Quando si parla di Giubileo è immediato il collegamento alla Porta Santa, che ne rappresenta uno dei simboli centrali, infatti attraversando quel varco i pellegrini vogliono compiere un gesto simbolico di passaggio dal peccato alla grazia di Dio. Vediamo insieme le diverse Porte Sante delle basiliche papali di Roma, cioè quelle che vengono smurate con un apposito rito solo prima dell’apertura del Giubileo e chiuse con mattoni e cemento al termine: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura
Quando si parla di Giubileo è immediato il collegamento alla Porta Santa, che ne rappresenta uno dei simboli centrali, infatti attraversando quel varco i pellegrini vogliono compiere un gesto simbolico di passaggio dal peccato alla grazia di Dio. La prima Porta Santa della storia è quella che si trova nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, aperta in occasione del primo Giubileo della storia, indetto da Papa Celestino V nel 1294 e noto con il nome di “Bolla del perdono”, perché il Pontefice, appena eletto, volle concedere un’indulgenza plenaria a chiunque pentito e confessato avesse attraversato quel varco tra il 28 ed il 29 agosto. Un rito che si ripete ogni anno e che nel 2022 ha visto proprio Papa Francesco essere il primo Papa a percuotere per tre volte l’antico varco con un ramo d’ulivo, portogli dal sindaco di L’Aquila, e aprire le ante al Giubileo Celestiniano. Nel 1300 Papa Bonifacio VIII indice il primo Giubileo, ma la prima Porta Santa entrerà a far parte del simbolismo cristiano solo nel 1500, in occasione del Giubileo indetto da Papa Alessandro VI che ne ordinò l’apertura nella basilica di San Pietro. In quell’occasione fu il Pontefice stesso ad abbattere il muro che sigillava la porta, rimuovendo così simbolicamente gli ostacoli che dividono l’uomo da Dio. Nel 1540 Papa Paolo III fissò le caratteristiche del rito dell’apertura della Porta Santa e incluse ufficialmente anche le Porte Sante nelle basiliche papali di Roma, cioè San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura. Papa Pio XII nel 1950, cioè nel primo Giubileo dopo la Seconda Guerra mondiale, evidenziò l’importanza della Porta Santa quale rappresentazione di speranza e riconciliazione di un mondo ferito. Oggi le Porte Sante nel mondo in occasione del Giubileo sono diverse, una concessione per chi non riesce ad arrivare a Roma in pellegrinaggio e quindi può vivere comunque questa esperienza spirituale.
Vediamo insieme le diverse Porte Sante delle basiliche papali di Roma, cioè quelle che vengono smurate con un apposito rito solo prima dell’apertura del Giubileo e chiuse con mattoni e cemento al termine, partendo proprio da quella della basilica di San Pietro, che si trova all’estrema destra del portico. Quella attuale, realizzata dallo scultore Vico Consorti e donata dal popolo svizzero, è in bronzo ed è composta di 16 pannelli raffiguranti scene bibliche e giubilari. Sopra la porta si può leggere una scritta in latino “Patefeci, mihi, salutis ianuam, iustitiam ingressus sum, domino confitens” (Ho aperto la porta della salvezza; entrando nella giustizia, lodo il Signore).
La Porta Santa della basilica di San Giovanni in Laterano, cioè la cattedrale di Roma e sede ufficiale del Papa come vescovo di Roma, si trova sulla destra sotto il portico ed è stata realizzata dallo scultore Floriano Bodini ed installata durante il Giubileo del 2000, sostituendo quella precedente. È realizzata in bronzo e presenta al centro una lastra di bronzo livellata su unica linea retta mediana in altorilievo con il Cristo morto sulla croce, la Madonna con il Bambino Gesù e lo stemma pontificale di Giovanni Paolo II.
La Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore si trova sul lato sinistro del portico, è in bronzo ed è stata realizzata dallo scultore Luigi Enzo Mattei nel 2000, donata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Partendo dall’alto ci sono lo stemma ed il motto di Giovanni Paolo II, subito sotto in alto a sinistra l’Annunciazione al pozzo e a destra la Pentecoste. Al centro si possono notare Cristo risorto che appare a Maria, mentre in basso sul lato sinistro il Concilio di Efeso, che stabilì Maria Theotòkos o Mater Dei cioè Madre di Dio, a destra il Concilio Vaticano II, che decise la Madonna come Mater Ecclesiae cioè Madre della Chiesa. Nella parte bassa lo stemma ed il motto del card. Carlo Furno sulla sinistra e quello dell’Ordine del Santo Sepolcro sulla destra.
La Porta Santa della basilica di San Paolo fuori le mura è stata realizzata nel 2000 da Enrico Manfrini, si trova sulla destra della facciata ed è realizzata in bronzo con bassorilievi raffiguranti episodi significativi della vita di San Paolo, come la conversione sulla via di Damasco, il suo insegnamento e il martirio, oltre che il Cristo risorto, la Pentecoste, il Pontefice e l’abate del tempo con i fedeli in preghiera. Sulla parte bassa è riportata la frase latina “Ad sacram Pauli cunctis venientibus aedem – sit pacis donum perpetuoquoe salus” (A quanti vengono nel santo tempio di Paolo sia concesso il dono della pace e della salvezza eterna). All’interno della basilica, a questa Porta corrisponde la cosiddetta Porta bizantina, ordinata a Costantinopoli nel 1070 dal console amalfitano Pantaleone per remissione dei suoi peccati, essendosi arricchito con il commercio di schiavi musulmani e cristiani che era proibito dalla Chiesa, e realizzata dall’artista Teodoro che, in 54 pannelli incisi in agemina d’argento, ha rappresentato un ciclo cristologico, un ciclo apostolico ed un ciclo profetico.
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