A pochi giorni da una prima offerta (si veda altro articolo di BeBeez), Unigross rilancia con una nuova proposta migliorativa del 40% per conquistare circa la metà dei negozi Conbipel (si veda qui il comunicato stampa), la catena italiana di abbigliamento controllata da BTX Italian Retail and Brands spa, che fa indirettamente capo a Grow Capital Global Holdings (si veda altro articolo di BeBeez) e che ha di recente ottenuto dal Tribunale di Asti l’accesso alla procedura di composizione negoziata di crisi e ha iniziato a chiudere i suoi negozi in Piemonte, nel quadro di un programma che prevede di fermare l’attività di 50 punti vendita in tutta Italia entro il prossimo anno (si veda altro articolo di BeBeez).
La crisi di Conbipel risale ad anni fa. Ricordiamo che il private equity di Singapore Grow Capital nel 2022 aveva rilevato Conbipel insieme al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa gestito da Invitalia. Allora la società si trovava in amministrazione straordinaria e la proprietà era di Oaktree Capital Management, che a sua volta aveva rilevato Conbipel quando era entrata in crisi una prima volta nel 2007 dalla famiglia Massa. Terminato il percorso di ristrutturazione, Oaktree nell’ottobre 2015 l’aveva messa in vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ma senza successo, sino a entrare poi nuovamente in crisi e a passare di mano, come detto, nel 2022. L’operazione di Grow Capital era stata condotta attraverso la controllata danese BTX Group A/S, acquisita dal fondo nel 2019, attraverso la holding Eapparels Ltd. Successivamente, nel settembre 2023, Conbipel si era assicurata un finanziamento da 15 milioni di euro con garanzia SACE erogato dai fondi di private debt di Anthilia Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Unigross, catena di 150 negozi dislocati in 15 regioni italiane, che commercializzano biancheria e tessile per la casa, intimo, pigiameria e accessori, prodotti per la famiglia e abbigliamento sportivo, sia di prestigiosi marchi italiani sia di proprietà diretta, è il brand fondato nel 1983 da Giuseppe Massullo e che è di proprietà di Genko srl, società con sede a con sede legale in San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) che a sua volta fa capo per il 99,75% ad HGM srl, controllata dallo stesso Massullo. Genko srl nel 2023 ha generato 30 milioni di ricavi con 273 mila euro di ebitda, e 9,3 milioni di debiti netti (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrarti gratuitamente), mentre la nota diffusa dalla società parla ora di un fatturato di circa 50 milioni di euro.
Tornando alla possibile operazione su Conbipel, Unigross ha ora presentato come detto una nuova offerta economicamente più vantaggiosa e migliorativa del 40% e ridefinito il proprio perimetro geografico di interesse per permettere l’ingresso di altri player del retail italiano, allo scopo di favorire l’assorbimento dell’intera rete di negozi e soprattutto dell’intera forza vendita di Conbipel.
Unigross non è infatti l’unico pretendente per Conbipel. Nei giorni scorsi si è parlato di interesse da parte di OVS, il gruppo quotato a Piazza Affari, che punterebbe a rilevare gran parte dei negozi, ma non il marchio (si veda qui Il Corriere della Sera), mentre si dice che anche la stessa Eapparels potrebbe decidere di intervenire.
“Nella nostra idea”, ha spiegato Luca Massullo, presidente del cda Unigross e figlio del patron dell’azienda, “Conbipel deve restare quello che è sempre stato: un brand italiano di qualità, ma esteso alle categorie merceologiche della casa e dell’intimo. Questa diversa perimetrazione della rete di negozi di interesse è volta, pragmaticamente, a non sovrapporsi ad altre catene commerciali di maggiore visibilità coinvolte o coinvolgibili, con cui tutti insieme ma distintamente, si sta lavorando per un accordo che possa assorbire quasi l’intero perimetro della rete Conbipel ed aumentare la sua massa occupazionale”.
E Giuseppe Massullo, proprietario di Unigross e amministratore unico Genko srl., ha aggiunto: “Parliamo, per ciò che ci riguarda, di circa la metà dei negozi Conbipel e del rilancio del brand tramite un piano industriale innovativo di sviluppo sul mercato del retail. Ribadisco che la parola d’ordine per salvaguardare e rilanciare la storica azienda piemontese è sinergia”
Conbipel è nata nel 1958 a Cocconato d’Asti (Asti) come rivenditore di capi in pelle di qualità e poi si è allargata alla produzione tessile. La sua rete di vendita si articola oggi in circa 130 negozi monomarca prevalentemente a gestione diretta.
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