BOLZANO. «Entro Natale contiamo di avere un candidato sindaco». Era l’annuncio del centrodestra a trattative (quelle ufficiali) appena avviate. Ma la scadenza sfuma. Nel mezzo ci sono state le incertezze sulla data del voto e sul limite al terzo mandato, l’inchiesta giudiziaria, la Finanziaria in Parlamento.
Il termine si sposta ai primi giorni di gennaio per coalizione e programma, poi si potrà parlare di un candidato sindaco. Se sarà di area politica o un esterno è ancora un rebus, e un fattore di divisione all’interno di un’alleanza che va costruita. Il rischio che qualcuno dei soggetti al tavolo si sfili è ancora elevato. E così l’agenda ordinata che tratteggiano Alessandro Urzì e Marco Galateo di Fratelli d’Italia, con l’accordo sul perimetro della coalizione in cima alle priorità, prefigura già un vincolo per tutte le forze che aderiranno. Anche rispetto alla scelta del candidato sindaco.
La coalizione da definire
Oggi Urzì fa sapere che «a inizio anno potrò avviare una serie di relazioni sul territorio», con il partito e soprattutto con gli attori del centrodestra. «Se non c’è la coalizione, fatico a parlare di programma. Sono possibili più scenari. FdI sta lavorando a una coalizione unitaria, ampia, mantenendo l’area del centrodestra», spiega Galateo.
Urzì rivendica la «formula vincente esportabile a Bolzano», la maggioranza con Lega e Civica. È un chiaro invito rivolto ad Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano/Civica) e vi si leggono i dubbi a destra: che nasca un «grande centro», che Gennaccaro possa guardare verso il centrosinistra o (l’ipotesi più accreditata) che la sua lista si presenti da sola al primo turno, il 4 maggio, per massimizzare il risultato.E se non sembra in discussione l’intesa di FdI con la Lega, il cui segretario Paolo Zenorini ritiene «positivo che continuiamo a collaborare, che approfondiamo insieme il programma», a mettere la pulce nell’orecchio ai capi del centrodestra ci ha pensato il segretario del Pd.
«Da Forza Italia a Rifondazione, parlo con tutti», ha detto Carlo Bettio. Il commissario forzista Matteo Gazzini risponde così: «La politica è dialogo e noi siamo aperti ad ascoltare tutti, poi i nostri valori e principi sono riferiti al centrodestra. Non ci snaturiamo con compromessi solo per battere qualcun altro». Alcuni iscritti si sono risentiti. «A Laives – riprende Gazzini – tutti hanno messo grande impegno. Oggi dopo 15 anni FI ha un proprio consigliere e abbiamo preso più voti della Lega. E Laives era una roccaforte leghista». Ma l’accordo del centrodestra ancora non è stato siglato. Perciò Urzì chiama: «Con FI c’è un rapporto di indissolubile collaborazione. Inutili le avances del Pd».
I nomi che girano
Chi sul candidato sindaco vorrebbe vederci chiaro è la Civica per Bolzano. «Saremo con il centrodestra, a condizione che si esprimano qualità ed efficienza», premette Roberto Zanin, «Non è affatto facile trovare professionisti e imprenditori che lascino tutto per cinque anni. Molto dipenderà dal dibattito che si svilupperà e dalla persona che sarà espressa». Negli ambienti romani gira la voce che FdI stia ragionando su una candidatura di partito. Urzì invece garantisce che «sarà importante intercettare un elettorato ampio, anche gli indecisi e chi non si riconosce in una componente della coalizione». Pare comunque che i partiti stiano valutando una decina di nomi. In città girano quelli dei capigruppo di FdI: Alessandro Forest nel consiglio comunale, Anna Scarafoni in quello provinciale. Entrambi dicono di essere all’oscuro delle decisioni.
«A suo tempo – dichiara Forest – mi era stato chiesto se fossi disponibile e avevo detto di sì. Oggi direi: parliamone. Ciò che è successo con la maxi inchiesta ha sorpreso tutti, e io e Anna Scarafoni facciamo politica per passione, non certo per soldi. Non sporco la mia passione con queste cose».
Sono entrambi connotati a destra. Zanin osserva che «in FdI ci sono tanti valori diversi e se prevarranno quelli, legittimi, molto distanti da noi, allora faremo una valutazione». Certo è che in FdI l’ipotesi del civico Claudio Corrarati non convince tutti: chi ha portato acqua al mulino della destra non vorrebbe vedersi scavalcato da chi in passato è stato considerato vicino al centrosinistra. Galateo: «Corrarati è un nome di tutto rispetto che gode della nostra stima, ma dipende tutto da quale sarà la coalizione».
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