approvato bilancio di previsione 2025-27

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BRINDISI – “I cittadini non saranno penalizzati in termini di servizi”. L’assessore al Bilancio del Comune di Brindisi, Caterina Cozzolino, si dice soddisfatta del bilancio di previsione 2025-27 che stamattina (lunedì 23 dicembre) è stato approvato dal consiglio comunale di Brindisi, con i voti della sola maggioranza (21 a favore, 12 contrari). L’opposizione ha polemizzato per il mancato inserimento della somma pari a 3,5 milioni di euro che si dovrebbe ricavare dall’aumento della Tari (potenzialmente fino a un massimo del 50 percento) a carico dei cittadini.

Il dibattito si è focalizzato anche sull’inserimento degli introiti previsti sulla base del nuovo piano della sosta, con l’aumento delle tariffe e degli abbonamenti a carico dei residenti. A fronte di una previsione di entrate da 2,5 milioni di euro, nel previsionale è stata inserita una cifra prudenziale pari a 1,4 milioni di euro. In tutto ciò bisogna ricordare che l’amministrazione comunale è sottoposta al piano pluriennale di riequilibrio dei costi, che comporta il pagamento di una rata annuale da 2,5 milioni di euro.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Per questo l’assessore Cozzolino, insediatasi la scorsa estate, parla di “bilancio sofferente”. “Faremo le variazioni – dichiara a margine del consiglio comunale – nel momento in cui avremo la certezza della legge di bilancio in itinere”. Cozzolino incassa le critiche dell’opposizione sull’aumento della Tari, nell’ambito della variazione di bilancio da 3,5 milioni di euro approvata nelle scorse settimane. “Il settore Ambiente – afferma Cozzolino – lavora incessantemente. Non piace a nessuno mettere le mani nelle tasche dei cittadini. È al vaglio una serie di misure”.

Le critiche della maggioranza

E a proposito di Tari, Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune – Alleanza Sinistra/Verdi) rimarca come la variazione di bilancio da 3,5 milioni non si ritrovi a ruolo nel previsionale. “Questi 3,5 milioni – afferma Rossi – sembra che non esistano né nel 2024 né nel 2025”. L’aumento della Tari non viene addebitato all’amministrazione comunale. La variazione di bilancio è infatti determinata da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi presentati dai privati che gestiscono il servizio di smaltimento dei rifiuti in Puglia, affinché i costi a carico degli enti pubblici fossero adeguati ai parametri Istat. Resta il fatto che gli effetti di questa sentenza “mancano – afferma Roberto Fusco – nel bilancio previsionale”. “Non resta che prenderne atto – afferma ancora Fusco – e contabilizzarla. Se non lo si fa, il bilancio è falso, perché non tiene conto di costi di cui non si ha notizia”. Stesso discorso vale anche per l’aumento della Tari. “Questo bilancio – insiste Fusco – andrebbe modificato. Non si comprende quali siano gli interventi concreti per l’aumento della differenziata, che incide sulla Tari”.

L’aumento della Tari, a detta di Francesco Cannalire (Pd) è un “balzello che pagheranno i cittadini”, con il rischio che non si incassi quanto si prevede di incassare. Perché “c’è il rischio che un cittadino, vedendo raddoppiare la Tari, non la paghi. Questa scelta si ripercuoteranno su altri servizi”.

Pasquale Luperti ricorda che a ottobre 2023 si è insediata una nuova ditta appaltatrice del servizio di raccolta dei rifiuti e nel frattempo la “differenziata è crollata e la Tari è aumentata”. Luperti punta il dito contro i dirigenti, che “beneficiano di un punteggio pari al 100 percento”. “Non diamo sempre la colpa – prosegue Luperti – ai cittadini”.  

La replica della maggioranza

La maggioranza orienta il dibattito verso l’alto tasso di evasione delle imposte che affligge la città. Roberto Quarta (indipendente) stimola gli uffici comunali “affinché mettano in campo tutti gli strumenti per la lotta all’evasione”. Lo stesso ricorda che si possono rimodulare i coefficienti per le utenze non domestiche. “Gli strumenti per attutire il colpo- afferma  – ci sono. La responsabilità di questo costo proviene da un lungo passato”. Nicola Di Donna (capogruppo di Forza Italia), in replica, evidentemente, a Roberto Fusco, esprime dispiacere sul fatto che “qualcuno metta in dubbio la legittimità del bilancio previsionale”.Siamo  – dichiara Di Donna – alla pretestuosità spicciola”. Riguardo alla Tari, Di Donna ricorda che l’amministrazione comunale ha adottato “la scelta politica di non aumentare la Tari ai cittadini per il 2024”. “Poi  – spiega il consigliere – arriva la mannaia dell’Ager (l’agenzia regionale che gestisce il ciclo dei rifiuti). L’aumento è dovuto all’aumento, certificato dalla Regione, del costo di conferimento nelle discariche”.

Durante il dibattito spunta anche il concetto di “cartello” fatto dai privati che gestiscono il servizio di smaltimento dei rifiuti in Puglia. Ne ha parlato, in particolare, il consigliere Antonio Monetti (Marchionna sindaco). Alla luce di tale considerazione, Roberto Fusco ha invitato l’amministrazione comunale a presentare un esposto all’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) e all’antitrust. 

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