che effetti può avere sul cervello guardare l’arte attraverso gli schermi?

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In un precedente articolo, avevamo discusso di una ricerca che dimostrava come osservare opere d’arte autentiche aumenti l’attività cerebrale fino a dieci volte rispetto alle riproduzioni. Cosa accade, invece, quando parliamo di riproduzioni digitali di opere d’arte esistenti? Nel dinamico mondo in evoluzione della tecnologia digitale, è ormai infatti un dato acquisito che l’arte abbia scoperto un nuovo palcoscenico proprio nei mezzi di comunicazione digitali. Sebbene essa abbia da sempre affascinato gli spettatori nelle gallerie e nei musei, ora possiamo immergerci nelle esperienze estetiche da qualsiasi parte del mondo con un semplice click. Ma, al di là della comodità, vi è molto di più nella visualizzazione di opere d’arte online attraverso questi nuovi mezzi che apre le porte ad interrogativi inediti. Il nostro legame con l’arte e il suo impatto sul nostro stato d’animo rimangono immutati quando la osserviamo tramite questi moderni canali?
I risultati degli studi in merito sono contrastanti. Mentre alcune ricerche sottolineano l’unicità e l’insostituibilità dell’esperienza museale, altre suggeriscono che anche l’arte fruibile online possa avere effetti benefici sul nostro benessere emotivo. Proprio queste domande hanno ispirato un team di ricercatori internazionali a esplorare un territorio ancora abbastanza inesplorato – perlomeno dalla ricerca scientifica di settore – portandoci a scoprire l’incredibile potenziale dell’arte digitale nel modellare il nostro benessere emotivo.

Lo studio partito da Monet

Un team di esperti provenienti dall’Università di Vienna, dall’Istituto Max Planck per la Psicolinguistica di Nijmegen e dall’Istituto Max Planck per l’Estetica Empirica di Francoforte ha unito le proprie competenze, conducendo uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Computers and Human Behaviour, su 240 partecipanti. L’obiettivo era chiaro: esaminare l’impatto delle opere d’arte visualizzate online sulla nostra salute mentale e sul benessere emotivo. I partecipanti sono stati invitati a immergersi in una mostra interattiva di opere di Monet Water Lily ospitata su Google Arts and Culture. Successivamente, hanno completato un dettagliato questionario volto a raccogliere informazioni sulla loro condizione emotiva, il piacere derivante dalla visione delle opere e l’importanza attribuita all’esperienza. Ciò che è emerso da questa indagine è sorprendente. Dopo appena pochi minuti di interazione con la mostra online, i partecipanti hanno dimostrato un significativo miglioramento del loro umore e una riduzione dell’ansia. Questo sottolinea l’eccezionale potenziale delle opere d’arte digitali come strumento per migliorare il nostro benessere emotivo. Ma c’è di più.

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La chiave è nella nostra disposizione “estetica”

Il team di ricerca ha anche identificato un aspetto interessante: non tutti i partecipanti hanno sperimentato lo stesso grado di miglioramento dell’umore. Coloro che hanno tratto maggiore beneficio sembrano essere più sensibili all’arte. Questa differenza è stata spiegata attraverso il concetto di “responsività estetica”. La responsività estetica, coniata da Edward A. Vessel del MPIEA (Max Planck Institute for Empirical Aesthetics), misura la disposizione e la reazione delle persone a stimoli estetici diversificati, compresi l’arte e la natura. I risultati hanno dimostrato che chi possiede una maggiore responsività estetica tende a trarre maggiore piacere e significato dalle esperienze artistiche online. Questa scoperta ci permette di predire chi può beneficiare maggiormente dall’interazione con l’arte digitale. «La fruizione dell’arte online è una risorsa inesplorata per il benessere che può essere gustata a piccoli sorsi, creando significato e piacere», afferma MacKenzie Trupp, primo autore dello studio.

Implicazioni per un accesso universale all’arte

Questo studio ha profonde implicazioni per l’accessibilità all’arte e per la progettazione di mostre d’arte interattive online. Offre una via di accesso alla bellezza artistica per coloro che potrebbero essere impossibilitati a visitare fisicamente musei o gallerie, come per alcune persone affette da specifiche patologie motorie o neurodegenerative. Inoltre, suggerisce che le esperienze artistiche online dovrebbero essere progettate tenendo conto delle differenze individuali nella responsività estetica, massimizzando così il potenziale di benessere dell’arte digitale. Nonostante i risultati promettenti, è importante notare che lo studio non ha effettuato un confronto diretto con l’esperienza dello stesso quadro reale, in un museo. Quindi, mentre l’arte online sembra avere effetti positivi, resta da chiarire se questi effetti siano equiparabili a quelli derivanti dall’osservazione di opere d’arte autentiche.



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