La nuova arma a radiofrequenza di Sua Maestá rivoluziona il futuro degli armamenti “a basso costo”

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Il Governo britannico ha annunciato che i propri soldati hanno recentemente portato a termine con successo il primo test di un’arma innovativa, in grado di neutralizzare sciami di droni attraverso l’uso di onde radio. Questa tecnologia, denominata arma a energia diretta a radiofrequenza (Rfdew), si distingue per la sua abilità di colpire obiettivi fino a un chilometro di distanza, con un costo stimato di soli 10 penny per colpo.

Da quanto affermato si apprende che il sistema non si limita esclusivamente al contrasto dei droni, ma è capace di identificare, seguire e affrontare una varietà di minacce, siano esse aeree, terrestri o marittime. A differenza delle armi laser, come il sistema DragonFire, gli Rfdew utilizzano onde radio ad alta frequenza per interferire con i circuiti elettronici critici dei dispositivi nemici, inducendoli a bloccarsi o a precipitare

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Il modello dimostrativo di questo armamento è stato testato con risultati positivi, grazie a un consorzio guidato da Thales Uk e composto da partner come QinetiQ, Teledyne e2v e Horiba Mira. Tale progetto, secondo le autorità, ha portato non solo a un significativo progresso tecnologico, ma ha anche sostenuto la creazione di oltre 135 posti di lavoro.
L’arma a radiofrequenza si inserisce nel programma governativo volto alla modernizzazione delle forze armate, puntando su innovazioni che rafforzano la sicurezza nazionale. La sua elevata automazione consente che possa essere operata da un solo soldato e potenzialmente installata su veicoli militari come il MAN SV, migliorando così la mobilità in contesti operativi.

Com’è nato il progetto

Dall’analisi emerge che nel 2021, l’ex ministro degli Appalti e dell’Industria della Difesa, Jeremy Quin, annunciò tre progetti dedicati alle armi energetiche durante il Dsei di Londra. Questi progetti, del valore complessivo di circa 72,5 milioni di sterline, furono assegnati all’industria britannica e rientravano nel Novel Weapons Programme (Nwp), mirato alla realizzazione di dimostratori per tecnologie laser e a radiofrequenza, note come Directed Energy Weapons (Dew).

Tali armamenti avevano il potenziale di rivoluzionare il panorama del campo di battaglia, operando grazie all’elettricità e senza richiedere munizioni, il che comportava una significativa riduzione dei costi operativi. Inoltre, queste armi garantivano una maggiore resistenza delle piattaforme e una flessibilità senza precedenti per le forze armate, sia in ambito offensivo che difensivo.

I contratti, secondo quanto riferito dalle fonti del Ministero, della durata di quattro anni, furono negoziati da Defence Equipment and Support (DE&S) e assegnati a consorzi guidati da Thales e Raytheon Uk. Per tale progetto si prevedeva la creazione di almeno 49 nuovi posti di lavoro e il supporto di 249 posti esistenti.

Il primo prototipo laser doveva essere testato su una fregata Type 23 della Royal Navy, con l’intento di identificare e contrastare veicoli aerei senza equipaggio (Uav). Inoltre, un altro modello laser sarebbe stato installato su un veicolo blindato Wolfhound dell’esercito britannico, mentre un altro a radiofrequenza invece montato su un mezzo MAN SV, per monitorare obiettivi aerei, terrestri e marittimi.

Tale sviluppo si inseriva in un contesto di aumento della spesa per la difesa, pari a 24 miliardi di sterline nei successivi quattro anni, e un finanziamento di 6,6 miliardi di sterline per ricerca e sviluppo. Le tecnologie innovative dovevano essere integrate nelle piattaforme esistenti delle forze armate britanniche e sperimentate tra il 2023 e il 2025, con un focus su funzionamento e manutenzione.

Shimon Fhima, direttore dei programmi strategici del Ministero della Difesa, evidenziò il potenziale di queste tecnologie nel rivoluzionare le operazioni militari, consentendo nuovi approcci nei vari domini di battaglia. Jeremy Quin, all’epoca, aggiunse che “l’investimento in ricerca e sviluppo sottolineava l’impegno del governo nel fornire capacità avanzate alle forze armate, mirando a diventare leader nella produzione e implementazione delle Dew”.

Infine, il team Hersa, secondo le fonti aperte, avrebbe successivamente combinato le competenze di DE&S e del Defense Science and Technology Laboratory (Dstl) per gestire la consegna dei prototipi e preparare le forze armate all’integrazione di queste nuove armi. Thales guidò il consorzio per il modello laser sulla fregata, mentre Raytheon Uk si occupò del laser sul veicolo Wolfhound, entrambi previsti per la sperimentazione nel 2023.

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Il test “completato”

L’attuale ministro degli Appalti e dell’Industria della Difesa, Maria Eagle, ha espresso soddisfazione per il successo dei test, definendolo “un’importante evoluzione per il Regno Unito nel settore della difesa”. Quest’ultima ha infatti sottolineato la rilevanza della collaborazione tra esperti del settore e l’industria, che ha reso possibile fornire attrezzature all’avanguardia alle forze armate. Inoltre, ha evidenziato come questa innovazione “posizioni il Regno Unito in prima linea nel campo delle armi energetiche dirette, offrendo un vantaggio strategico contro minacce emergenti”

Dall’analisi emerge che recentemente la Royal Artillery Trials and Development Unit, insieme al 7 Air Defence Group, ha “completato” un’esercitazione in Galles, riuscendo a colpire con successo alcuni droni. Le prove effettuate negli ultimi mesi hanno consentito al personale di difesa aerea di testare le capacità della nuova tecnologia in diverse configurazioni e scenari, ampliando le possibilità di impiego.

Matt Cork, capo del programma Dstl, sulla questione ha dichiarato che “è gratificante vedere questa tecnologia a disposizione del personale militare”, sottolineando come la cooperazione tra Dstl, DE&S e l’industria abbia accelerato l’evoluzione della tecnologia a radiofrequenza. Nigel MacVean, amministratore delegato di Thales-Ias, ha anch’egli manifestato entusiasmo per il successo delle prove di tiro dell’Rfdew, ricordando che Thales è stata pioniera in questo ambito per oltre 40 anni. Inoltre, ha affermato che “la continua ricerca e sviluppo, in sinergia con i partner governativi, rappresenta una strada promettente per il futuro.

In conclusione, tale traguardo rappresenta un momento fondamentale per il Regno Unito, migliorando le capacità operative delle forze armate e offrendo un mezzo efficace ed economico per affrontare una varietà di minacce aeree.

Il programma di sperimentazione, secondo quanto si apprende, continuerà, supportando ulteriori sviluppi e collaborazioni con gli operatori per definire requisiti e tecnologie necessarie per le future generazioni di armi a radiofrequenza.

A livello geopolitico, questo progresso non solo rafforza la posizione strategica del Regno Unito, ma contribuisce anche a delineare un nuovo equilibrio di potere nel panorama della sicurezza globale, dove l’innovazione tecnologica diventa cruciale per rispondere a sfide sempre più complesse e articolate.

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