L’interrogativo ci sta tutto, dopo quanto annunciato, scritto sulla mozione che dovrebbe portare il consiglio regionale a colmare la lacuna dell’assenza del ” Garante per i diritti delle persone private della libertà personale”. Figura per la quale Maurizio Bolognetti continua nello sciopero della fame, nonostante il periodico bollettino medico esorti a smettere …Ma per farlo occorre che la politica regionale, aldilà degli auguri di routine, degli inviti a un Natale di Pace,fratellanza e via elencando, sia di una mossa e fissi una data all’ordine del giorno. Passerà Capodanno e, chissà, forse anche all’Epifania. Se non ci è riuscito Babbo Natale, figura estranea come l’albero agghindato di lustrini e gli anglicismi augurali da festa globale e commerciale, si auspica che lo faccia la Befana. Quella simpatica vecchina che viaggia a cavallo della scopa e che reca nella sacca dolci e tanto carbone, per quanti continuano a non comportarsi bene. E tra acqua, crisi in corso o rinviate, emigrazione, taglio dei servizi, perdita di autonomia decisionale con il ricorrente tavolo romano ci sarebbe da scaricarne a vagonate. A Maurizio il dovere, e su questo non ci pieve, di avere tanta pazienza nel solco di Satyagraha che è -come continua a ripetere- “insistenza per la verità”. E quella fa male…
Sciopero della fame – Giorno 5
Il Consiglio regionale discuta e voti la Mozione a prima firma Piero Marrese, sottoscritta anche dal Vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, e dal Consigliere Roberto Cifarelli. Mozione che in estrema sintesi potremmo definire sul “Diritto alla conoscenza, la democrazia, l’esercizio della nonviolenza, ecc.”.
La Giunta regionale chiarisca che finalmente, dopo 14 anni, la Regione Basilicata ha istituito la figura del “Garante per i diritti delle persone private della libertà personale”, informazione letteralmente nascosta dalla velina inviata alla stampa.
Eviterò, per carità di patria, di sottolineare la più che “maldestra” formulazione della legge in questione, che si apre con la dicitura “Garante delle vittime di reato”.
Ai miei interlocutori dico che se avessero voluto un’ulteriore figura di garanzia, avrebbero potuto crearla. Chiedere giustizia per chi è stato vittima di un reato è sacrosanto, ma per questo esistono le forze dell’ordine e la magistratura. Il “Garante per i diritti delle persone private della libertà personale” è una figura specifica, che fa capo a un Garante nazionale e nasce per il mancato rispetto, in questo Paese, dell’art. 27 della Costituzione. Io avrei aggiunto Garante della “Comunità penitenziaria” e lo avevo pure suggerito.
Nel corso della mia vita ho visitato carceri lucane, campane, calabresi e pugliesi e sempre ho prestato attenzione a chi in quelle carceri era detenuto, ma anche, ed era giusto farlo, agli Agenti di Polpen e a chi nel carcere ci lavora. Tutti assieme dimenticati da uno Stato che, su questo ed altri fronti, è Stato criminale sul piano tecnico-giuridico.
Inutile dire che lo sciopero della fame proseguirà fino a quando la Mozione in oggetto non verrà posta in discussione e votata.
Quanto al secondo punto, che si è aggiunto in corso d’opera, pretendere che venga fatta chiarezza è il minimo sindacale, dopo 14 anni che mi hanno visto incessantemente impegnato a chiedere l’istituzione dalla sopra citata figura di Garanzia, in ultimo con una azione nonviolenta a cui il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio, nel mese di agosto, avevano corrisposto assumendo un solenne impegno sul tema in oggetto.
Conoscere per deliberare, appunto!
Chiudo, e me lo consentirete, con lo stralcio di una lettera inviata da Angelo Tasca ad Ernesto Rossi: “Mi son prodigato per più di una quarantina di anni, in vicende che sarebbero bastate a logorare parecchi uomini ed ora il corpo, questo intruso, ha iniziato la rivolta” (Lettera di Angelo Tasca ad Ernesto Rossi – Torino, 20 gennaio 1956).
La mia è fame di verità, democrazia, giustizia, giustizia sociale, diritti umani e libertà.
Buon Santo Stefano a voi tutti, ad iniziare da coloro che dai banchi del Consiglio e della Giunta non hanno emesso un fiato.
Satyagraha, lo ripeto, è “insistenza per la verità”.
Maurizio Bolognetti
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link