L’Ecobonus 2025 è stato confermato già con un anno di anticipo, con il governo che ha da subito manifestato l’intenzione di rivederlo profondamente. In occasione del tavolo automotive il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva infatti spiegato la volontà di concentrare gli sforzi sulla produzione locale ed europea. Contestualmente, vengono sacrificati gli incentivi per le famiglie, che comunque nel corso del 2024 si sono rivelati un terreno scivoloso. I fondi sono finiti rapidamente e hanno soddisfatto solo una minima parte delle richieste, portando la necessità di rivedere la strategia.
Per rinnovare il parco auto circolante in Italia e dare una spinta alle imprese, gli aiuti vengono così concentrati sulla filiera produttiva, dando spazio alla componentistica europea. Un duplice obiettivo, favorire la transizione energetica nel mercato dell’automobile e al contempo una produzione sostenibile, che richiede uno stanziamento sostanzioso. Anche per questo, le famiglie vengono completamente escluse dal campo e questo non era certo previsto. Per quanto gli annunci avessero anticipato un cambio di rotta, infatti, i consumatori meno abbienti erano stati presentati come i destinatari principali degli incentivi ecologici. Per loro, invece, non ci sarà l’Ecobonus auto nel 2025.
Come funziona l’Ecobonus 2025?
Qualcuno continua a parlare di Ecobonus 2025, altri sentenziano che non ci sarà perché è stato cancellato, gettando i cittadini nella confusione più totale. Le imprese riceveranno un importante sostegno per favorire il mercato delle auto elettriche e ibride made in Italy, ma non è previsto nessun aiuto per le famiglie. Il bonus c’è, ma viene stravolto completamente, anche per far fronte alle necessità di bilancio.
Come anticipato, non stupisce la revisione del piano per la transizione energetica, che era stata ampiamente annunciata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy. Cambia così la strategia, che pensa ora a favorire gli investimenti delle case automobilistiche e sfruttare la programmazione delle risorse pluriennale, evitando il rapido esaurimento dei fondi, in piena sintonia con il bilancio a lungo termine adottato dall’Unione europea.
Come dichiarato dal ministro Urso il sostegno all’economia italiana non si ferma alla produzione dei componenti, ma include anche l’assemblaggio sul territorio, la sostenibilità delle produzioni e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Viene colta l’occasione per guardare alla sicurezza dell’auto e dei cittadini in modo più ampio, includendo nei parametri anche la tecnologia e la cybersicurezza, oltre alle basse emissioni e al rispetto della forza lavoro.
Nulla per i consumatori, indipendentemente dall’Isee e dall’eventuale fragilità economica. Va da sé che le famiglie potranno beneficiare indirettamente del progetto, sia dal punto di vista ambientale che delle opportunità di lavoro, passando per veicoli venduti a prezzi più competitivi. Allo stesso tempo, restano delle difficoltà perché le auto ecologiche sono nettamente più care rispetto alle controparti inquinanti.
Importi e nuove regole dell’Ecobonus auto
Con l’esclusione dalla legge di Bilancio è ormai certo: non ci sarà alcun Ecobonus auto per i consumatori nel 2025. Vengono infatti destinati alle imprese tutti i fondi disponibili, non moltissimi visto che la maggior parte del Fondo automotive è stata sfruttata per finanziare altri punti considerati prioritari in Manovra. Il restante 20% rimanente, corrispondente a 1,2 miliardi di euro viene dedicato al sostegno della produzione. Lo scontento delle associazioni di categoria è alle stelle, perciò non è da escludere che in futuro siano apportati dei correttivi.
Nel frattempo, è arrivato un emendamento dell’ultimo minuto alla manovra finanziaria, che dovrebbe aggiungere 200 milioni di euro per il 2026 e altri 200 milioni di euro per il 2027 per compensare i tagli. Nulla che possa portare alla reintroduzione di incentivi per le famiglie, che potranno comunque godere di agevolazioni come l’esenzione dal bollo auto in alcune Regioni e il bonus revisione auto.
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