To Watch 2025: l’Intelligenza Artificiale

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Con il 2025 alle porte, l’intelligenza artificiale (IA) è a un punto di svolta. Come sappiamo, nell’ultimo decennio l’IA ha trasformato l’industria, ha ridefinito le dinamiche del potere a livello globale, ha rivoluzionato la nostra quotidianità e l’IA generativa ha accelerato questa immensa trasformazione. Ma il prossimo anno non si tratterà semplicemente di innovare; ci vorrà un allineamento strategico dello sviluppo, degli investimenti e delle normative per garantire che l’IA si ponga al servizio dell’umanità in modo responsabile e inclusivo. L’imperativo per il 2025 è chiaro: è il momento di portare risultati. 

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2023, Ursula von der Leyen ha affermato che l’Europa deve indicare la via nel garantire che l’intelligenza artificiale sia al servizio dell’umanità, e non viceversa. 

Questa dichiarazione riassume l’impegno europeo a promuovere uno sviluppo tecnologico in linea con i valori sociali e gli standard etici e sottolinea la necessità che i sistemi di IA accrescano il benessere delle persone invece di creare dipendenze che riducono la loro capacità di agire o ne intaccano la fiducia. Nella visione della Commissione europea, l’Europa deve assumere il ruolo di leader globale nell’IA affidabile, trovando un equilibrio tra innovazione e responsabilità. Questa missione è sostenuta dall’Ufficio per l’IA, di recente istituzione, che svolgerà un ruolo centrale nella supervisione dell’implementazione dell’IA, nel monitoraggio della conformità alla legge UE sull’intelligenza artificiale e nel facilitare la collaborazione internazionale sulla governance dell’IA. 

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La nuova Commissione europea delinea le proprie priorità per lo sviluppo dell’IA concentrandosi sulla creazione di un quadro normativo solido, sull’investimento in tecnologie all’avanguardia e sulla promozione di standard etici a livello globale. L’Ufficio per l’IA fungerà da centro di coordinamento, assicurando coerenza nelle politiche relative all’intelligenza artificiale degli Stati membri e accelerando l’attuazione della strategia dell’UE per l’IA. Promuovendo la cooperazione tra il mondo accademico, l’industria e i governi, la Commissione europea si propone di colmare le lacune presenti a livello di talenti e infrastrutture, promuovendo al contempo la trasparenza e la responsabilità nei sistemi di IA. Tra le iniziative chiave figurano la definizione di standard di certificazione per le applicazioni di IA, l’incremento degli investimenti nel calcolo ad alte prestazioni (HPC) e la garanzia dell’accesso a strumenti e risorse di IA per le PMI europee. 

Le priorità di sviluppo: il progresso dell’IA per il bene della società 

Se si vuole massimizzare il potenziale dell’IA, lo sviluppo deve concentrarsi in futuro sulla risoluzione di sfide globali che sono urgenti. La diagnostica medica basata sull’IA, ad esempio, è in grado di associare i dati dei dispositivi indossabili, delle cartelle cliniche elettroniche e degli studi di genomica per proporre piani terapeutici personalizzati. In modo analogo, in agricoltura, i modelli di IA che combinano tra loro i dati sul clima, gli indicatori della salute del suolo e le tendenze di mercato possono potenziare la sicurezza alimentare, contribuendo così in modo diretto agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU. DeepMind di Google ha svolto un ruolo pionieristico per questi sistemi, prevedendo l’energia prodotta dalle centrali eoliche per ottimizzare l’utilizzo dell’energia rinnovabile. Nel Sud globale si applicano soluzioni di IA ad hoc per colmare lacune di natura infrastrutturale, migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria e potenziare i sistemi dell’istruzione. Nell’Africa rurale, ad esempio, le app per la salute, caricate sul cellulare e basate sull’IA, formulano una diagnosi delle malattie più comuni e mettono in contatto i pazienti con chi presterà loro cure mediche. Sul fronte ambientale, i modelli di IA che prevedono il propagarsi degli incendi boschivi hanno già salvato vite e risorse in regioni a rischio come la California e l’Australia. 

