno dell’organizzazione di essi. Si riporta per esteso il testo del titolo del programma del
piano delle predisposte celebrazioni: “PROGRAMMA per la festa del monte Gerusalemme
(Bellona) pel giorno 25 corrente mese di Aprile (tempo permettendo)”, recante la data del 20
aprile 1899.
Dall’esame del testo si deduce che i festeggiamenti venivano tenuti solo in presenza del bel
tempo: e ciò è abbastanza comprensibile se si tiene conto che il convento in questione è ubicato
sulla sommità del Monte Rageto, che nel programma viene indicato col nome di Gerusalemme.
Il programma veniva redatto da un comitato o da una associazione. Da quello in esame
apprendiamo che il presidente dell’associazione (o del comitato) che curava l’organizzazione del
rito religioso era residente a Capua e che la processione diretta al monte Gerusalemme partiva
(almeno quella del 1899) proprio dal domicilio di quest’ultimo. Il testo del programma svela delle
circostanze molto significative, delle quali, causa il decorso di oltre un secolo, si è persa
definitivamente conoscenza. Dalla lettura del primo periodo del programma, infatti, si apprende
che nella organizzazione delle celebrazioni (come avviene, talvolta, anche ai giorni nostri) erano
insorte divergenze di vedute tra le componenti del sodalizio, nel caso in esame tra quella maschile
e quella femminile. I soci maschi si erano astenuti dalla predisposizione dei rituali festeggiamenti,
per motivi non indicati, mentre le femmine avevano deciso di provvedere ugualmente ai
preparativi dei riti correlati alla solenne festività. E’ curiosa la denominazione dei soci maschi che
si erano astenuti dalla stesura del programma dei festeggiamenti: “Soci pellegrini messi in
isciopero”.
Ecco il testo iniziale del programma redatto dalla componente femminile dei soci
organizzatori: “Essendoci i soci pellegrini messi in isciopero, (pare impossibile), le socie
pellegrinesse hanno fatto premure alla Presidenza perché la festività devesi a qualunque costo solennizzare anche a loro esclusive spese. Per l’oggetto, dette socie pellegrinesse, hanno fatto un
mutuo con la Banca di Francesco Ricciardi ….. da doversi pagare infra l’anno in oro ed argento”.
Il fervore per la Madonna di Gerusalemme era tale da non scoraggiare la componente
femminile del sodalizio, che evidenziava anche la disponibilità a sostenere le ingenti spese
occorrenti per farla svolgere con ogni tripudio, tra lancio di fiori, monete ed accompagnamento di
banda musicale.
La processione, secondo il programma in questione, iniziava da Capua e seguiva il seguente
itinerario: “La riunione (della processione) avrà luogo il detto giorno 25 corrente, alle ore sei, al
Corso Museo Campano n.22 (oggi Via Roma), innanzi l’abitazione del Presidente. In apposite
vetture (Carrozze) prenderanno posto le socie pellegrinesse, e si metteranno in marcia, precedute
da una splendida orchestra, percorrendo le seguenti vie della città: Ottavio Rinaldi, Gran Priorato
di Malta, Principi Normanni, Corso Appio, Porta Roma. Si dirigeranno nel comune di Bellona. Lungo
le dette vie vi sarà getto di fiori e camelie in abbondanza, meno le monete di oro e di argento, le
quali dovranno servire per estinguere il debito”.
La processione di pellegrini impiegava circa un’ora per giungere a Bellona, dove era prevista
una sosta della durata di un’ora, per poi riprendere la marcia, questa volta consistente
nell’ascensione al Monte Rageto (Indicato come Monte Gerusalemme). La sosta veniva
predisposta ad arte, prima di affrontare la salita al convento: oltre a riposarsi, i pellegrini venivano
allietati dalla banda musicale che eseguiva per essi diversi brani musicali, quelli più in sintonia con
lo spirito della processione religiosa. Nel centro di Bellona si univano anche i numerosi fedeli di
quella cittadina, dove è particolarmente sentito il Monte Rageto.
Adesso, sempre seguendo il programma illustrativo dei festeggiamenti, allo scopo di
rivitalizzare i momenti salienti di quell’ascensione al convento, riportiamo il seguito della
processione religiosa: ”Alle ore 7 arrivo nel comune di Bellona, ove si farà una sosta, e nella piazza
saranno eseguiti scelti pezzi musicali dall’orchestra. Alle ore 8 le pellegrinesse, col bordone e la
bisaccia a tracollo si metteranno in marcia per ascendere pedestramente il rinomato Monte di
Gerusalemme. Giunti al Convento di Gerusalemme, a cura e spese delle pellegrinesse, nella Chiesa
del medesimo sarà celebrata una messa solenne con l’orchestra”.
Molto significativo il passaggio riportato dal quale si attingono ulteriori notizie circa i tempi di
svolgimento del pellegrinaggio al convento, comprese le soste e le modalità di ascensione al luogo
sacro e l’abbigliamento delle pellegrinesse. La consultazione del programma dei festeggiamenti ci
ha dato la possibilità di fare un salto a ritroso nel tempo di circa 125 anni ed oggi, con la fantasia,
mercé i preziosi dettagli fornitici dall’avviso della festa, possiamo rivivere quegli esaltanti momenti
di vero fervore religioso.
Quanti, nei tempi più recenti, hanno partecipato ai riti del convento della Madonna di
Gerusalemme (almeno fino a quando sono stati svolti) citavano con entusiasmo le mangiate
pantagrueliche -arricchite dai dolci pasquali e dai corposi vini locali- che seguivano alla
conclusione dei rituali religiosi.

