Politiche per le famiglie: 44milioni di euro in più nel 2024. I dati INPS

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L’INPS ha un ruolo centrale come ente erogatore delle principali prestazioni a sostegno della famiglia. Dall’assegno unico e universale ai congedi parentali: lo stato del welfare state per le famiglie nell’Osservatorio sulle Prestazioni a sostegno della famiglia

Le politiche a sostegno delle famiglie sono uno dei pilastri del welfare state del nostro paese. Come scrive l’Istat nel 2022, in Italia, “la spesa per la protezione sociale è pari al 30,5% del Pil nazionale”.

Nel nostro paese, l’INPS ha un ruolo centrale come ente erogatore delle principali prestazioni a sostegno della famiglia: le attività spaziano dagli assegni familiari ai congedi parentali, fino ai bonus specifici per la cura dei figli, rispondendo ai bisogni di milioni di cittadini.

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DAL 2024 PREVISTI 44 MILIONI DI EURO ANNUI IN PIÙ PER L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE

Dal 1° marzo 2022 il nostro Paese ha introdotto l’Assegno Unico Universale (AUU). La misura si rivolge a nuclei familiari con figli minorenni o maggiorenni fino a 21 anni, se studenti, disoccupati o disabili, e ha sostituito, inglobandole, varie forme di supporto precedenti: gli assegni ai nuclei familiari con figli e orfanili, l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, il premio alla nascita o all’adozione (cd. Bonus mamma domani), l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè) e l’assegno temporaneo (misura “ponte” vigente da luglio 2021 a febbraio 2022).

Come rilevato dal servizio studi della Camera dei Deputati, inizialmente gli oneri previsti per il soddisfacimento dell’AUU ammontavano a 14.219,5 milioni di euro per il 2022; 18.222,2 milioni di euro per il 2023; 18.694,6 milioni di euro per il 2024; 18.914,8 milioni di euro per il 2025; 19.201,0 milioni di euro per il 2026; 19.316,0 milioni di euro per il 2027; 19.431,0 milioni di euro per il 2028 e 19.547,0 milioni di euro annui a decorrere dal 2029. La legge di bilancio 2024 ha previsto un incremento di 44 milioni di euro annui a decorrere dal 2024 delle risorse finanziarie iscritte in bilancio ai fini della copertura degli oneri relativi all’Assegno unico universale.

CALANO I PERCETTORI DELLE PRESTAZIONI INGLOBATE NELL’AUU

L’INPS, nel suo osservatorio Osservatorio sulle Prestazioni a sostegno della famiglia fa il punto sullo stato delle prestazioni erogate. In conseguenza dell’introduzione dell’AUU, nel 2022 l’INPS rileva un significativo calo dei beneficiari delle vecchie misure, mentre nel 2023 queste si sono quasi del tutto estinte, con l’eccezione degli assegni per nuclei senza figli a carico. Nonostante il calo generale, i pensionati continuano a rappresentare una quota rilevante dei percettori di ANF, benché in diminuzione (-17% rispetto al 2022).

CONGEDI DI MATERNITÀ: CRESCE TRA LE LAVORATRICI DIPENDENTI, IN CALO TRA LE AUTONOME E LE DOMESTICHE

Il numero di lavoratrici dipendenti che hanno usufruito del congedo di maternità ha registrato nel 2023 una leggera crescita (+0,6%), il numero delle lavoratrici dipendenti beneficiarie della prestazione si è attestato intorno a 175-176 mila unità. Per le lavoratrici autonome e domestiche, il trend, negli ultimi cinque anni, è negativo, con diminuzioni, tra il 2022 e il 2023, rispettivamente del -5,8% e -8,6%. La situazione per le lavoratrici parasubordinate si è invece mantenuta stabile rispetto al 2022, attestandosi intorno alle 5.000 unità.

BOOM DELLE RICHIESTE DI CONGEDO PARENTALE DA PARTE DEGLI UOMINI: +41%

Il 2023 ha visto un incremento dei beneficiari di congedo parentale tra i lavoratori dipendenti (+2,5% rispetto al 2022). In particolare, si registra un aumento significativo della partecipazione maschile: i padri che hanno fruito del congedo sono cresciuti del 41% rispetto al 2019, riflettendo un progresso nella condivisione delle responsabilità familiari. Le donne, tuttavia, continuano a richiedere più giornate di congedo (55 contro le 23 degli uomini).

CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO: UNA MISURA IN EVOLUZIONE

Nel 2023, oltre 183.000 padri hanno usufruito del congedo obbligatorio di paternità, un incremento del 5,2% rispetto all’anno precedente. Questa misura, stabilizzata dalla legge di bilancio 2022, rappresenta un incentivo alla promozione della condivisione delle responsabilità genitoriali tra donne e uomini. Il suo utilizzo resta limitato al 64,5% dei potenziali beneficiari.

BONUS ASILO NIDO E SUPPORTO DOMICILIARE: CRESCITA E DIVERSIFICAZIONE

Il bonus asilo nido e le forme di supporto domiciliari hanno continuato a crescere. Nel 2023, circa 486.000 minori hanno beneficiato del bonus asilo nido, con un importo medio mensile di 203 euro per sette mesi. Le forme di supporto domiciliare, invece, hanno coinvolto un numero più ristretto di beneficiari, con un importo medio annuo di circa 2.728 euro. I beneficiari di permessi e congedi previsti dalla Legge 104/92 hanno registrato un aumento nel 2023, grazie anche a cambiamenti normativi che hanno eliminato alcune restrizioni. Il congedo straordinario ha mostrato una predominanza femminile (57% dei beneficiari), mentre per le altre tipologie di permessi si osserva una sostanziale parità di genere.

LE MISURE RESIDUALI: ASSEGNO DI MATERNITÀ DELLO STATO E DEI COMUNI

Infine, chiudono la carrellata delle misure di welfare a sostegno delle famiglie gli assegni di maternità per lavori atipici e discontinui (assegno di maternità dello Stato), una prestazione previdenziale a carico dello Stato, concesso ed erogato direttamente dall’INPS, l’assegno di maternità dei comuni e l’assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori, prestazioni assistenziali concesse dai comuni e pagate dall’INPS. Nel 2023 la prima prestazione è stata assegnata a 981 famiglie, la seconda a 101.537 mentre, il numero dei beneficiari di assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai Comuni, è diminuito drasticamente nel 2022 e si è annullato nel 2023 poiché sostituito, a partire da marzo 2022, dall’Assegno Unico Universale.

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