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La situazione economica e infrastrutturale dell’Abruzzo sta attraversando un momento critico, complicato dalla mancanza di liquidità e da accordi finanziari inadeguati. L’Accordo di Sviluppo e Coesione 2021/2027 non sta portando i risultati attesi, lasciando incompleti importanti interventi programmati che potrebbero sostenere la crescita della regione. I temi messi in discussione nel Consiglio regionale dell’Abruzzo evidenziano la fragilità degli assetti attuali, richiedendo un’analisi approfondita per capire come rimettere in moto le opere indispensabili per il territorio.
Difficoltà nei finanziamenti e nella gestione delle opere
Il cuore del problema risiede nei vincoli imposti dalla convenzione tra Regione e Enti beneficiari, in cui si richiede un’anticipazione di liquidità difficile da garantire per i singoli attuatori. La Regione si fa carico di rimborsare solo dopo un lungo processo di rendicontazione, creando un circolo vizioso che ostacola la realizzazione di progetti fondamentali. Questa situazione si complica ulteriormente per la mancanza di disponibilità di cassa da parte dei soggetti attuatori, costretti a fronteggiare oneri economici imprevisti. Secondo i rappresentanti del Partito Democratico, le conseguenze di questa mancanza di liquidità sono evidenti: diversi interventi, che potrebbero avere un impatto positivo sull’occupazione e sull’economia, rischiano di rimanere solo progetti sulla carta.
In particolare, alcuni interventi già previsti dal Masterplan per l’Abruzzo, come il potenziamento idrico nella Piana del Fucino e i lavori nei porti di Pescara e Ortona, sono stati definiti “bloccati” a causa della mancanza di liquidità e della necessità di coprire i costi dei progetti rischiando di esporre la Regione a responsabilità contabili. Dal momento che nessuna convenzione è stata firmata, le opere restano in una sorta di limbo, con progetti già pronti che non possono prendere vita.
Proposte per superare l’impasse: fondo di rotazione
Per arginare questa crisi e favorire il rilancio degli investimenti, il segretario regionale del PD, Daniele Marinelli, insieme ad altri consiglieri, ha proposto di istituire un fondo di rotazione nel bilancio regionale. Una soluzione ritenuta necessaria per avviare le opere in tempi brevi, viste le continue difficoltà economiche di ARAP e il rischio di veder sfumare i finanziamenti. Con un fondo creato appositamente, si potrebbe garantire l’anticipazione di risorse finanziarie utili per l’avvio immediato dei progetti.
La proposta si fonda sulla necessità di liberare l’infrastruttura burocratica che attualmente limita le possibilità di sviluppo. Un fondo di rotazione potrebbe non solo permettere di superare le difficoltà di cassa, ma anche rassicurare i soggetti coinvolti nella realizzazione degli interventi. Con una gestione più agile e diretta delle risorse, ci sarebbero maggiori possibilità di rispettare i cronoprogrammi, evitando ulteriori ritardi e complicazioni economiche.
Impatti dei ritardi e finanziamenti in stallo
Con un budget complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro, l’Accordo per il periodo 2021-2027 ha l’obiettivo di canalizzare fondi su progetti ambientali, di trasporti e mobilità, ma ad oggi gran parte di queste risorse rimane bloccata. Solo circa 203 milioni sono stati destinati ad ARAP, una cifra che si rivela insufficiente rispetto alle necessità reali. Nonostante i finanziamenti a disposizione, i cronoprogrammi sono stati ampiamente superati, portando a inevitabili aumenti dei costi e a un impatto negativo sullo sviluppo della regione.
Questa situazione genera conseguenze dirette sui vari settori economici abruzzesi, creando un’atmosfera di incertezza e immobilismo. Molti progetti, che avrebbero potuto dare nuova linfa all’economia locale, sono stati definiti “al palo”, minacciando di far perdere opportunità cruciali. Il rischio di dover restituire i fondi non utilizzati si fa sempre più concreto, aggiungendo un ulteriore peso alla situazione già grave.
Il futuro delle opere strategiche per l’Abruzzo
Fra le opere più attese, il completamento della rete irrigua a pressione nella Piana del Fucino emerge come un progetto di fondamentale importanza per la produzione agricola. I ritardi accumulati rischiano di compromettere non solo l’efficacia dell’intervento, ma anche il futuro di molte imprese agricole che fanno affidamento su queste infrastrutture. Gli stessi discorsi valgono per il porto canale di Pescara e il porto di Ortona, dove le promesse di finanziamento sembrano svanire in fumosi annunci.
In questo contesto, è imperativo che la Regione prenda in mano la situazione, ridisegnando le convenzioni e rivedendo le procedure per accelerare i processi burocratici necessari. La mancanza di chiarezza e di tempistiche reali sui progetti sta colpendo duramente un Abruzzo già provato dalle difficoltà economiche. La ricostruzione non può rimanere un miraggio. La comunità abruzzese attende risposte concrete e investimenti reali che possano finalmente far progredire l’intera regione verso un futuro dignitoso e prospero.
Ultimo aggiornamento il 20 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano
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