IL PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI DEL 1899

Ecco cosa avveniva dopo la messa, seguendo le indicazioni del programma dei
festeggiamenti del 1899: “Terminata la messa, le socie pellegrinesse faranno una squisita
colazione per rinforzare lo stomaco, e durante la stessa, l’orchestra eseguirà i seguenti pezzi
<Polka Strauss, Sinfonia Mercadante, Duetto Norma Bellini, Fantasia per tromba. Gatti, Polka. Si o
che siete>. Alle ore 12 avranno luogo le corse nei sacchi, le quali saranno eseguite da socie
pellegrinesse, per mancanza dei soliti 4 corridori (I pellegrini maschi, infatti, in quella occasione, si
erano astenuti dal partecipare). Chi ha desiderio di vedere di che specie saranno i premi dovrà
intervenire sul monte. Seguirà un gran ballo sotto la direzione del Presidente. Alle ore 16 avrà
luogo il gran pranzo rallegrato da alcune socie pellegrinesse, le quali eseguiranno delle macchiette
buffe, e canteranno delle canzonette da fare <sciuvulì> (divertire). Durante il pranzo l’orchestra
eseguirà i seguenti pezzi <Polka – Giannotta la Veneziana-, Sinfonia –Adam-, Atto 4° Aida –Verdi-,
Atto 4° Trovatore –Verdi-, Atto 4° Ballo in Maschera –Verdi-, Valzer variato per tromba e clarino,
Aria Faust –Donizetti-, Galopp”.
Lo svolgimento dei festeggiamenti avveniva, dunque, con la partecipazione di una orchestra
che allietava i numerosi pellegrini con celebri brani sinfonici, sia dopo la colazione, seguita alla
santa messa, che dopo la fine del copioso pranzo pomeridiano. Il brano riportato ci consente
anche di evidenziare quanto fossero già emancipate le donne del tempo, cioè della fine del XIX
secolo, le quali, pur in assenza della componente maschile, erano state capaci di organizzare dei
festeggiamenti in piena regola in onore della Madonna di Gerusalemme.
Dopo i riti religiosi ed alla conclusione dei profani festeggiamenti, arricchiti di gaudenti balli
ed abbondanti libagioni, di cui rimaneva memoria fino all’anno successivo, per poi riprenderli con
le analoghe modalità, i fedeli si incamminavano per fare ritorno ai luoghi di provenienza. I capuani,
per il rientro, facevano un percorso diverso; nel programma viene riportato che verso le ore 18 le
socie pellegrinesse discendevano pedestramente a Triflisco, per poi procedere per S. Angelo in
Formis
, facendo rientro a Capua per Porta Tifatina. Si presume che i fedeli capuani, per discendere
a valle, all’altezza di Triflisco, seguissero un itinerario del quale si è ormai persa la memoria del
relativo andamento. I fedeli bellonesi, invece, per rientrare a casa facevano il percorso a ritroso.
Per i capuani la voglia di festeggiamenti non era ancora terminata. Infatti, dopo aver varcato
la Porta Tifatina, e percorsa via Gran Priorato di Malta, via Seggio dei Cavalieri, via Duomo e via
Museo Campano (l’attuale via Roma) raggiungevano il sito dal quale erano partiti di buona
mattina, dove l’orchestra eseguiva ulteriori pezzi musicali. E la giornata festiva, in onore della
Madonna del Convento di Gerusalemme, si chiudeva col saluto del presidente (tal Pietro Sorice)
del comitato dei festeggiamenti.
Chiudiamo con una nota di colore per evidenziare che anche oltre un secolo fa, ovvero nel
1899, non mancavano i pettegolezzi, secondo il noto adagio che non c’è festa senza chiacchiera.
Infatti, il manifesto del programma si chiudeva con un nota molto eloquente, ovvero che “Le socie
pellegrinesse hanno deciso di essere proibito d’intervenire sia nel ballo che nel pranzo persone
estranee che non hanno contribuito col pagamento”. Evidentemente i portoghesi c’erano anche
allora!

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