Il porto di Trieste stabile nel 2024 e fiducioso per il 2025

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“Risultato di sostanziale tenuta”: è questa la sintesi dell’Autorità di sistema portuale in merito ai dati di traffico del porto di Trieste nei primi 11 mesi del 2024.

Secondo l’ente “si potrà avere riscontro con i valori consolidati a gennaio 2025, ma sin d’ora, considerato il contesto geopolitico estremamente problematico legato alla situazione di crisi del Mar Rosso e considerata la recessione economica che colpisce la Germania, la performance del sistema portuale può essere valutata in termini di positività”.

Il periodo gennaio-novembre evidenzia, infatti, per lo scalo giuliano una crescita dei volumi totali (+6,42%), con 54.406.317 tonnellate movimentate rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.  La virata al rialzo dei primi undici mesi è dovuta principalmente al settore energetico e vede sul podio il comparto delle rinfuse liquide, con 37.664.654 tonnellate (+9,74%).

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“Il settore potenzialmente più critico in relazione alla situazione del Mar Rosso, quello dei container, che nei primi mesi del 2024 aveva riportato importanti decrementi, ha dato prova di forza. I valori sono infatti quasi allineati con l’anno precedente (-1,12%) se guardiamo ai Teu movimentati che hanno raggiunto la soglia dei 770.323. I numeri sono addirittura in aumento se si considera il dato dei Teu pieni che sono stati 556.659 (+3,75%), mentre sono in calo quelli vuoti, 213.664 (-11,90%). Cresce inoltre il volume dei Teu trasbordati da nave a nave, 279.322 (+5,88%)”.

Quanto ai ro-ro, 270.444 sono state le unità transitate (-1,79%) in un quadro economico non positivo per alcune economie estere del retroterra industriale di tali traffici, anche se l’autostrada del mare vede aumentare le toccate (+7,22%) che passano a 787 rispetto alle 734 del 2023, in parte grazie all’introduzione di nuove linee.

Importante riduzione delle rinfuse solide (-72,64%) dovuta alla sostanziale assenza di traffici del sistema siderurgico triestino. In controtendenza va segnalato invece l’incremento della sottocategoria cereali (+5,69%), collegata ad una costante attenzione da parte dell’industria alimentare insediata sul territorio della zona industriale verso le opportunità offerte dallo scalo giuliano.

“Per quanto riguarda la movimentazione ferroviaria, 7.261 sono stati i treni operati a Trieste (-12,47%) in un periodo in cui diversi cantieri ferroviari sulle linee nel retroterra internazionale hanno reso più difficile mantenere la qualità dei servizi.  A fronte di tale risultato complessivo negativo, vanno evidenziati non solo i risultati positivi del Molo VI e del Terminal Cereali, ma allargando lo sguardo al network intermodale del sistema, anche i valori dell’Interporto di Cervignano che mette a segno una crescita a doppia cifra (+19,96%) con 1.166 treni. Notevole la performance del traffico croceristico della Trieste Terminal Passeggeri che supera i 500.000 crocieristi, con una crescita rispetto al 2023 che sfiora il 9%”.

Passando al porto di Monfalcone, si conferma la maggiore esposizione di tale scalo alle problematiche collegate al quadro geopolitico (Ucraina e Mar Rosso), così come al momento critico del settore automobilistico. Nel periodo gennaio-novembre i volumi totali si attestano su 3.280.590 tonnellate movimentate (-8,23%). Flessione per le rinfuse solide nei primi 11 mesi rispetto al 2023 con 2.605.113 tonnellate (-7,53%) mentre in forte espansione l’andamento delle sottocategorie cereali (+59,08%) e prodotti chimici (+34,45%). Decremento per le merci varie (-10,98%) con 674.328 tonnellate movimentate e pesante contrazione per i veicoli commerciali (-26,09%), con 75.718 mezzi transitati.

Per il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale Vittorio Torbianelli si tratta di “un’annata che si sta chiudendo complessivamente in modo positivo, proprio in considerazione del fatto che il risultato si è realizzato in uno scenario geopolitico ed economico problematico. I nuovi servizi Ro-Ro partiti negli ultimi mesi sono un segnale di buon auspicio, come gli indicatori sul lavoro in banchina, in particolare per quel che concerne l’Agenzia del Lavoro Portuale di Trieste, che ha visto una crescita delle giornate-uomo lavorate rispetto al 2023, con un aumento medio di circa 200 giornate a mese”.

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