In Europa, il ruolo della Commissione europea è stato fondamentale nel promuovere lo sviluppo dell’IA, garantendo al contempo la conformità agli standard etici. La lettera d’incarico del commissario Virkunnen ha evidenziato l’impegno a rendere l’Europa un hub globale per l’IA affidabile. Ponendo l’accento sull’innovazione umano-centrica e promuovendo i partenariati tra pubblico e privato, la Commissione ha promosso progetti che integrano l’IA in settori critici come la sanità, l’agricoltura e l’azione per il clima, garantendo che le soluzioni di IA rispondano alle esigenze della società. 

Per promuovere però davvero un’IA che sia affidabile, tutti gli attori coinvolti – gli sviluppatori, i leader dell’industria e i decisori politici – devono andare oltre le linee guida e le dichiarazioni generali per implementare invece delle strategie operative. Questo implica che si creino quadri concreti e si implementino sistemi di IA in linea con i principi etici, assicurando che i prodotti lanciati sul mercato siano realmente garanzia di fiducia e responsabilità. 

Le priorità d’investimento: catalizzare la crescita e l’inclusione 

Affinché l’IA possa svilupparsi secondo criteri di equità, è essenziale investire in modo strategico in diverse aree. La creazione di centri di ricerca e formazione sull’IA nelle regioni scarsamente servite può colmare il divario delle competenze che esiste a livello globale. Il Laboratory on Innovation and Artificial Intelligence dell’Università di Buenos Aires e la Southeast Asia’s AI & Data Science Academy, ad esempio, hanno già formato migliaia di studenti, creando una pipeline di professionisti qualificati. L’Europa dispone di centri avanzati di conoscenza e insegnamento, ma non riesce a trattenere i talenti a causa dell’inadeguatezza delle retribuzioni offerte agli esperti specializzati nell’IA.  

I governi e le imprese devono collaborare per finanziare e sviluppare soluzioni di IA di grande impatto, attraverso partenariati tra pubblico e privato. I sistemi di IA nei trasporti urbani, finanziati con fondi pubblici, hanno ridotto la congestione del traffico in città come Singapore, ottimizzando la circolazione. Gli investimenti dovrebbero anche dare la priorità alle startup che si occupano di problemi reali come la scarsità d’acqua, l’urbanistica e la riduzione della povertà. In America Latina, le piattaforme di IA che mappano le zone povere urbane, influenzano le politiche municipali e promuovono cambiamenti concreti. 

Una delle aree di investimento più importanti è il calcolo ad alte prestazioni (high-performance computing, HPC). L’impresa comune EuroHPC dell’Unione europea ha già posto le basi per costruire un’infrastruttura per l’HPC di eccellenza a livello mondiale, a sostegno dello sviluppo dell’IA. Questi supercomputer sono essenziali per addestrare modelli di IA su larga scala, consentendo innovazioni significative nella ricerca sul clima, nelle simulazioni molecolari per la scoperta di nuovi farmaci e nelle industrie manifatturiere avanzate. Dando la priorità agli investimenti nell’HPC, l’Europa si assicura di essere competitiva nell’innovazione dell’IA, promuovendo al contempo la sovranità nel campo delle infrastrutture digitali critiche. 

L’Europa deve però affrontare sfide impegnative per mettersi al passo con i leader dell’IA come la Cina e gli Stati Uniti. Questi Paesi hanno investito molto sia nelle infrastrutture che nei talenti nel campo dell’IA, creando degli ecosistemi in cui l’innovazione aumenta su larga scala. L’approccio frammentato dell’Europa allo sviluppo e al finanziamento dell’IA ha compromesso la sua capacità di competere a livello globale. Per superare questo problema, sia le istituzioni dell’UE che gli Stati membri devono continuare a promuovere le collaborazioni transfrontaliere, aumentare i finanziamenti per la ricerca in materia di IA e snellire le normative a favore di un’innovazione più rapida. 

