Territori occupati: Libano, Gaza, West Bank

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È visitabile dal 21 dicembre 2024 alle Gallerie la mostra “Occupied Territories, stories from Lebanon, Gaza & West Bank” del giornalista e fotografo italiano Fabio Bucciarelli,
riconosciuto a livello internazionale. La mostra è organizzata da Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo e Fondazione Museo Storico del Trentino con l’aiuto di Anvcg – Associazione nazionale vittime civili e di guerra e Unimondo.
“Occupied Territories” sarà presentata alla stampa lunedì 23 dicembre alle 14.30 alle Gallerie. Saranno presenti Raffaele Crocco (Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo e curatore della mostra), Giuseppe Ferrandi (Fondazione Museo storico del Trentino), Pierino Martinelli (Fondazione Fontana, Unimondo) e Fabio Mattevi (Anvcg, sezione di Trento).

Di seguito alcune riflessioni sul significato di questa mostra e sui suoi contenuti, oltre ad alcuni cenni biografici del fotografo Fabio Bucciarelli.

Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino
Una mostra fotografica importante e di straordinaria attualità, un lavoro di denuncia delle guerre e dei conflitti che stanno insanguinando il nostro presente. Il fotografo Fabio Bucciarelli torna di nuovo alle Gallerie dopo la personale Evidence del 2012 e l’organizzazione nel 2019, con Atlante delle Guerre e dei conflitti nel mondo, di Wars – Raccontare la guerra. Mosul e gli altri mostra nata da un concorso fotografico.
Siamo orgogliosi di ospitare uno degli sguardi più lucidi e coraggiosi del nostro tempo, quello di Bucciarelli, proprio alle Gallerie, spazio espositivo che si conferma luogo di sperimentazione di linguaggi della storia, ma anche di osservazione e documentazione del presente.

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Raffaele Crocco, direttore Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo
Questa mostra vuole essere un grido d’allarme. Vicino a noi, poche centinaia di chilometri al di là del mare, si sta consumando una tragedia che ha pochi precedenti, per ferocia e determinazione di chi vuole uccidere. Nel Vicino Oriente, Israele ha deciso l’annientamento di un popolo e, contemporaneamente, ha avviato una politica di aggressione in nome di una ipotetica “pace duratura”, da realizzare con la sconfitta definitiva e totale dei nemici: l’Iran e Hezbollah. È vero: tutto è ricominciato dopo l’attacco sanguinario di Hamas il 7 ottobre 2023. Ma la risposta del governo di Tel Aviv ha mostrato al Mondo come Israele da tempo meditasse e preparasse una soluzione definitiva. Finale. Quello che accade in queste ore a Gaza e in Libano lo dimostra. Paradossalmente, però, non è questo l’allarme. Questa è la tragedia, questo è l’eccidio. L’allarme è che Israele oggi, nel panorama complesso e militarizzato del Mondo, può diventare la scheggia incontrollabile. L’eccidio di Gaza, la decisione di attaccare il Libano, l’Iran, la Siria, la dichiarata voglia di “avere finalmente la Pace, perché il nemico è annientato”, sono le facce di una pazzia politica pericolosa.  Israele, oggi, è il Paese che si dice democratico, ma impedisce ai giornalisti di documentare ciò che accade e caccia gli operatori umanitari delle Nazioni Unite dal proprio territorio. Quello che si deve fare, allora, è documentare il massacro, raccontare il crimine. Fabio Bucciarelli lo ha fatto. È sceso all’inferno per raccontarci con le sue foto cosa accade.

Fabio Bucciarelli è un fotografo e giornalista italiano, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro nelle zone di conflitto attraverso un linguaggio visivo evocativo e autoriale. Da quindici anni documenta gli eventi chiave del nostro tempo: dalle rivoluzioni alle guerre, dalle carestie agli effetti devastanti del cambiamento climatico, fino alle epidemie globali. I suoi reportage spaziano dal Medio Oriente all’Africa, dall’Asia all’Europa, fino alle Americhe. La fotografia di Bucciarelli si distingue per la capacità di fondere reportage e arte, restituendo dignità umana anche nelle situazioni più drammatiche. Le sue immagini non si limitano a documentare i fatti, ma coinvolgono profondamente lo spettatore,
stimolandone la riflessione sulla complessità delle realtà rappresentate.
Considerato uno dei fotogiornalisti più influenti del nostro tempo, Bucciarelli ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui la Robert Capa Gold Medal, due World Press Photo Awards, il Visa d’or News, il Lucie Impact Award e il Prix Bayeux-Calvados per i Corrispondenti di Guerra. Ha inoltre vinto dieci premi Picture of the Year International, incluso il titolo di Photographer of the Year nel 2019.

La mostra “Occupied Territories, stories from Lebanon, Gaza & West Bank” è visitabile alle Gallerie, piazza di Piedicastello, dal 21 dicembre al 28 febbraio 2025, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18, con ingresso libero.
Comunicazione

comunicazione@museostorico.it





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