Jacopo Morrone (Lega): a Ravenna avremo un candidato credibile contro la sinistra, a Forlì ci sono problemi di singoli, non c’è un problema di coalizione

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Il tempo scorre inesorabile e alla vigilia di Natale il centrodestra è ancora lontano dall’aver trovato la quadra sulla coalizione e sul candidato da opporre ad Alessandro Barattoni nelle prossime elezioni amministrative di Ravenna, che dovrebbero tenersi nella prossima primavera. Il 30 dicembre decade dalla carica di sindaco il neo presidente della Regione Michele de Pascale e diventerà sindaco pro tempore Fabio Sbaraglia. Giusto in tempo per un brindisi di Capodanno.

Chi non ha molto a cui brindare è il centrodestra ravennate, che per ora si trova con un pugno di mosche in mano. A destra si vedono in Consiglio comunale, s’incontrano per caso o si telefonano ma non hanno ancora trovato il tempo per fare un incontro ufficiale durante il quale mettere sul piatto la rosa dei candidati all’interno della quale valutare e scegliere il candidato o la candidata migliore, secondo il metodo illustrato da Alberto Ferrero. Forse questo incontro si farà dopo le feste, dicono. Ma nessuno sa quando.

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La Lega Romagna di Jacopo Morrone, che solo in questi giorni ha avuto la buona novella dell’assoluzione per Matteo Salvini nel processo di Palermo, viene da un anno magro di risultati elettorali. A Ravenna aspetta le mosse del suo alleato pigliatutto, Fratelli d’Italia, dominus nel campo di centrodestra. Ma Morrone si mostra tranquillo, sia sulla battaglia di Ravenna (“ce la metteremo tutta per presentare un candidato credibile”), sia sul futuro della Lega (“penso che da qui in avanti noi possiamo crescere anche velocemente”) e disposto a filosofeggiare: “la politica è fatta di alti e di bassi, le cose cambiano in fretta”. Come dire, dalla polvere agli altari e dagli altari alla polvere, è un attimo, per tutti.

L’INTERVISTA

On. Morrone, la fine dell’anno si è chiusa per voi con una buona notizia, l’assoluzione di Salvini nel processo Open Arms perché il fatto non sussiste. Però il 2024 che va in archivio non ha riservato molte gioie elettorali alla Lega e anche le elezioni in Romagna non sono andate granché bene. Qual è lo stato di salute della Lega in questo momento?

“Anzitutto siamo molto contenti per l’assoluzione di Matteo. I voti che abbiamo preso alle elezioni in Romagna sono in linea con i voti delle elezioni europee, non è che c’è stato un calo, semmai una sorta di stabilizzazione. E poi i voti sono passati da un partito all’altro del centrodestra. Stavolta noi in Romagna, se vogliamo, abbiamo pagato il candidato regionale. Michele de Pascale è un romagnolo e ha attirato voti, mentre – e io non l’ho negato e l’ho sottolineato, anzi siamo gli unici che l’hanno detto – noi alle regionali abbiamo pagato la debolezza del candidato del centrodestra. La Ugolini è una bravissima donna, capace, una professoressa di altissimo livello, però politicamente è molto acerba rispetto a de Pascale. Quindi vuoi per un motivo, vuoi per l’altro purtroppo tanti che magari sul nazionale votano noi a livello regionale hanno preferito fare altre scelte. La candidata presidente civica è stata una scelta di Fratelli d’Italia, di Bignami, purtroppo ne abbiamo pagato un po’ le conseguenze anche noi.”

Non c’è il rischio in questa fase di un’opa di Fratelli d’Italia su una fetta di elettorato tradizionale della Lega?

“No, secondo me no. Secondo me è l’inverso. Nel senso che io sento tanti che probabilmente alle ultime europee e alle ultime regionali hanno votato altri partiti, che si stanno riavvicinando alla Lega, questo è quello che vedo io. Tant’è vero che abbiamo inserito una nuova personalità in Romagna come Marco Catalano (ex assessore di Fratelli d’Italia a Forlì, ndr). Ci sono altri che si stanno avvicinando, con cui dialoghiamo. Il rapporto con gli alleati in ogni caso è sereno, con tutti, nel senso che è ovvio che l’uno e l’altro si muovono, però poi si tira tutti dalla stessa parte. E poi dopo questa assoluzione di Matteo, tanti mi hanno chiamato o mi hanno mandato messaggi a supporto di Matteo e della Lega. Secondo me ci sarà una ripresa rapida della Lega, anche se abbiamo avuto un calo che è sotto gli occhi di tutti. Penso che da qui in avanti noi possiamo crescere anche velocemente.”

