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Roma, 27 dic. “Due mesi alla Camera, due giorni al Senato. Potremmo titolare così l’iter parlamentare della legge di bilancio. Ma sarebbe un errore derubricare la vicenda a sciatteria istituzionale. No, è un metodo. Già lo scorso anno c’era stato il vincolo di non presentazione degli emendamenti al Senato”. Lo dice il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, durante la discussione generale sulla Legge di bilancio.
“È un metodo da spezzare con un impegno in sede politica. Il senatore Renzi in quest’aula ha sollevato il tema, la premier Meloni ha dato atto che occorre intervenire. Ma, per evitare che le dichiarazioni di chi governa siano pari a quelle dei farisei nel Tempio, il governo si impegni formalmente ora per allora, affinché questo metodo non sia più seguito. In assenza di un impegno formale, siamo alle parole”.
“Nel merito, è una legge che non regge. Una legge che non ha prospettiva, visione e sguardo sul futuro. È una legge di galleggiamento. Dopo anni di retorica anti Bruxelles, anti austerity, anti poteri forti, arriva una manovra con il loden. La retorica è svaporata, per Giorgia Meloni Bruxelles val bene un’abiura. Si resta ancorati all’obiettivo della crescita dello ‘zero virgola’ – aggiunge Borghi – senza sviluppo, concorrenza, innovazione, capacità di riforma. Due esempi, la sanità, sulla quale siamo vicini al punto di rottura. E la difesa, su cui la premier Meloni ha chiesto di tenere le spese fuori dal patto. Ma in Europa si sta rimanendo coerenti. In un mondo che cambia, restare fermi significa andare indietro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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