Uno per uno, tutti i bonus della Manovra 2025 – Fiscal Focus

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Alla fine, dopo un parto lungo, penoso e travagliato, la Manovra è finalmente arrivata al traguardo della fiducia alla Camera, raggiungendo subito dopo il Senato per una rapida seconda lettura che non dovrebbe comportare ulteriori rallentamenti.

Dopo la pausa per le festività, l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare il 28 dicembre, sul filo rosso del countdown rappresentato dall’ultimo giorno dell’anno, data ultima per evitare l’onta dell’esercizio provvisorio.

E come sempre, il testo della Finanziaria rappresenta un enorme contenitore di novità che, per cominciare, porta in dono parecchie modifiche al capitolo dei Bonus, con qualcuno che si affaccia per la prima volta, altri che cambiano e altri ancora che scompaiono definitivamente dai radar. Inevitabile, visto che, secondo i calcoli di Assoutenti, i crediti per i Bonus edilizi avrebbero raggiunto un costo totale di circa 220 miliardi di euro, con un peso virtuale pari a 8.527 euro a famiglia.

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Nell’ultima categoria, i Bonus a cui dire addio, spuntano quello per decoder e TV e il bonus colonnine, mentre nelle file dei “modificati” rientrano i nuovi Ecobonus, i bonus mobili, il Sismabonus, il bonus ristrutturazione e il tormentato Superbonus, anche se depotenziato.

Ecobonus – L’agevolazione per l’efficienza energetica attraverso la detrazione Irpef o Ires, dal prossimo anno passa dal 50-65% attuali (85% per alcuni interventi nei condomini) al 50% per la prima casa, con tetto di spesa a 96mila euro, che diventa il 35% per gli altri immobili. Ma sono già annunciate ulteriori sforbiciate future: fra il 2026 e il 2027 gli aiuti scenderanno al 36% per la prima casa e al 30% per le altre.

Non basta ancora, perché l’Ecobonus taglia fuori la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a gas, che fino ad oggi godevano delle stesse aliquote al 50 o al 65% (se abbinate alle valvole termostatiche), in favore di tecnologie più pulite come le pompe di calore.

Bonus mobili ed elettrodomestici – Resiste intatta la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e altri oggetti per la casa, con tetto massimo di 5mila euro, e si salva anche il bonus elettrodomestici per sostituire quelli obsoleti: il contributo oscilla fra 100 o 200 euro per famiglie con un ISEE inferiore a 25mila euro, purché si tratti di prodotti UE con classe energetica alta (B o superiori): ogni nucleo potrà richiederlo per un solo apparecchio.

Superbonus – Si salva anche il famigerato Superbonus, che ormai ha imboccato la strada verso l’estinzione: il principe dei bonus nato con la pandemia passa dal 70 al 65%, ma è limitato ai soli interventi per i quali, al 15 ottobre 2024, risulti già presentata la Cilas, mentre per i condominii servirà la delibera assembleare di approvazione dei lavori. Il maxi sconto del 110% rimarrà in vita soltanto per gli immobili nelle zone colpite da eventi naturali. La Legge di Bilancio apre inoltre alla possibilità di detrarre in 10 anni le spese del 2023, rimaste finora escluse dall’opzione.

Bonus verde – Si avvia alla chiusura la detrazione Irpef del 36% per interventi come la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi o coperture a verde e giardini pensili. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo su un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo, comprese le eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse agli interventi.

Cuneo fiscale – Misura bandiera dell’esecutivo, riguarda i redditi per 1,3 milioni di lavoratori con soglia di reddito fino a 40mila euro, con un risparmio in busta paga stimato in circa 100 euro al mese. Stabilizzate su tre fasce le aliquote: 23% per i redditi fino a 28mila euro, 35% da 28 a 50mila e 43% oltre i 50mila. Le addizionali regionali e locali restano però bloccate fino al 2027.

Pensioni – Alle polemiche sull’irrisorio aumento delle minime (da 614 a 617 euro), si aggiunge la norma che permette di combinare previdenza obbligatoria e complementare per ottenere una pensione pari a tre volte il minimo, anticipando l’uscita a 64 anni.

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Infrastrutture – La tanto discussa linea Torino-Lione potrà contare su un miliardo di euro in più, a cui si affiancano nuovi finanziamenti per il sistema ferroviario e quello idrico (708 milioni per il miglioramento della gestione delle risorse idriche, e 36 milioni alla diga di Campolattaro). Anche l’altrettanto discusso progetto del Ponte sullo Stretto si assicura quasi 1,4 miliardi di euro all’anno fino al 2032.

Sanità – Scatta la norma che applica una flat tax al 5% per gli straordinari degli infermieri, mentre ulteriori risorse saranno dedicate a finanziare campagne di sensibilizzazione sulla salute femminile e il monitoraggio del tumore al polmone.

Scuola – Mezzo milione di euro servirà per finanziare corsi di educazione sessuale ed affettiva nelle scuole. Aumenta il fondo per gli alloggi destinati agli studenti fuori sede, e crescono anche le borse di studio per gli atleti.

Cultura – Sei miliardi di euro per le celebrazioni dei 200 anni dalla morte di Alessandro Volta, previsti per il 2027, e altrettanti per i 2.500 anni della città di Napoli. Altri 5 milioni di euro all’anno sono destinati per interventi di salvaguardia della laguna di Venezia.

Famiglia – Una delle novità assolute della Manovra è il Bonus bebè, ufficialmente “Carta per i nuovi nati”, equivalente a 1.000 euro per nascituro, sempre che i genitori non superino i 40mila euro di ISEE. La stessa fascia di reddito è necessaria per accedere al Bonus nido, agevolazione concessa a tutti e non solo a chi ha un figlio con meno di 10 anni. Chi ha figli e un ISEE sotto i 15mila euro, potrà beneficiare anche della nuova “dote famiglia”: un contributo non ancora quantificato per le spese di sport o attività extrascolastiche per ciascun figlio di età compresa tra 6 e 14 anni.

Da ricordare anche il bonus mamme lavoratrici che dal prossimo anno interesserà anche le lavoratrici autonome con almeno due figli e un reddito fino a 40mila euro.

Sport – Torna nel 2025 il cosiddetto “Sport Bonus”, riservato però ai soggetti titolari di reddito d’impresa, per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. L’agevolazione fiscale è pari al 65% dell’importo erogato, da utilizzare in tre quote annuali di pari importo, con limite complessivo di 10 milioni di euro.

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Fringe benefit – I “benefit accessori”, sotto forma di beni e servizi concessi dai datori di lavoro, avranno importi più alti per i neo-assunti che accettano di trasferirsi a più di 100 km dalla propria residenza. Confermato il bonus assunzioni per giovani e donne e la decontribuzione nelle aree Zes (Zona Economica Speciale).





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