Per Marco Mengoni incassi record con il suo «No comment opificio musicale». L’aiutino pubblico anche nel 2024, la passione per il mattone, e l’eredità di mamma Nadia

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Piccoli utili ma fatturati importanti per il cantante che raggiunge i vertici della classifica del business. Il freno arrivato dalla guerra in Ucraina e da quello che chiama «tumulto» a Gaza

Marco Mengoni si piazza ai primissimi posti della classifica del business dei cantanti italiani, certamente lontano dai numeri di Ultimo, ma abbastanza vicino a quelli di Fedez. La sua «No comment opificio musicale» nell’ultimo bilancio approvato infatti ha superato i 4,3 milioni di euro di ricavi con un balzo di quasi il 40% rispetto ai 3,113 milioni di euro dell’anno precedente. Sono però cresciute sensibilmente anche le spese per servizi e quindi la società di Mengoni ha chiuso l’anno con un utile piuttosto risicato, di 16.675 euro. Ma il guadagno formale non racconta tutto, e dice assai di più la voce sulle disponibilità liquide, perché sui conti correnti della società a fine anno risultavano depositati 3,9 milioni di euro, in crescita di 1,6 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Mengoni quindi è andato davvero a gonfie vele.

L’aiutino pubblico post Covid (che pesa poco sul business)

La società di Mengoni, di cui è amministratrice unica Claudia Carboni, continua a ricevere perfino nel 2024 i ristori pubblici previsti dalla legislazione Covid e di cui ovviamente ha beneficiato chiunque avesse in quel periodo dovuto rinunciare ai tour e ai concerti. Sono quattro quelli arrivati fra il 2023 e il 2024, ma due soli di importo significativo e tutti, comunque, poco influenti sul fatturato dell’artista. Il primo contributo erogato dall’Agenzia delle Entrate è arrivato il 29 marzo 2023, ed è uno sconto di 3.128 euro sull’Irap da pagare. Il 20 febbraio del 2024 invece è arrivato sempre dall’Agenzia delle Entrate un contributo a fondo perduto sempre legato alle leggi post Covid di 61.770 euro. La stessa identica somma è stata bonificata nuovamente alla società sempre dalla Agenzia delle Entrate il 29 febbraio scorso. Infine, il primo agosto 2024 secondo il Registro nazionale degli aiuti di Stato è stato il Mef a concedere uno sconto Irap di 4.077 euro.

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I primi guadagni investiti nel mattone e il lancio di una vera immobiliare

Fin dai suoi primi successi Mengoni ha voluto investire nel mattone i suoi guadagni. La prima casa è stata acquistata a Milano nel lontano ottobre del 2013, anche grazie a un mutuo decennale di 380 mila euro concesso dalla Banca di Credito cooperativo di Pontassieve. Il mutuo però è stato estinto in anticipo nel 2019 e quella casa è stata conferita a una immobiliare che nel frattempo Mengoni ha aperto, la Akisifio Real Estate. A dicembre 2018 il cantante ha comprato la sua seconda casa sempre a Milano. E una terza è stata acquistata sempre da lui direttamente nel capoluogo lombardo nel giugno 2023. Anche la sua «No comment opificio musicale» ha investito nel mattone, acquistando prima a Milano nel 2014 la propria sede strumentale dove è stata creata una sala di registrazione, e poi aggiungendo il 50% di un altro immobile (valore 240 mila euro) e una pertinenza della sede strumentale comperata nel giugno 2023.

La guerra in Ucraina e il «tumulto in Medio Oriente» hanno complicato i conti

L’ultimo bilancio della Akisifio Reale estate si è chiuso con piccole cifre: 17.601 euro di ricavi e una perdita di 18.135 euro. L’anno precedente la società era invece stata in attivo con un piccolo utile di 9.863 euro. Gli amministratori della società di Mengoni spiegano nella nota integrativa che gli affari sono stati rallentati per il costo della energia provocato da una guerra, quella fra Russia e Ucraina, e «un tumulto» scoppiato in Medio Oriente, che è il termine usato per il conflitto Israele-Hamas a Gaza. Così scrivono: «Preoccupa il prezzo delle materie prime energetiche, elemento oggi più che mai centrale, a causa dei forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi dallo scoppio del tumulto in Medio Oriente, che ha avuto anch’esso un forte impatto sul prezzo di tali materie prime».

Il grande dolore di Mengoni per la scomparsa di mamma Nadia e il testamento aperto

Il 22 settembre scorso è scomparsa ancora giovane (60 anni) dopo lunga e dolorosa malattia la mamma di Mengoni, Nadia Ferrari, cui il figlio era profondamente legato. Poche settimane dopo è stato aperto il testamento con cui la signora lasciava i suoi beni al figlio Marco e al marito Maurizio Mengoni. Fra questi c’era il 30% della società musicale del figlio, che ora ne detiene tutto il capitale. Diviso fra padre e figlio anche il suo villino di Ronciglione (Viterbo) assegnando al marito il diritto di abitazione. E sempre fra padre e figlio sono state divise le quote (un terzo di proprietà) che mamma Nadia aveva di alcuni immobili sempre a Ronciglione: quattro appartamenti, 3 negozi e 3 magazzini



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