Lazio-Atalanta, Baroni prova Dele-Bashiru e Tchaouna. Isaksen: «All’Olimpico siamo molto forti»

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All’Olimpico arriva la capolista, imbattuta da 84 giorni, e la Lazio non ha alcuna intenzione di chiudere l’anno facendo gioire Gasperini. Così, Marco Baroni va oltre l’emergenza e al Fersini prepara un 11 che non rinuncerà ad un pizzico di copertura in più rispetto al recente passato. A Formello l’enigma dei due diffidati viene sciolto affidando a Gila una maglia in difesa e relegando Isaksen tra le riserve a vantaggio di Tchaouna. Spagnolo e danese sono in diffida e in caso di cartellino giallo del signor Massa sarebbero costretti a saltare il derby con la Roma in programma il prossimo 5 gennaio.

Lazio, attacco e centrocampo nei guai: da decidere il modulo e l’impiego di Dia

Le formazioni

In porta Provedel è sicuro del posto, la retroguardia sarà composta – da destra a sinistra – da Marusic, Gila, Romagnoli e Nuno Tavares. Le catene laterali, contro i bergamaschi, rappresentano sempre un tema: il match-winner di Lecce deve farsi perdonare gli errori dell’ultima gara interna con l’Inter, mentre l’ex Marsiglia avrà dalle sue parti Bellanova e De Ketelaere. In mezzo al campo Rovella supererà se stesso: al minuto 70 raggiungerà il minutaggio dell’intera stagione 2023/24, testimoniando una nuova resistenza agli infortuni e certificando il ruolo di pilastro che gli è stato consegnato dal tecnico. Guendouzi è inamovibile, mentre per Dele-Bashiru la titolarità sarà un premio per un mese di dicembre che lo ha rispolverato: dopo tre mesi senza partire dall’inizio in campionato, l’ex Hatayspor ha giocato dall’inizio già in Serie A col Parma, due volte con il Napoli (tra campionato e coppa Italia) e ad Amsterdam con l’Ajax. Solo in due casi ha avuto accanto sia Rovella che Guendouzi: si tratta dell’ultima mezz’ora con l’Inter e del primo tempo (per la verità con più ombre che luci) di Parma. Contro l’Atalanta la sua posizione trasformerà continuamente il modulo tattico della Lazio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e viceversa. In attacco capitan Zaccagni non ha sostituti – Pedro e Noslin rimarranno fuori dai convocati – ma la sorpresa arriva dalla corsia di destra: Tchaouna è stato provato nei titolari, soffiando il posto a Isaksen. In avanti Castellanos giocherà dall’inizio, desideroso di riavvolgere il nastro e chiudere il cerchio: il primo gol italiano fu proprio quello all’Atalanta dell’ottobre 2023. Dalla panchina sono pronti i soli Gigot, Patric, Pellegrini, Isaksen, Dia e Castrovilli. Infatti, Lazzari ha saltato anche la rifinitura e non sarà a disposizione di mister Baroni. Gli accertamenti strumentali del pomeriggio non hanno evidenziato problematiche gravi al polpaccio, ma il terzino destro viene da due giorni senza allenamenti e sarà tenuto a riposo.

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Le parole di Isaksen

Nel frattempo, il danese Gustav Isaksen si è confessato al Match Program della Lazio, confermando di vivere un ottimo momento a livello individuale. A Roma ecco l’Atalanta, miglior attacco del campionato e reduce da 11 vittorie di fila. «Ma anche per loro sarà una gara difficile. All’Olimpico siamo una squadra molto forte». Il fattore campo, in effetti, parla chiaro, con la Lazio che ha interrotto con l’Inter una striscia di 17 risultati utili consecutivi che resisteva da marzo. Il momento per l’ex Midtjylland è magico, e la ragione – più volte espressa in questi mesi – è semplice: «Baroni parla tanto con me, mi dà fiducia, mi impiega nel ruolo che sento mio. Con Tudor non è stato facile». Il passato è alle spalle e gli obiettivi sono altisonanti: «Il mio idolo è Salah, è un mostro. Segna tutte le partite, io poi il Liverpool lo seguo perché da bambino era la squadra di cui ero tifoso. Chiaramente so che non è facile assomigliare all’egiziano, ma è tra i miei modelli. In questo momento nel mio ruolo il più forte è Yamal del Barcellona, l’ho affrontato due mesi fa con la nazionale. L’obiettivo qui a Roma, invece, è vincere lo Scudetto con la Lazio, sarebbe un sogno. Altrimenti, sono convinto che comunque questa squadra possa vincere un trofeo». Dopo tanta fatica, Isaksen ha vissuto di recente una serata sensazionale. «Il gol di Napoli è stato senza dubbio il mio miglior momento in biancoceleste. Abbiamo giocato contro la prima in classifica in uno stadio clamoroso e io ho segnato il gol della vittoria». Infine, una curiosità che fa sorridere, legata all’ex capitano biancoceleste Stefan Radu. «Lui è una leggenda di questo club e mi ha insegnato tanto. Mi ha rivelato di aver capito di dover smettere nella serata di Herning, quando abbiamo battuto la Lazio per 5-1». Dall’addio del romeno, la crescita dell’ala destra della Lazio è stata costante. «Quando sono arrivato qui in Italia sapevo dire soltanto “Buongiorno” e “Buonasera”. Ora ho imparato la lingua, e ho preso le misure alla città. Ero abituato a 4mila abitanti, adesso a Roma vivo bene con la mia ragazza, anche lei è una calciatrice e poter parlare anche di calcio è fantastico».

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