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L’IA nella difesa 

A livello mondiale, l’intelligenza artificiale viene integrata sempre di più nelle strategie di difesa, con applicazioni che spaziano dai sistemi autonomi ai dispositivi di sorveglianza e ai meccanismi di rilevamento delle minacce. Negli Stati Uniti, le tecnologie basate sull’IA sono ampiamente utilizzate per la cybersicurezza, l’analisi di intelligence e la tecnologia dei droni autonomi. La Cina utilizza invece l’IA per sviluppare applicazioni militari avanzate, tra cui le potenzialità degli sciami di droni e le analisi del campo di battaglia supportate dall’IA, affermandosi come leader nell’innovazione della difesa. 

L’Europa è in ritardo rispetto a questi Paesi nell’uso dell’IA per la difesa, anche a causa di limiti di bilancio e di un approccio frammentato all’innovazione. Per restare competitivi e sicuri, i governi devono dare la priorità agli investimenti nei progetti di IA legati alla difesa, garantendo allo stesso tempo il rispetto delle leggi internazionali e delle norme etiche. Il rafforzamento delle partnership attraverso la NATO e iniziative come il Fondo Europeo per la Difesa potrebbero contribuire a colmare il divario. Inoltre, le iniziative di collaborazione con Paesi alleati come il Giappone e l’Australia diventano strategie essenziali per controbilanciare i progressi compiuti rapidamente dai leader mondiali dell’IA nel settore della difesa. 

Le priorità della regolamentazione: gestire l’IA in modo responsabile 

La governance dell’intelligenza artificiale sta diventando un tema centrale dell’agenda globale. Le Nazioni Unite hanno proposto un nuovo modello di governance dell’IA incentrato su un organo consultivo internazionale incaricato di vigilare sullo sviluppo etico e sicuro dell’IA. Il modello mira a promuovere la collaborazione tra le nazioni, le imprese tecnologiche e la società civile per creare standard condivisi a livello globale. Inoltre, sia il G7 canadese che il prossimo vertice in Francia, che si terrà nel febbraio del 2024, discuteranno della necessità di una cooperazione internazionale per definire quadri etici e normativi per l’IA. Questi sforzi sono in linea con le richieste di un quadro di governance globale dell’IA paragonabile agli accordi sul clima.  

Si prevede che il vertice di Parigi, in particolare, si concentri sull’”IA sicura”, insistendo sulla necessità di meccanismi solidi per mitigare i rischi associati ai modelli avanzati di IA, promuovendo contemporaneamente l’innovazione. Questi quadri potrebbero stabilire principi condivisi sulla privacy dei dati, sulla trasparenza degli algoritmi e sull’uso responsabile dell’IA, assicurando che lo sviluppo rapido delle tecnologie dell’IA vada a beneficio dell’umanità e mitigando al contempo i rischi. La leadership dell’Europa nell’IA etica la rende un attore chiave in questi dialoghi ma, per mantenere la propria influenza, essa deve impegnarsi attivamente per definirli. 

La governance dell’intelligenza artificiale sta diventando un tema centrale dell’agenda globale. Sia il G7 canadese che il prossimo vertice in Francia, che si terrà nel febbraio del 2024, discuteranno della necessità di una cooperazione internazionale per definire quadri etici e normativi per l’IA. Questi sforzi sono in linea con le richieste di un quadro di governance globale dell’IA paragonabile agli accordi sul clima. Questo quadro potrebbe stabilire principi condivisi sulla privacy dei dati, sulla trasparenza degli algoritmi e sull’uso responsabile dell’IA, assicurando che lo sviluppo rapido delle tecnologie dell’IA vada a beneficio dell’umanità e mitigando al contempo i rischi. La leadership dell’Europa nell’IA etica la rende un attore chiave in questi dialoghi ma, per mantenere la propria influenza, essa deve impegnarsi attivamente per definirli 

