Il numero di notti vendute online tra gennaio e dicembre 2024 per il periodo natalizio è aumentato in media del 16% rispetto all’anno scorso.Il 45% dei soggiorni sarà di breve durata interessando tra 1 e 3 notti
Il 21% delle camere prenotate online per il 2025 proviene da americani, seguiti da italiani 12%, inglesi 11%, tedeschi 7%, australiani e francesi 5%. Si tratta per lo più di soggiorno di breve durata, il 69% delle prenotazioni interessa infatti tra 1 e 4 notti. Sono i dati di Blastness, travel tech italiana attiva nei servizi per il turismo, il numero di notti vendute online tra gennaio e dicembre 2024 per il periodo natalizio ( 23 dicembre – 6 gennaio) è aumentato in media del 16% rispetto al 2023.
Soggiorni di breve durata
Il 45% dei soggiorni sarà di breve durata interessando tra 1 e 3 notti. Molti, il 19%, i soggiorni di 4 notti. In sensibile aumento rispetto all’anno precedente i soggiorni di 7 notti che passano da un’incidenza del 5% al 12% del totale. In linea con il 2023 le abitudini di acquisto: il 28% delle prenotazioni anche quest’anno è stato effettuato a più di 3 mesi dalla data di check-in, il 31% tra i 31 e 60 giorni precedenti, il 24% a due settimane dall’arrivo in struttura.
La ripartizione delle prenotazioni
Analizzando le prenotazioni effettuate tramite i diversi canali elettronici, come i siti ufficiali, OTA (come Booking.com, Expedia) e i Tour Operator ,le strutture clienti di Blastness hanno registrato una crescita media del valore totale delle prenotazioni pari al 31%. Anche l’ADR (ricavo medio giornaliero per camera venduta) è cresciuto del 14%, passando da 247 euro per il periodo natalizio del 2023 a 281 euro per lo stesso periodo del 2024.
I trend delle provenienze
Confermati anche i trend di provenienza delle prenotazioni: il primo mercato, con una quota del 25% è rappresentato dall’Italia, seguito da USA (9%), Francia e Svizzera (8%). Il Regno Unito con il 6% è al quinto posto superando Brasile e Spagna (4%). Tra i paesi in crescita nelle prime 20 posizioni si registrano Polonia, Emirati Arabi Uniti, Israele e Arabia Saudita
La crescita per il settore alberghiero
L’andamento della distribuzione elettronica per il 2025 segna un anno di ulteriore crescita per il mercato alberghiero. In media gli hotel clienti hanno venduto il 54% di notti in più per un controvalore economico del +63%. Il successo del turismo, che sta trainando il Pil italiano piegato dall’industria in crisi, intanto giova anche alle casse degli enti locali grazie all’aumento record della tassa di soggiorno.
Il traino delle low-cost
D’altronde incide molto la crescita del peso delle compagnie aeree low cost che ha consentito di viaggiare a prezzi più contenuti. Ma anche l’offerta di servizi di alloggio in strutture private di piccola dimensione, come le case vacanze e i b&b offerti tramite le piattaforme digitali o i siti specializzati tipo Booking e Airbnb. Queste innovazioni di prodotto si sono incrociate con il protagonismo delle classi medie dei Paesi emergenti in grado di accedere a questo mercato e a questi standard di consumo e di poterlo fare in percentuale sempre maggiore.
Il record della tassa di soggiorno
Secondo un rapporto di Jfc, nel 2024 in tutta Italia la raccolta di questa tassa sfiorerà il miliardo di euro, fermandosi a 976 milioni. La soglia verrà superata nel 2025 stando alle previsioni dello stesso rapporto, che prevede un incasso di 1,52 miliardi di euro per il prossimo anno. Il gettito fiscale dell’imposta di soggiorno non è ripartito equamente. La regione che incassa più di ogni altra è il Lazio, grazie al gran numero di turisti attratti da Roma ogni anno, seguita dalla Lombardia.
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