Eredità Agnelli: spunta un documento inedito

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Adesso spuntano un pagamento fantasma e un pezzo di carta. Nella querelle che oppone Margherita Agnelli ai figli John, Lapo e Ginevra Elkann, torna a inserirsi Report, che annuncia di essere entrata in possesso di un documento inedito, in grado di “pesare come un macigno” sui futuri equilibri di Dicembre, la cassaforte che, attraverso Exor, controlla tutte le società dell’impero di famiglia (Stellantis, Ferrari, Juventus e molto altro).

MARGHERITA AGNELLI CON IL MARITO SERGE DE PAHLEN, LA FIGLIA GINEVRA ELKANN E ANNA DE PAHLEN E IL FIGLIO JOHN PHILIP ELKANN

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La trasmissione televisiva ricostruisce il caso partendo dal 2004. Era passato un anno dalla morte di Gianni Agnelli e la figlia Margherita aveva rinunciato alla propria parte di eredità in cambio di una ricca buonuscita. Il 19 maggio, la vedova dell’Avvocato, Marella Caracciolo, cedette ai nipoti John, Lapo e Ginevra le sue quote di Dicembre per ottanta milioni di euro. Tuttavia, Report afferma che il conto della Gabriel Fiduciaria, da cui sarebbe dovuto partire il pagamento, fu chiuso due giorni prima, il 17 maggio. Per sostenere lo scoop, la trasmissione annuncia il possesso di un documento incluso negli atti dell’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Torino.

Da qui, a sostenere che la compravendita potrebbe essere stata “fittizia”, il passo è breve. Anche perché, sempre secondo Report, gli inquirenti piemontesi avrebbero trovato “la traccia di un pagamento opposto: 100 milioni passati dai conti della presunta venditrice, Marella, a quelli degli acquirenti John, Lapo e Ginevra“.

Sviluppi che – secondo la tesi della trasmissione – potrebbero risolvere a favore di Margherita la decennale battaglia giudiziaria, portata avanti tra Svizzera e Italia e finora senza esiti favorevoli, che ha come sfondo il controllo di Dicembre.

Ma i legali dei fratelli Elkann hanno la risposta pronta: “Gli atti del 19 maggio 2004 mostrati da Report sono stati validamente sottoscritti con autentica notarile. Quindi sono validi. John, Lapo e Ginevra sono i legittimi titolari delle loro quote della Dicembre e l’attuale assetto proprietario non può essere messo in discussione in alcun modo”.

Gli avvocati, inoltre, “stigmatizzano” le ormai continue “affermazioni scandalistiche, avventate e strumentali a interessi che finora sono sempre stati soccombenti in sede giurisdizionale, sulla catena di controllo di un gruppo di società quotate in Italia e all’estero”.

La Procura di Torino e la Guardia di Finanza, alle quali si deve il recupero del documento in questione, lavorano al caso in seguito a un esposto presentato da Margherita Agnelli alla fine del 2022. Il troncone principale del procedimento riguarda una presunta frode fiscale realizzata su una parte dei redditi di Marella Agnelli attraverso la costruzione di una residenza simulata in Svizzera. La donna, che secondo la difesa aveva sempre dimorato in terra elvetica, è morta nel 2019 all’età di 92 anni.

La disputa legale tra Margherita Agnelli e i suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann riguarda l’eredità dell’impero Agnelli, una delle famiglie industriali più influenti d’Italia. Dopo la morte di Gianni Agnelli nel 2003, Margherita, sua unica figlia, accettò un accordo transattivo nel 2004, rinunciando a parte dell’eredità in cambio di una somma significativa. Questo accordo trasferì il controllo di asset familiari chiave, inclusa la holding Dicembre, ai suoi tre figli avuti dal primo matrimonio con Alain Elkann.

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Negli anni successivi, Margherita ha contestato la validità di tali accordi, sostenendo di essere stata esclusa ingiustamente dalla gestione del patrimonio familiare. Ha avviato azioni legali sia in Svizzera che in Italia, mettendo in discussione la legittimità dei patti successori e l’effettiva residenza fiscale di sua madre, Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, deceduta nel 2019. La residenza di Marella è cruciale poiché determina quale legge successoria sia applicabile: quella svizzera, che ammette patti successori, o quella italiana, che li vieta.

Nel 2024, la Procura di Torino ha avviato un’indagine per presunta frode fiscale e truffa ai danni dello Stato, focalizzandosi sulla residenza dichiarata di Marella in Svizzera. Gli inquirenti sospettano che tale residenza sia stata simulata per eludere le imposte italiane. A settembre 2024, un giudice ha disposto il sequestro di quasi 75 milioni di euro in beni e conti appartenenti ai fratelli Elkann, nell’ambito di questa indagine.

Parallelamente, a novembre 2024, si è tenuta un’udienza cruciale presso il Tribunale di Ginevra, dove Margherita e i suoi figli si sono confrontati direttamente. L’obiettivo di Margherita è ottenere l’annullamento degli accordi successori del 2004, sostenendo che siano stati basati su informazioni incomplete o fuorvianti.

La controversia ha implicazioni significative non solo per la famiglia Agnelli, ma anche per le numerose aziende sotto il loro controllo, tra cui Stellantis, Ferrari e Juventus FC. La risoluzione di questa disputa potrebbe influenzare la governance e la gestione futura di queste entità.





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