La regolamentazione deve trovare un punto di equilibrio tra la promozione dell’innovazione e la protezione dei valori sociali. Serve urgentemente un quadro di governance globale dell’IA, analogo agli accordi sul clima. La legge UE sull’IA costituisce il modello di riferimento, definendo standard stringenti per le applicazioni di IA ad alto rischio. L’ imposizione di test rigorosi prima dell’implementazione consente di prevenire i danni e di mitigare i rischi. Gli organismi normativi stanno adottando degli ambienti “sandbox”, cioè degli spazi di sperimentazione controllati, per valutare l’impatto dei sistemi di IA prima della loro piena implementazione. Un’altra area cruciale è quella della trasparenza; per combattere la misinformazione e instaurare fiducia nel pubblico è essenziale che i contenuti generati dall’IA siano chiaramente etichettati come tali. Alcune piattaforme di social media hanno iniziato a testare sistemi di watermarking per distinguere le immagini e i video generati dall’IA, ma, su scala globale, manca coesione negli interventi a causa della rapida crescita di molti attori diversi. Infine, per gestire la natura stessa dell’IA, che evolve rapidamente, serve una regolamentazione dinamica. La sandbox normativa del Regno Unito per l’IA nei servizi finanziari, ad esempio, consente di sperimentare tutelando al contempo gli interessi dei consumatori. 

Il quadro normativo della Commissione europea, come sottolineato nell’incarico del commissario Virkunnen, ha come priorità la creazione di uno standard globale per la governance etica dell’IA. Grazie a iniziative come la legge sull’IA e alle collaborazioni transfrontaliere, la Commissione vuole garantire che l’Europa rimanga leader nella definizione di politiche sull’IA che siano contemporaneamente lungimiranti e ancorate ai diritti fondamentali. 

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Intanto, negli Stati Uniti, il ruolo di Elon Musk nella nuova amministrazione Trump indica un potenziale cambiamento nella politica e nella strategia in materia di IA. Musk, essendo un importante imprenditore del settore tecnologico, darà probabilmente la priorità a sviluppi ambiziosi in tecnologie di IA all’avanguardia, il che potrebbe certamente accelerare l’innovazione ma anche costituire una sfida per gli sforzi tesi a implementare delle tutele etiche robuste. La sua particolare attenzione nei confronti di una rapida crescita tecnologica potrebbe orientare l’amministrazione verso investimenti aggressivi per il dominio nel campo dell’IA, potenzialmente a scapito di valutazioni normative di più ampio respiro. Il suo coinvolgimento potrebbe favorire gli investimenti in tecnologie di IA all’avanguardia, affrontando i rischi esistenziali con iniziative guidate dal governo. 

Gli scenari per il 2025 

Nel 2025, in tutto il mondo si terranno elezioni nazionali e locali e il ruolo dell’IA nel monitorare e moderare le campagne politiche sarà fondamentale. Tra le elezioni che saranno osservate con maggiore attenzione ci saranno quelle locali negli Stati Uniti, dove, in passato, campagne di misinformazione condotte usando l’IA hanno influenzato le percezioni degli elettori, e in Moldavia, dove l’instabilità politica potrebbe accentuare l’uso della propaganda basata sull’IA. In Europa, la Romania sarà sotto esame a causa del caso recente di pressioni elettorali esercitate dalla Russia, che ha usato campagne di disinformazione e contenuti generati dall’IA per influenzare l’opinione pubblica. I sistemi di monitoraggio dell’IA come Bot Sentinel e le iniziative finanziate dall’UE per individuare e segnalare le campagne di misinformazione coordinate saranno fondamentali per garantire la trasparenza e tutelare la democrazia. 

