In Trentino Alto Adige i livelli di benessere più elevati in Italia: da quello economico alla sicurezza, ecco il report

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TRENTO. Il Trentino-Alto Adige presenta i livelli più elevati di benessere rispetto al complesso delle province italiane: a dirlo è l’indagine “BesT” dell’Istat, che delinea i profili di benessere equo e sostenibile della regione e delle rispettive province.

 

Ad essere analizzati nel report sono diversi indicatori tra cui benessere economico, sicurezza, lavoro e conciliazione dei tempi di vita. Ma anche salute, istruzione, paesaggio, ambiente, relazioni sociali, politica e istituzioni e innovazione e qualità dei servizi.

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Nello specifico, il benessere economico è l’ambito nel quale la regione e le sue province detengono i vantaggi più diffusi, con la quasi totalità degli indicatori nella classe di benessere relativo “alta” (50 per cento) e medio-alta (40 per cento). L’indicatore sul reddito medio disponibile pro capite, inoltre, nel 2022 registra risultati migliori rispetto alla media italiana sia in Trentino che in Alto-Adige, anche se a spiccare è la situazione più vantaggiosa della provincia di Bolzano che in Italia ha un valore secondo solo a quello di Milano.

 

Per quanto riguarda sicurezza e lavoro e conciliazione dei tempi di vita la frequenza delle due classi più elevate si mantiene “alta”, ma viene sottolineato come questa scende rispettivamente all’83,3 e al 75 per cento. Nel dettaglio, in relazione alla sicurezza, nel 2022 si registra un tasso di denunce per borseggio dimezzato rispetto al valore medio nazionale: 108 contro 219 denunce ogni 100 mila abitanti, che nella provincia di Trento scende a 79,3.

 

Parlando del lavoro, ad emergere sono gli “alti tassi di occupazione degli adulti ma soprattutto dei giovani”: nel 2023 circa undici punti percentuali in più rispetto al resto della penisola per le persone nella fascia 20-64 anni, e quasi quattordici per i giovani tra i 15 e i 29 anni.

 

Venendo alla salute, le province del Trentino-Alto Adige riportano in prevalenza buoni risultati, con l’83,3 per cento degli indicatori nelle classi “alta” e “medio-alta”, dei quali il 41,7 per cento nella prima fascia.

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Ad essere approfonditi nell’indagine sono poi le condizioni economiche degli individui, la dotazione e fruizione di musei e biblioteche e l’offerta di servizi comunali online per le famiglie.

 

LE CONDIZIONI ECONOMICHE DEGLI INDIVIDUI

 

La distribuzione del reddito disponibile equivalente segnala per il Trentino-Alto Adige livelli superiori a quelli nazionali e a quelli del Nord-est: il 50 per cento degli individui residenti in famiglia dispone infatti di almeno 21.500 euro annui, a fronte di un valore mediano di 17.500 euro per l’Italia e di 20.500 per il Nord-est. In termini di dispersione dei redditi la regione mostra invece livelli superiori a quelli nazionali, sia a livello di ripartizione geografica. La provincia autonoma di Bolzano, nello specifico, ha i valori più elevati di reddito mediano (22.300 euro) e di dispersione.

 

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OFFERTA CULTURALE: MUSEI E BIBLIOTECHE

 

La regione, viene specificato, mostra una diffusa offerta culturale con 194 strutture tra musei, aree archeologiche e monumenti, pari al 4,4 per cento delle strutture censite in Italia. Nel dettaglio, i Comuni con almeno un museo sono 108, pari al 38,3 per cento del totale dei comuni. Nello specifico, l‘Alto Adige ospita il 54,6 per cento delle strutture e ha accolto il 51,5 per cento dei visitatori, con una media di oltre 14 mila visitatori per museo. Venendo alla rete delle biblioteche – in regione se ne contano 420 tra pubbliche e private, che rappresentano il 5,2 per cento del totale nazionale – questa è presente in circa tre quarti dei Comuni e serve oltre 1 milione di residenti, pari al 94,6 per cento della popolazione totale.

 

I SERVIZI COMUNALI ONLINE PER LE FAMIGLIE

 

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Per quanto riguarda infine i servizi comunali online, nel 2022 il 45,2 per cento dei Comuni del Trentino-Alto Adige gestisce interamente online l’iter per l’accesso ad almeno un servizio per le famiglie, con la quota che è quasi triplicata rispetto al 2018, anno della precedente rilevazione, ma è ancora inferiore di circa 8 punti percentuali rispetto ai valori dell’Italia e di oltre 20 rispetto a quelli del Nord-est. Nella provincia di Bolzano, nello specifico, sia la quota di Comuni che offrono servizi interamente online, sia la gamma dei servizi disponibili, sono inferiori rispetto ai livelli nazionali, mentre la provincia di Trento presenta risultati generalmente in linea per quanto riguarda l’offerta complessiva e inferiori in merito alla varietà dei servizi offerti.





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