Nella Granda crescono le società di capitale, diminuiscono le imprese individuali

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Sono 7.617 i bilanci delle società di capitale della provincia di Cuneo oggetto dello studio realizzato dall’ufficio Studi e Statistica dell’Ente camerale.

 

Il Focus presenta le performance economico-finanziarie delle società di capitale, attraverso un’analisi dei bilanci riferiti all’esercizio 2023 e depositati alla data del 20 novembre scorso. I dati sono posti a confronto con le risultanze dei bilanci depositati a livello regionale e sono oggetto di approfondimenti settoriali, secondo la classificazione Ateco 2007. Fonte del report è la piattaforma AnBi – Infocamere che permette di estrapolare indicatori e valori sulla base dei bilanci aggregati delle società di capitale che compongono il campione.

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Il campione degli oltre 7mila bilanci esaminati rappresenta il 77% del totale delle società di capitale con sede in provincia con prevalenza di imprese nei seguenti settori: altri servizi (37,7%), industria in senso stretto (21,6%) e commercio (17,0%), seguiti da costruzioni (13,6%), turismo (3,7%) e agricoltura (3,1%). La composizione settoriale a livello regionale, il cui campione è composto da 53.928 bilanci che rappresentano il 60% delle società di capitale piemontesi, è simile a quella provinciale.

 

Come è già stato evidenziato in più occasioni, al calo delle risultanze del registro imprese rilevato negli ultimi venti anni, che complessivamente ha originato una perdita di 10 mila unità (dalle 75.709 imprese del 2003 alle 65.123 del 2023) è corrisposto un incremento delle società di capitale. Sono infatti oltre 5 mila le nuove società registrate nel periodo (sono passate da 4.648 del 2003 a 9.806 nel 2023) e oggi incidono per il 15,1% sul tessuto imprenditoriale provinciale, con un contributo sempre più significativo all’economia territoriale.

 

Nel corso degli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un significativo cambiamento strutturale del nostro tessuto imprenditoriale, caratterizzato dalla continua crescita numerica delle società di capitale, che ha compensato il calo delle imprese individuali. Per questo, in un momento in cui è consuetudine redigere bilanci, abbiamo ritenuto opportuno analizzare i dati economici e finanziari delle società attraverso la lettura delle risultanze dei bilanci depositati al registro imprese – afferma il presidente della Camera di commercio Luca Crosetto -. Il focus, sui dati dell’esercizio 2023, ci restituisce la fotografia di un contesto in cui i punti di forza superano le criticità con buoni indici di indipendenza finanziaria e di copertura delle immobilizzazioni“.

 

Oltre i 2/3 dei bilanci cuneesi riguardano le microimprese, il 28% le piccole e medie imprese e soltanto l’1% le grandi imprese; simile il dato piemontese (75% di microimprese, 23,6% di piccole e medie e meno dell’1% di grandi imprese). A livello cuneese le società di capitale del campione hanno prodotto un Valore Aggiunto pari a 7,4 miliardi di euro, il secondo valore dopo Torino a livello regionale. Dai dati emerge che oltre il 63% del VA è generato da piccole e medie imprese.

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Dall’analisi delle performance economico-finanziarie emerge che le società cuneesi presentano valori positivi: il R.O.E., che esprime la redditività del patrimonio netto, ovvero il ritorno economico dell’investimento effettuato dai soci dell’azienda, si attesta all’8,1% per Cuneo e al 7,8% per il Piemonte; il R.O.I., che analizza la redditività della gestione caratteristica è simile a livello provinciale (4,6%) e regionale (4,5%). L’indice di indipendenza finanziaria, che esprime il grado di solidità patrimoniale dell’azienda, denota come l’aggregato delle società cuneesi finanzi con mezzi propri il 32,14% delle attività, quota superiore al dato regionale (31,81%). Gli indici di liquidità immediata e di copertura delle immobilizzazioni, superiori all’unità, testimoniano come nel complesso le imprese cuneesi e piemontesi siano in grado di far fronte alle passività di breve e lungo periodo. 

 

Il focus contempla altresì un’analisi dettagliata riferita ai settori di attività (industria, commercio, costruzioni, altri servizi, turismo e agricoltura) delle società di capitale cuneesi e un approfondimento su quelle femminili, giovanili e straniere.

 

In sintesi, dallo studio e dal benchmark con i dati delle società di capitale piemontesi, emerge che i principali indicatori reddituali e patrimoniali delle società di capitale cuneesi testimoniano un contesto in cui i punti di forza risultano maggiori rispetto alle criticità. Il campione cuneese e quello piemontese sono simili per composizione di classe dimensionale. Le nostre imprese vantano indici di redditività aggregati di poco più alti, con dinamiche migliori per quanto riguarda l’industria in senso stretto e il commercio e in linea per le costruzioni.

 

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Il dato aggregato dell’indice di indipendenza finanziaria è superiore a quello medio regionale, mentre sono inferiori l’indice di liquidità e quello di copertura delle immobilizzazioni. Questi ultimi due dati sono comunque superiori all’unità e più alti rispetto a quelli di dieci anni fa, quando risentivano del post crisi finanziaria del 2008.

 

c.s.





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