Viaggio nella crisi nera di una Reyer irriconoscibile

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Continua a non convincere in LBA la Reyer di Spahija, soprattutto in campionato: cammino deficitario, contestazione, pubblico sempre più critico ed una crisi non solo di risultati ma anche tecnica ed emotiva; ad oggi si può parlare di delusione e squadra in involuzione

Undicesimo posto in classifica alla pari con la dodicesima, zona playoff che si allontana sempre di più (3 vittorie) e lo spettro della retrocessione che oggi è a 4 punti di distanza: la Reyer di coach Spahija sta attraversando un momento difficilissimo ed è sempre più nel mirino della stampa locale veneziana oltre che dei tifosi, spazientiti da risultati che non arrivano e da prestazioni tutt’altro che brillanti. Il Natale non può certo definirsi oro-granata in questo 2024 che si sta chiudendo nel peggiore dei modi. In Europa – tuttavia – il cammino non è così negativo ed il successo di Bourg ha rimesso i lagunari in linea per passare il turno: l’obiettivo è quello, agli antipodi – a tutti gli effetti – con un percorso complicatissimo in LBA.

Domenica è arrivato il ko numero 8 in campionato, il quinto nelle ultime sei partite (l’ultimo successo risale alla trasferta di Varese del 1 dicembre) di un campionato che si può definire terribile: peggior attacco della LBA, una singola vittoria in casa che ormai risale alla partita contro Scafati del 27 ottobre a fronte di 5 ko rimediati contro Treviso, Sassari, Reggio Emilia, Virtus Bologna e Germani Brescia e successo assente da quasi un mese. Una situazione disastrosa che nessuno poteva immaginare: la crisi non è solo di risultati.

Aamir Simms, uno dei volti della crisi Reyer

Reyer in crisi tecnica ed emotiva, non solo di risultati

La Reyer è in un momento difficilissimo, inutile negarlo: la stagione è fino a questo momento la peggiore dal ritorno in Serie A, con una classifica deficitaria ed un piatto casalingo che sta decisamente piangendo visto il pessimo score di 1-5. La prima parte di questa stagione in LBA è decisamente disastrosa, con una crisi che non è solo di risultati ma anche tecnica ed emotiva, oltre che fisica. Infortuni, uno staff tecnico in difficoltà, giocatori sfiduciati e lontani dal loro standard: è complicato individuare un motivo predominante per questa situazione negativa che sta attanagliando gli oro-granata da diverso tempo. Coach Spahija è da tempo nel mirino della critica: il tecnico croato non sta convincendo a livello gestionale e comunicativo ed il roster costruito sembra decisamente limitato in alcuni ruoli, in particolare negli esterni. Il reparto play-guardie ad oggi si poggia tutto sulle spalle di Tyler Ennis, che – però – non pare avere un vero cambio adeguato: Fernandez sta pagando i due anni di inattività ed il recente infortunio, Moretti è più guardia che play e sembra leggero come telaio per il doppio impegno, Casarin gioca su alcuni infortuni ed è pesantemente sfiduciato, preso di mira da una piazza che sta puntando il dito su presunti “affari di famiglia”, McGruder ha avuto un buon impatto ma è già al secondo infortunio e Munford sarà out per un altro mese almeno. Il solo Kabengele ha mostrato continuità con prestazioni debordanti, Parks dopo l’infortunio è tornato ed ora è in grande condizione, ma dall’altro lato Wheatle e Simms non stanno impattando come potrebbero, evidentemente sfiduciati, così come Tessitori, mentre Wiltjer alterna prestazioni ottime ad altre rivedibili.

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Certo la situazione degli infortuni sta diventando un po’ grottesca: ad oggi l’unico risparmiato dai problemi fisici probabilmente è Wiltjer. Ennis e McGruder sono andati ko 2 volte, Munford si è infortunato subito, Parks ha saltato un mese e mezzo, Fernandez un mese per stiramento. Non tutti problemi muscolari, ma il roster mai al completo è un’altra tassa da pagare che sta penalizzando Venezia. L’impressione è che manchi un secondo creatore di gioco ed un giocatore capace di trovare punti in maniera importante dal perimetro, ma non solo: coach Spahija ha ammesso di non avere la soluzione per uscire da questa difficoltà profondissima, dichiarazione che ha scatenato l’ira dei tifosi e che ha portato i giornali a puntarne il dito contro. Tra giocatori sfiduciati che non riescono ad uscire da questo tunnel d’involuzione, una crisi tecnica che ha messo il coach croato nel mirino della stampa e dei tifosi ed una situazione infermieristica sempre più complicata è difficile immaginare come possa la Reyer uscire dalla crisi. Basterà la smentita sulle notizie di possibile esonero della guida tecnica per compattare un ambiente non abituato a navigare in queste zone di classifica? Il tempo lo dirà, vedremo se con interventi o meno sul mercato, con Tucker che è sfumato.

Jordan Parks in azione contro Bourg
Jordan Parks, uno dei migliori di questa Reyer

Fischi, contestazione e critiche: la spaccatura è pesante

Le prestazioni non brillanti della Reyer hanno portato il tifo organizzato ad una presa di posizione piuttosto importante nella sfida interna contro Brescia, con i Panthers che hanno scelto la via del silenzio per i primi due quarti. I ko in fila con Sassari, Lubiana e quella Derthona dell’ex Walter De Raffaele (non più così apprezzato e rispettato dal pubblico lagunare) hanno fatto esplodere una doppia contestazione importante, prima in Piemonte con fischi, poi con uno striscione pesante esposto fuori dal Taliercio la settimana scorsa ed infine con un ulteriore doppio messaggio molto chiaro recapitato alla squadra nella sopra citata partita con i bianco-blu di coach Poeta. Il palasport Taliercio oggi è terra di conquista in Italia, con Venezia che tra le mura amiche oggi è 1-5: sembrano lontanissimi i tempi dove si parlava di fortino inespugnabile… La crisi degli oro-granata ha messo il pubblico sul piede di guerra: critiche pesanti, pesantissime a coach Spahija, all’operato della dirigenza (Federico Casarin in primis) e ad alcuni giocatori, con Casarin e Simms letteralmente presi di mira sono ormai all’ordine del giorno, palazzetto che non è mai esaurito e sembra piuttosto “freddo”, una situazione molto complicata dal quale uscire sembra oggi difficilissimo. Oggi la realtà dice che la Reyer non deve guardare ai playoff, bensì ad una lotta per non retrocedere che è incandescente: i punti di disavanzo da Cremona penultima sono 4 e tra 3 settimane c’è lo scontro del PalaRadi, un crocevia fondamentale che sarà da vincere ad ogni costo.

I due striscioni contro Brescia
La contestazione dei Panthers



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