«Voglio adottare la bimba sopravvissuta»

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«Voglio adottare la piccola sopravvissuta» sono queste le parole strazianti di Claudia, madre di Elio, il bambino di 11 anni ucciso dal monossido di carbonio a San Felice a Ema, sulle colline di Firenze, insieme al padre Matteo Racheli, 49 anni, e alla compagna dell’uomo, Margarida Alcione, 46 anni, di origini brasiliane. Claudia, intervistata dal Corriere Fiorentino, ha ricostruito i drammatici momenti che l’hanno portata a dare l’allarme, quando nessuno rispondeva più alle sue telefonate, e infine la tragica scoperta. La piccola di sei anni, figlia di Matteo e Margarida, unica sopravvissuta alla strage familiare, è ancora ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale pediatrico Meyer, dove lotta tra la vita e la morte.

Famiglia morta a Firenze, chi erano Margarida Alcione, Matteo Racheli e il figlio Elio: sopravvissuta solo la bimba di 6 anni, è in una camera iperbarica

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La vicenda

La tragedia è avvenuta nella serata di mercoledì 18 dicembre nella villa di Mezzacosta, a San Felice a Ema, alle porte di Firenze, a pochi chilometri dalla zona del Galluzzo. Le esalazioni di monossido di carbonio, probabilmente sprigionate da una caldaia malfunzionante o dalle due stufe a pellet presenti nell’abitazione, non hanno lasciato scampo a Margarida, Matteo e al piccolo Elio. I corpi sono stati trovati nel salotto al piano terra: il padre e i bambini sul divano, mentre la donna sul pavimento. A lanciare l’allarme è stata proprio Claudia, madre di Elio ed ex moglie di Matteo, che aveva chiamato il figlio la sera prima della tragedia. «Per telefono il bambino lamentava un forte mal di testa» ha ricordato la donna al Corriere Fiorentino. Sconvolta e incapace di restare lucida, ha aggiunto: «Non so nulla, adesso non so nulla. So solo che sto cercando di sopravvivere, anzi no. Desidero solo una cosa: morire».

Le ultime ore di vita della famiglia sono ricostruite attraverso i dettagli che la donna fornisce: il giorno successivo, preoccupata dal silenzio e dall’impossibilità di mettersi in contatto con i suoi cari, Claudia decide di recarsi personalmente alla villa immersa nel verde. Giunta sul posto, trova le luci accese, l’albero di Natale illuminato, ma nessuna risposta dall’interno. È lei a dare l’allarme. I vigili del fuoco, intervenuti poco dopo le 14, hanno trovato una scena straziante. Nonostante i tentativi di rianimazione, i tre erano già deceduti, mentre la bambina, in condizioni disperate, è stata immediatamente trasportata al Meyer. Da allora, la piccola è stata sottoposta a numerose sedute di ossigenoterapia in camera iperbarica presso l’ospedale di Careggi, necessarie per contrastare i danni provocati dal monossido di carbonio, che colpisce in modo grave cuore e cervello. La prognosi rimane riservata.

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Le indagini

La villa, elegante proprietà di Matteo Racheli, imprenditore di origini bresciane, è ora al centro delle indagini. Sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato e la Procura, che coordina gli accertamenti e ha dichiarato che «le cause della morte sono in corso di approfondimento». Nell’abitazione erano presenti due stufe a pellet e una caldaia. I vigili del fuoco su quest’ultima hanno scoperto che era stata installata nel 2019 nei locali della lavanderia, ma non era mai stata sottoposta a manutenzione, nonostante la presenza della dichiarazione di conformità. Secondo un caldaista presente al momento dei rilievi, l’impianto non aveva ricevuto alcuna revisione, mentre la stufa a pellet nel salone era fuori uso. Gli accertamenti della pm Silvia Zannini, che ha disposto il sequestro della villa e gli esami autoptici, si concentrano ora sulla ricerca dei documenti mancanti e sul controllo delle canne fumarie per escludere possibili occlusioni nel sistema di aerazione. Nei prossimi giorni sarà eseguita anche l’autopsia sulle salme delle tre vittime.

Il cordoglio

La scomparsa del piccolo Elio ha lasciato un segno profondo nella comunità. L’Istituto Guido Alfani, dove frequentava la scuola media, ha espresso il proprio dolore con un messaggio su Facebook: «La morte di un figlio è innaturale, perché un genitore non dovrebbe mai sopravvivere al proprio figlio. L’Istituto si unisce al dolore immenso della mamma Claudia». Anche la squadra di calcio giovanile Csd Poggio a Caiano 1909, dove Elio aveva giocato, ha osservato un minuto di silenzio in suo ricordo durante una partita di pallone. Sul lutto ha parlato anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, durante i tradizionali auguri di Natale a Palazzo Vecchio: «Questo è un momento di dolore, ci stringiamo intorno alla famiglia». Mentre l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha pregato per la piccola di 6 anni, unica sopravvissuta e ricoverata in gravi condizioni. La vita della bambina è ancora appesa a un filo e rappresenta l’ultimo legame di una famiglia distrutta, almeno per Claudia.

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