Il prossimo 31 dicembre scadrà il mandato del generale Francesco Figliuolo nel ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione. Figliuolo ha coordinato per diciotto mesi la struttura commissariale che ha operato in Emilia-Romagna, Marche e Toscana con l’obiettivo di ricostruire i danni provocati dalla terribile alluvione del maggio del 2023.
La collaborazione tra enti – governo, Regioni e Comuni – ha cominciato il suo lavoro tra le polemiche e i battibecchi, che si sono ripetuti anche per le successive alluvioni che si sarebbero poi verificate. Oltre ai lavori di urgenza e di ripristino di infrastrutture strategiche, la struttura commissariale ha lavorato per erogare rimborsi a famiglie e imprese, oltre ad un “supporto diretto per enti locali e soggetti attuatori”, come si legge nella nota diffusa proprio dalla struttura guidata da Figliuolo.
Ricostruzione pubblica
Nel documento si legge come il governo abbia stanziato 4,7 miliardi di euro: 2,7 miliardi per il ripristino di infrastrutture pubbliche danneggiate, 7mila interventi per la messa in sicurezza e una ricostruzione “efficace e sostenibile. Ad oggi, il 35% degli interventi è completato, il 30% è in corso e il restante 35% è in fase di studio e progettazione. I primi stanziamenti, resi disponibili già a settembre 2023, pari a 490 milioni di euro, hanno coperto gli interventi di somma urgenza, indispensabili per rispondere con rapidità alle criticità più immediate. Successivamente, sono stati aggiunti 270,27 milioni di euro per un piano di difesa idraulica finalizzato a mitigare i rischi del dissesto idrogeologico, e 761,72 milioni di euro per il ripristino e la messa in sicurezza della rete viaria, elemento cruciale per la mobilità e la connessione dei territori colpiti”.
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E ancora: 34 milioni per le strutture sanitarie, 30 per scuole e impianti sportivi, 38 per il ripristino del sistema idrico, 16 per le reti di gas ed energia, 16 per i luoghi di culto e “ulteriori 867,61 milioni di euro per accelerare la ricostruzione di infrastrutture strategiche e principali linee di mobilità, viaria e ferroviaria, sotto la gestione di ANAS e RFI”. Tra le infrastrutture su cui si sono concentrati i lavori di ricostruzione c’è ovviamente il ponte della Motta, tra Molinella e Budrio, per il quale sono stati stanziati 50 milioni di euro.
I lavori, continua la nota, rispondono “ai profondi e repentini cambiamenti del regime idraulico, aggravati dagli effetti dei cambiamenti climatici e, pur non essendo direttamente collegati ai danni causati dagli eventi alluvionali, comprendono la realizzazione e il potenziamento di opere per il contenimento delle piene e l’arretramento degli argini, rendendoli più resistenti alle tracimazioni. Il piano affronta inoltre il dissesto dei versanti, con un focus specifico sulle oltre 80.000 frane censite, attivate dagli eventi alluvionali e che rappresentano un rischio anche per alcune aree abitate”. Il documento riporta inoltre i tanti accordi stretti con diverse aziende statali e/o convenzionate, per i quali è stato destinato il 60% degli 1,2 miliardi di euro riconducibili al Pnrr destinati allo scopo.
Ricostruzione privata
Per quanto riguarda i rimborsi a cittadini, famiglie e imprese, il governo ha “stanziato complessivamente circa 1,9 miliardi di euro. Di questi, 1,2 miliardi di euro sono gestiti attraverso la contabilità speciale del commissario straordinario, mentre i restanti 700 milioni di euro sono messi a disposizione mediante il finanziamento agevolato (credito d’imposta). Ad oggi, la struttura commissariale ha concesso circa 100 milioni di euro, approvando 2.400 pratiche (di cui 1.954 destinate a famiglie e 446 ad attività produttive), coprendo il 75% delle domande presentate”.
“Questo risultato – si legge – evidenzia un’attenzione prioritaria verso le esigenze delle famiglie, che rappresentano la parte maggioritaria dei beneficiari. Un elemento distintivo di questa procedura è che i beneficiari ottengono, dalla Struttura commissariale, immediatamente un rimborso pari al 50% del danno riconosciuto, basandosi esclusivamente su una perizia asseverata, senza necessità di presentare giustificativi di spesa”. A questi interventi si aggiungono i 105 milioni del Contributo di immediato sostegno arrivati a circa 24mila famiglie.
Il saluto di Figliuolo
“Ricostruire non significa soltanto mettere un mattone sopra un altro, rifare una strada o ripristinare un ponte: significa anche ricostruire legami, speranze e opportunità – scrive il generale Figliuolo in chiusura al documento –. Questo è ciò che abbiamo sempre cercato di fare, con tutte le nostre forze. È stato un lavoro complesso, reso possibile grazie a una straordinaria sinergia tra la mia struttura e gli Enti locali, che hanno svolto un ruolo fondamentale come protagonisti della ricostruzione”.
“Al presidente del Consiglio, onorevole Giorgia Meloni, che mi ha designato in questo incarico, al governo, alle Regioni e a tutte le Amministrazioni locali coinvolte, va il mio più profondo ringraziamento, nella consapevolezza che quanto è stato fatto rappresenta solo una tappa di un cammino che dovrà essere portato avanti da chi mi succederà, valorizzando l’esperienza maturata e lo sforzo profuso dalla Struttura commissariale. Continuerò a seguire con attenzione il cammino di queste terre e di queste persone – conclude il generale – che hanno dimostrato una straordinaria resilienza e una grandissima umanità”.
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