Comincia ufficialmente il giubileo nelle diocesi di Assisi e Foligno. Domenica 29 dicembre, alle ore 15:30, la basilica di Santa Maria degli Angeli accoglierà i pellegrini che si riuniranno in fondo al sagrato per inaugurare l’Anno giubilare delle diocesi sorelle di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno. Alle 15:45, con una solenne liturgia di benedizione, si aprirà l’Anno Santo, segnato dalla processione verso la Porziuncola per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Al termine della celebrazione, un momento di animazione sul sagrato coinvolgerà i fedeli in un clima di festa e spiritualità.
Giubileo Assisi Foligno: l’inizio dell’Anno Santo nelle diocesi umbre
L’evento inaugurale vedrà la partecipazione di un folto numero di pellegrini e fedeli, accompagnati dalla presenza istituzionale della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dei sindaci dei Comuni delle due diocesi. Saranno inoltre presenti rappresentanti delle autorità militari e religiose.
Le chiese giubilari indicate dal vescovo Sorrentino come mete per i sacri pellegrinaggi sono sei per la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e quattro per la diocesi di Foligno. Tra queste spiccano la cattedrale di San Rufino ad Assisi, la concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra, la concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino e le basiliche papali di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Ad esse si aggiungono il santuario della Spogliazione ad Assisi, la cattedrale di San Feliciano a Foligno, la chiesa di Sant’Agostino-santuario della Madonna del Pianto a Foligno, la chiesa di San Francesco-santuario Sant’Angela da Foligno e il santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia, località suggestiva nel territorio folignate.
La cerimonia inaugurale rappresenta non solo un momento di profonda spiritualità, ma anche un’opportunità per consolidare il legame tra le comunità locali e i luoghi di culto che custodiscono un patrimonio religioso e culturale di inestimabile valore.
Le indulgenze e il significato del Giubileo
Nel decreto di individuazione delle chiese giubilari, monsignor Sorrentino ha sottolineato il valore di questi luoghi come “luoghi di pia visita”, dove i fedeli possono acquistare l’indulgenza giubilare. Tale privilegio è esteso anche a coloro che, per gravi motivi, non potranno partecipare alle celebrazioni o ai pellegrinaggi, come le monache di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi e coloro che assistono i malati in ospedali o altre strutture di cura.
Per ottenere l’indulgenza, i fedeli sono invitati a compiere opere di misericordia e penitenza. Tra queste, la partecipazione a missioni popolari, esercizi spirituali o incontri formativi sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, nonché opere di carattere sociale, come l’assistenza ai bisognosi e ai sofferenti.
“Invito tutti i parroci e gli amministratori parrocchiali a predisporre tempi e modalità per l’accesso al sacramento della Penitenza,” ha dichiarato monsignor Sorrentino, “garantendo così che ogni fedele possa vivere pienamente l’esperienza del Giubileo”. Questa attenzione ai dettagli organizzativi dimostra la volontà di rendere l’Anno Santo un evento inclusivo e accessibile a tutti.
La tradizione del Giubileo
Il Giubileo, radicato nella tradizione della Chiesa cattolica, rappresenta un’occasione speciale per i fedeli di tutto il mondo. Questo evento straordinario, che si celebra ogni 25 anni, si distingue per la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria, simbolo di perdono e riconciliazione.
Nel contesto di Assisi e Foligno, città ricche di storia e spiritualità, il Giubileo assume un significato ancora più profondo. Le diocesi umbre, con i loro luoghi di culto e le tradizioni millenarie, offrono ai pellegrini un percorso di fede che si intreccia con l’arte, la cultura e la natura del territorio.
Oltre all’aspetto religioso, il Giubileo rappresenta un’importante occasione per il turismo e la valorizzazione del patrimonio culturale. Il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle associazioni culturali e delle comunità parrocchiali dimostra l’importanza di un approccio integrato, capace di valorizzare le diverse dimensioni di un evento che è, al tempo stesso, religioso, sociale e culturale.
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