«Una peculiarità del nostro festival è l’intersezione fra arte e ambiente. Quello che cerchiamo è un linguaggio che sia in grado di parlare sia al cuore che al cervello delle persone». Con queste parole Fiorenza Asti, presidente dell’associazione «Tra le rocce e il cielo», presenta il Festival internazionale «Song of the Earth», svoltosi dal 28 settembre al 20 ottobre scorsi e organizzato dall’Azienda per il turismo (Apt) di Rovereto e Vallagarina, che è il più giovane dei dodici festival a tema clima e ambiente che ogni anno si tengono in Trentino. Questo festival, che ha coinvolto artisti locali, nazionali e internazionali, fa della musica e della pittura il medium principale per il suo messaggio. Un’altra novità è «Tre giorni per l’ambiente», nato su iniziativa della Rete di riserve del Bondone e tenutosi fra Trento e le Viote: il festival invita a scoprire le meraviglie naturali del territorio attraverso escursioni, workshop e momenti di riflessione, celebrando la biodiversità del territorio del Bondone. Anche il «Regreen festival» è stato inaugurato in Val di Sole quest’estate, organizzato da Fractal project in collaborazione con la Libera Università di Bolzano, dando vita a un intreccio fra attività ludiche e informative: laboratori pratici, conferenze e giochi per bambini.
A Levico il festival più antico
Ma questo genere di iniziative, incentrate sul rapporto uomo-ambiente, non sono certo una novità per la nostra provincia. Alcuni di questi eventi accompagnano a cadenza annuale il territorio da oltre un decennio. Il più antico ancora attivo è il «Festival del benessere sostenibile» ospitato dal comune di Levico Terme e organizzato dall’Apt della Valsugana dal 2013, un’iniziativa che promuove una cultura di benessere personale in armonia con la sostenibilità ambientale. Il festival propone attività come yoga, workshop sull’alimentazione consapevole e seminari su uno stile di vita rispettoso dell’ambiente ed ecologico.
«C’è più consapevolezza»
Spostandoci a sud-est del Trentino, dal 2015 Rovereto ospita il «Festival Meteorologia», che coinvolge diversi esperti ed è incentrato su temi legati alla meteorologia. Il festival, che ha ormai una caratura nazionale, è organizzato dall’Università di Trento, dal Comune di Rovereto, dalla Fondazione Museo civico e da Aisam (Associazione italiana di scienze dell’atmosfera e meteorologia). Tramite incontri, laboratori e momenti di confronto, il festival offre un’opportunità per esplorare le complessità del clima, delle previsioni del tempo, dei cambiamenti cui siamo soggetti in questi anni. E a proposito di cambiamenti Dino Zardi, professore di meteorologia e climatologia all’Università di Trento e principale ideatore del festival, parla di quello che è mutato nel focus del festival nel corso di questi anni: «Se nei primi anni il focus era specifico, strettamente legato alla meteorologia, ormai il tema centrale è il cambiamento climatico, che è più di dominio pubblico. Le curiosità, gli interessi, le domande dei cittadini si sono spostati sempre di più qui. C’è più consapevolezza della situazione in cui ci troviamo».
C’è poi il «Mountain future festival», che dal 2019 si celebra nei territori dell’altopiano della Paganella ed è organizzato dalla Comunità di valle. Questo appuntamento rappresenta un momento di confronto sulle sfide future delle regioni montane. Le attività includono dibattiti, escursioni e iniziative per esplorare le opportunità di sviluppo sostenibile nelle aree alpine.
Dall’evento al documento
Trattando temi simili, come si evince già dal nome, la «Dolomiti Conference» di Trento rappresenta un appuntamento di primo piano, che è arrivato a coinvolgere docenti dell’Università Bocconi e del Politecnico di Milano, studenti e accademici da tutto il mondo. Questa serie di conferenze, nata nel 2022 dal think tank italiano «Vision», affronta questioni globali legate all’ambiente e alla sostenibilità. Quest’anno è stato anche elaborato un documento con alcune proposte per il cambiamento climatico poi presentato alla Cop29 in Azerbaijan. Di respiro prettamente locale è invece il «Festival della letteratura ambientale», nato ad Arco su iniziativa della Sat locale nel 2022, che si interessa al rapporto letteratura e ambiente. Centrali in questo caso sono gli incontri con autori, le passeggiate e le letture all’aperto e le discussioni che ne seguono, che individuano la necessità di rivedere i nostri modelli economici e culturali, ripensandoli in modo collettivo e partecipato.
Fra Lundo e le Terme di Comano si tiene poi, anche questo dal 2022, il «Coesistenza festival», che dedica tre giornate al rapporto tra uomo e fauna selvatica. Il progetto, creato da Pams Foundation e Io non ho paura del lupo, si compone di dibattiti, passeggiate guidate e spettacoli, con l’obiettivo di educare, informare e sensibilizzare il pubblico su una corretta convivenza con gli animali selvatici del territorio. Sempre nelle Giudicarie c’è anche «Gamberi – il Festival delle acque a Comano», nato due anni fa dalla volontà di un gruppo di giovani che amano il territorio in cui vivono. Guardano in avanti i Gamberi di Comano, guardano al futuro e alle sfide delle loro acque.
«Confluenze», nato nel 2021 nella Valle dei Laghi per opera del locale Biodistretto, promuove invece la scoperta turistica dei territori e delle tradizioni locali della valle. L’evento punta a valorizzare un turismo lento e consapevole, in armonia con l’ambiente circostante. Infine è doveroso menzionare il nazionale «Festival dello sviluppo sostenibile», che è ospite per una buona fetta dei suoi eventi del Muse di Trento ormai dal 2022: mostre, proiezioni, podcast e incontri fanno tutte parte di questo grande momento divulgativo.
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