I Caschi Blu italiani della missione UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon) si sono distinti ancora una volta per l’assistenza alla popolazione locale e agli sfollati delle aree di confine del Libano meridionale.
I militari italiani hanno consegnato un’ambulanza dotata delle più avanzate tecnologie per il monitoraggio e la cura di pazienti critici, del valore di oltre 45 mila euro, ricevuta in dono dal Lions Club Cagliari – Saint Remy, all’Unità di crisi di Tiro, una municipalità che ospita migliaia di sfollati delle aree di confine nel sud del Paese dei Cedri, vittime del conflitto israelo-palestinese.
Dai caschi blu anche cibo e medicine
La consegna dell’ambulanza, a cui si aggiunge la fornitura di medicinali, dispositivi sanitari, cibo, vestiti e altri beni di prima necessità, frutto della generosità di numerosi donatori, rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare ai quali il contingente italiano ha dato nuovo impulso a fine novembre.
Dopo il travagliato annuncio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, le parti si sono impegnate a consentire ai civili di entrambi i lati della “Blue line” di tornare in sicurezza alle loro terre e alle loro case, al fine di attuare pienamente la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il 23 dicembre, gli ingegneri italiani dell’UNIFIL hanno rimosso un posto di blocco tra Shama e Tayr Harfa, ripristinando l’accesso per peacekeeper, veicoli di soccorso e residenti.
Le parole del sindaco Dbouk e del colonnello Argese
A fare da cornice all’azione umanitaria del contingente italiano è stata la sede del Disaster management risk di Tiro. Alla cerimonia hanno partecipato Hassan Dbouk, sindaco e presidente dell’Unione delle municipalità di Tiro, e il colonnello Alessio Argese, comandante di Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano di UNIFIL.
Tra le altre presenze vanno menzionate quelle di Elia Louqa, già sindaco di Dibil e responsabile delle relazioni con UNIFIL, e di Ali Fawaz, direttore dell’Unione delle municipalità del castello di Tibnin e membri dell’Art Association di Tiro.
Il sindaco Hassan Dbouk ha lodato con parole cariche di commozione e riconoscenza la vicinanza dei “caschi blu” italiani nei confronti della popolazione libanese e, in particolare, delle migliaia di sfollati che hanno trovato ospitalità nelle strutture messe a disposizione dall’Unità di crisi della municipalità di Tiro.
Al momento della consegna delle chiavi dell’ambulanza, Dbouk ha sottolineato che “il mezzo, oltre a rinnovare il parco dei veicoli dedicati al soccorso stradale, sarà adibito al soccorso avanzato, essendo dotato delle migliori attrezzature e dei migliori dispositivi destinati a svolgere un servizio estremamente importante per tutto il nostro territorio. A bordo dell’ambulanza, infatti, il paziente potrà ricevere assistenza immediata prima del trasporto in ospedale”.
Gli obiettivi della presenza italiana in Libano
“Siamo in Libano per il mantenimento della pace e per l’assistenza alla popolazione, che ogni giorno ci testimonia affetto e gratitudine”, ha affermato con orgoglio il colonnello Argese. L’assistenza alla popolazione libanese è uno dei principali compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
“La donazione odierna, grazie al coordinamento tra il Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa e la componente di cooperazione civile-militare del contingente italiano di UNIFIL, consentirà di alleviare le sofferenze degli sfollati, di aumentare le risorse a disposizione delle équipe sanitarie per sostenere i servizi regolari e curare il numero crescente di persone che necessitano di assistenza medica. Desidero ringraziare tutti i donatori – ha concluso Argese – per la sensibilità e la concretezza non comune dimostrata nei confronti del contingente italiano, ma soprattutto della popolazione libanese”.
Chi sono i donatori del mezzo
Il carico di aiuti umanitari è stato offerto dal Lions Club Cagliari – Saint Remy, dall’Ordinariato Militare per l’Italia, dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, dal Gruppo Grendi 1828, dalla Nurjana Technologies S.r.l, dall’Associazione Nazionale Brigata Sassari, dall’ASD Gli amici di Don Bosco – Cagliari e dal Nucleo Operativo Soccorsi di Quartu Sant’Elena.
Le forze israeliane in azione al confine
Nel mentre, la situazione in Libano sembra essere sotto controllo, ma non mancano le insidie. I media libanesi hanno riferito di attacchi dello Stato ebraico su tre obiettivi nella regione della valle della Bekaa, vicino al confine con la Siria.
Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato di aver effettuato dei raid contro quella che viene descritta come “un’infrastruttura” utilizzata da Hezbollah per il trasferimento di armi lungo il confine tra Siria e Libano.
“L’organizzazione terroristica di Hezbollah – si legge su X – utilizza infrastrutture civili per portare avanti attività terroristiche e per trasferire armi da usare per attacchi terroristici contro i civili israeliani”.
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