A Forlì le acque si sono un po’ calmate, oppure ci sono ancora turbolenze nella maggioranza di Zattini?

“No, le acque sono tranquille. Nel senso che si sostiene tutti il sindaco e si vuole impostare un progetto e un programma per governare, per il futuro. A livello generale non ci sono problemi. Ci sono stati alcuni casi singoli, di persone che avevano preso qualche impegno e non lo hanno mantenuto. Cioè alcuni esponenti di partiti della coalizione di centrodestra non hanno mantenuto la parola data, ma mai nulla contro il sindaco o la giunta. Quindi l’obiettivo comune è continuare a governare e tenere la sinistra lontana dal governo della città ancora per vent’anni. È ovvio che io sono un uomo di parola e quando dico una cosa la mantengo, altri non possono dire lo stesso e mi dispiace, perché in politica la parola ha un valore.”

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Veniamo a Ravenna, a che punto siete con la coalizione e il candidato? Le carte ovviamente dovrebbe darle il partito di maggioranza relativa nel centrodestra, quindi Fratelli d’Italia, ma l’impressione è che Fratelli d’Italia faccia andare le cose un po’ per le lunghe.

“Io e Ferrero ci siamo sentiti telefonicamente ma non c’è stata occasione di vederci per un incontro, perché lui non c’era. Ci siamo visti la settimana scorsa in maniera casuale con Alberto Ancarani di Forza Italia e devo dire che abbiamo dialogato e condiviso alcune linee. Adesso faremo una riunione tutti quanti insieme, passati questi due tre giorni di vacanza. Ritengo che sia un obiettivo comune dei tre partiti della coalizione di centrodestra di governo andare uniti e la cosa più importante è trovare un candidato con determinate caratteristiche. Per me non ha un valore aggiunto se questa persona ha la tessera o non ce l’ha. Si guarda al valore della persona. Di certo punteremo su una candidatura all’altezza, su qualcuno che conosca Ravenna e il mondo della politica ravennate. Sappiamo che è una corsa difficile, in salita. A Ravenna sei a casa del neo presidente della Regione, è ovvio che sarà dura, ma noi ce la metteremo tutta per presentare un candidato credibile contro la sinistra. Per questo vogliamo allargare il più possibile il fronte a tutte le liste civiche a partire da Ancisi e dal Popolo della Famiglia e puntiamo a trovare il candidato con le credenziali giuste. Penso che non ci dobbiamo innamorare di chi non conosce per nulla la politica. Ma questo non vuol dire che non possa esserci un candidato civico di cui la gente si possa fidare per costruire l’alternativa alla sinistra.”

A chi si affiderà questa volta la Lega a Ravenna? Perché nel gruppo della Lega in Comune a Ravenna ci sono stati diversi ricambi in questi anni e, per esempio, quello che veniva considerato un po’ il volto nuovo della Lega, Giacomo Ercolani, poi ha dato le dimissioni a Palazzo Merlato.

“Giacomo Ercolani per fortuna ha avuto problemi di lavoro. Nel senso che quando uno entra in politica molto presto ed ha una certa professionalità può poi ricevere una proposta di lavoro importante, a cui è difficile dire di no, come è accaduto a Ercolani, che adesso lavora a Milano e mi fa molto piacere. Non si è allontanato dalla Lega ma solo da Ravenna. Nella Lega ci sono persone in gamba, e faccio solo il nome di Elena Marin che ha corso alle ultime elezioni, è di Marina di Ravenna e rappresenta il forese, è una donna che ha entusiasmo e grinta, e quindi potrebbe essere uno dei tanti volti nuovi della Lega a Ravenna per i prossimi cinque anni.”

Pensa che potrà nascere una nuova classe dirigente della Lega dopo lo scombussolamento di quest’ultimo periodo?

“Non è che lo penso io, sono certo che nascerà. È sempre accaduto così, cioè la politica è fatta di alti e di bassi, le cose cambiano in fretta, e quindi sono certo che ci sarà questo ricambio.”

Al congresso della Lega cosa succederà nella dialettica o scontro fra partito nazionale e partito del nord, di cui si torna a parlare?

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“Succederà che c’è un congresso federale. Matteo Salvini ci ha detto che si farà entro la fine dell’inverno, quindi penso fra febbraio a marzo. Immagino ci sia un candidato come segretario della Lega che si chiama Matteo Salvini e che avrà tutto il sostegno mio e della Romagna.”





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