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Il sì alla nuova legge è arrivato a tarda notte, intorno alle 1:30 del mattino tra il venerdì ed il sabato appena trascorsi: il consiglio regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge per la costituzione di ‘consorzi di sviluppo industriale’, nata su iniziativa della rsu dell’ex Gkn di Campi Bisenzio, fortemente voluta dalla 5 Stelle Silvia Noferi, prima firmataria, e dal Pd, con il testo arrivato in aula rielaborato assieme ai dem Gianni Anselmi e Vincenzo Ceccarelli.
Le nuova legge punta a “favorire la nascita e lo sviluppo di società cooperative, sostenere lo sviluppo economico, salvaguardare i livelli occupazionali e incentivare la ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici di aziende in situazioni di crisi”. La costituzione dei consorzi può essere promossa da diversi enti, tra cui Regione, Città metropolitana, province, comuni.
Previste anche “azioni di riqualificazione infrastrutturale nelle aree industriali dislocate sul territorio regionale”, così da “creare le condizioni per nuovi insediamenti produttivi e favorire i processi di riconversione delle aziende esistenti”. Quello che chiedevano con forza dal Collettivo di Fabbrica degli ex Gkn.
I consorzi tra le altre cose, spiega la relazione illustrativa, potranno “individuare e acquisire, anche su proposta della Regione, aree industriali e immobili destinati alla produzione, con priorità per il recupero e l’ampliamento delle aree dismesse” e anche “agevolare, in caso di crisi industriali, la cessione dell’azienda o di rami d’azienda ai lavoratori o a cooperative da essi costituite, per favorire la continuità dell’attività”.
L’ok definitivo è arrivato a tarda notte per l’ostruzionismo del centrodestra, un tentativo di far saltare la legge che ha fatto accorrere i lavoratori – da un anno senza stipendio – sotto la sede del consiglio regionale di via Cavour, a ‘presidiare’ il dibattito dalla strada. Al via libera finale è esplosa la soddisfazione con fuochi d’artificio e rulli di tamburi.
Il ‘sì’ finale è arrivato con i voti di Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e anche del consigliere di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, che ha votato in dissenso rispetto al proprio gruppo, ricordando tra le altre cose nel dibattito in aula come “in questa legge rivedo cose che scrivevo nella mia tesi di laurea”. Contrario il resto del centrodestra.
“Una legge che consentirà la partecipazione ai consorzi di sviluppo industriale non solo delle cooperative dei lavoratori, ma anche dei centri di ricerca e delle università, perché la finalità è abbinare le loro conoscenze teoriche e tecnologiche all’esperienza maturata dai lavoratori per ottenere una produzione ad alto valore aggiunto. Questa Legge darà finalmente una speranza per un futuro migliore a tutti quei lavoratori che il lavoro lo hanno perso e/o a tutti quelli che lo stanno per perdere, perché sarà uno strumento in più a disposizione per promuovere progetti di riconversione industriale sui quei territori dove si verificano aree di crisi aziendale. Abbiamo scritto una bella pagina di politica”, esulta la stessa Noferi.
“L’approvazione della legge sui consorzi di sviluppo industriale pone la Toscana all’avanguardia sul piano nazionale anche per quanto riguarda il tema del lavoro. Questa legge, che trae origine dall’esperienza della ex-Gkn e dalla nascita del Collettivo di Fabbrica, dà la possibilità, dove si assiste ad una deindustrializzazione e crisi che hanno portato alla chiusura di fabbriche, di far nascere una collaborazione tra pubblico, privato e cooperative di lavoratori volta a creare circuiti virtuosi, di reindustrializzazione e continuità occupazionale. I lavoratori tornano ad essere così protagonisti, con il supporto del Consorzio, prendendo in gestione spazi produttivi rigenerati, rilanciando attività e costruendo innovazione”, aggiunge il segretario dem Emiliano Fossi.
“La legge – spiega Anselmi – non qualifica una sostituzione del pubblico nella gestione di impresa, ma qualifica la costituzione di strumenti di intervento per creare condizioni favorevoli alla rigenerazione industriale, all’attrazione d’impresa o a nuovi insediamenti produttivi. Per questo si fa riferimento ad esperienze esistenti, anche in riferimento alla normativa nazionale che ha generato, nel contesto nazionale, già alcune esperienze più o meno fortunate di consorzi”.
Critiche invece da Elisa Tozzi di Fratelli d’Italia (“Si tratta di un provvedimento nato su un caso singolo, su un lavoro frutto di uno stimolo che ritengo profondamente viziato e sbagliato, un’assemblea legislativa ha il dovere di legiferare in termini generali”) e Marco Casucci della Lega: “Dietro questa legge ci sono esigenze di natura politica. Il carattere generale e astratto dovrebbe essere il faro da seguire con la massima attenzione. Le funzioni che si prevedono per il consorzio, in relazione alle possibilità di esproprio, non superano a nostro giudizio definitivamente i problemi di legittimità perché incide sulla discrezionalità degli enti locali”.
“Questa legge presenta numerose criticità e trova la nostra totale contrarietà”, dice anche la capogruppo della Lega, Elena Meini. “La Regione – aggiunge Meini -non dovrebbe essere un attore principale, non deve entrare direttamente nella gestione dei consorzi, ma limitarsi al ruolo di controllo e monitoraggio, come prevede la legge nazionale. Con questa legge invece la Regione si eroga il diritto di gestire i consorzi industriali e non solo le aree di crisi, sulle quali ci sarebbe stata la nostra convergenza. Nelle aree industriali che funzionano e per fortuna ce ne sono ancora molte nella nostra Regione non c’è bisogno di una legge come questa. Oltretutto, questa partecipazione attiva della Regione crediamo si in contrasto con i principi di sussidiarietà e possa politicizzare i nostri distretti. Il tema dell’esproprio, il tema della composizione del consorzio, della compatibilità con gli enti locali ci fanno pensare a un atteggiamento eccessivamente centralizzato e burocratizzato”.
Il sindaco di Campi Bisenzio: “Pronti ad espropriare”
La nuova legge piace invece eccome al sindaco di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri. “Una legge – commenta – che rappresenta uno strumento fondamentale per dare concretezza al progetto di riconversione industriale e rilancio economico del nostro territorio. Non c’è più tempo da perdere. Con questa legge in vigore, abbiamo le basi per avviare immediatamente il consorzio industriale nello stabilimento ex Gkn. Noi siamo pronti. Se necessario, procederemo anche all’esproprio dello stabilimento, come previsto dalla nuova normativa”.
Sotto, l’esultanza degli ex Gkn al momento dell’approvazione definitiva della nuova legge
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