Nelle aree urbane, i sistemi di IA rendono le città più intelligenti e più sostenibili. Ad Amsterdam, per esempio, i sistemi di gestione del traffico basati sull’IA hanno ridotto i tempi di percorrenza e le emissioni di anidride carbonica, e Barcellona ha implementato tecnologie di cernita dei rifiuti gestite dall’ IA che migliorano in modo significativo le percentuali di riciclaggio. Queste innovazioni mostrano come l’IA riesca a ottimizzare i servizi pubblici e a ridurre l’impatto ambientale. 

In campo industriale, l’IA sta rivoluzionando i processi allo scopo di migliorare l’efficienza e la sostenibilità. Le gigafabbriche di Tesla impiegano l’IA per efficientare la produzione di batterie, riducendo in modo significativo i costi e l’impatto ambientale. Le case automobilistiche europee integrano sempre di più l’IA nella gestione della catena di approvvigionamento, per assicurare che siano rispettati gli obiettivi stringenti di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e per far fronte a un consistente calo delle vendite, evidenziando la necessità di efficienze basate sull’IA in un mercato difficile. Le case automobilistiche europee integrano sempre di più l’IA nella gestione della catena di approvvigionamento, per assicurare che siano rispettati gli obiettivi stringenti di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, dimostrando il potenziale trasformativo dell’IA nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Inoltre, le industrie siderurgiche europee usano l’IA per ottimizzare i processi di fusione, riducendo il consumo energetico e gli scarti. Anche l’industria tessile ha adottato l’IA, avvalendosi dell’analisi predittiva per ridurre la sovrapproduzione e migliorare la gestione del magazzino. 

Mantenere le promesse dell’IA 

Come ha osservato la presidente della Commissione europea von der Leyen nel suo discorso del 2024 al World Economic Forum, “l’IA è un’opportunità molto significativa, se viene utilizzata in modo responsabile”. Le sfide che ci attendono sono però notevoli. Gli ostacoli che si devono affrontare nell’integrare l’IA nell’industria sono l’interoperabilità con i sistemi preesistenti, una potenziale perdita di posti di lavoro e la mancanza di fiducia da parte dell’opinione pubblica, alimentata dalle preoccupazioni legate ai bias e alle violazioni della privacy. 

Mentre il mondo sta per entrare nel 2025, l’intelligenza artificiale deve mantenere la sua promessa di trasformazione. Le sfide che ci attendono sono però notevoli. Una questione critica è garantire un accesso equo alle tecnologie di IA, soprattutto nelle regioni scarsamente servite, dove mancano infrastrutture e competenze.  

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Un’altra sfida urgente è la competizione globale nello sviluppo dell’IA, con l’Europa che deve colmare il divario che la separa da Paesi leader come la Cina e gli Stati Uniti. Se le considerazioni etiche sono una componente fondamentale dell’approccio europeo, il bilanciamento di questi principi con la necessità di innovare rapidamente continua a essere un compito delicato. Inoltre, affrontare la misinformazione e l’uso improprio dell’IA, in particolare nei processi elettorali e sulle piattaforme digitali, richiederà sistemi di monitoraggio robusti e cooperazione internazionale. 

Anche l’istruzione e l’alfabetizzazione digitale devono costituire una priorità per preparare le società all’impiego diffuso dell’IA. Sono necessari programmi di formazione completi che forniscano alle persone le competenze che servono per navigare in ambienti basati sull’IA, comprenderne le implicazioni e partecipare attivamente ai processi decisionali. Una particolare attenzione per l’alfabetizzazione in materia di IA può contribuire all’empowerment dei cittadini, ridurre i timori nei confronti della tecnologia e favorire un dialogo pubblico più consapevole. 

Lo sviluppo, gli investimenti e la regolamentazione devono allinearsi tra loro per affrontare queste sfide, conferire potere alle regioni sottorappresentate e garantire un’innovazione etica. Questo è un appello ad agire per i leader, i politici e gli innovatori: facciamo in modo che l’IA porti benefici all’umanità, senza lasciare indietro nessuno. 



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