SIGNA – “E’ Natale e in arrivo per i signesi, come regalo, c’è un bilancio per il 2025 pieno di tasse”: il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e le consigliere Monia Catalano e Gabriella Fontani, prendono in esame il documento appena approvato dal consiglio comunale e spiegano: “Dopo le avvisaglie relative alle aliquote Imu e addizionale Irpef comunale di novembre, con l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 si sono concretizzate le peggiori previsioni in termini di tributi locali: il 2025 sarà un esercizio di altissima pressione fiscale per cittadini, famiglie e imprese signesi. L’addizione Irpef è confermata al massimo previsto dalla legge dello 0,8% senza alcuna forma di progressività dell’aliquota né di esenzione: una flat tax che colpisce soprattutto le persone con difficoltà economiche e che è stimata in 2.248.825,99 euro di introiti.
E ancora: “Anche le aliquote Imu sono confermate ai massimi previsti dalla legge con una previsione di accertamenti in forte aumento rispetto al 2024: 5.750.000 euro di cui 1.900.000 euro di entrate “non ricorrenti”. Cosa si intende per “entrate non ricorrenti”? Per l’amministrazione comunale sono entrate da recuperare dall’evasione tributaria pregressa.
Su questo punto è importante sensibilizzare i cittadini ad analizzare attentamente quanto viene richiesto tramite accertamento. Perché, se da un lato è doveroso incidere sul fenomeno dell’evasione, dall’altro sarebbe errato avallare richieste non suffragate da basi rigorose e oggettive. Le molteplici cartelle Imu recapitate ai cittadini nelle ultime settimane, in alcuni casi, suscitano non poche perplessità e scarsa chiarezza”.
“In attesa del piano economico finanziario di Alia e Ato Toscana centro, – aggiungono – su cui la giunta signese esprime storicamente voto favorevole, la Tari è iscritta a bilancio con l’altissimo stanziamento del 2024: 5.279.489,62 euro. È bene ricordare che, a fronte di programmazioni pluriennali al ribasso, i piani economici finanziari tendono ad aumentare le cifre stanziate degli anni precedenti. Inoltre, nel documento unico di programmazione 2025-2027 si prevede l’introduzione della tariffa “corrispettiva” nel 2026 (Taric). Da una valutazione dell’evoluzione dei sistemi di raccolta dei rifiuti, si evince che nelle dinamiche di Alia, Ato e Comune di Signa, tali cambiamenti hanno come elemento comune l’aumento dei costi per i cittadini utenti”.
“Lo stanziamento previsto per l’imposta di soggiorno – dicono i tre consiglieri – è rivisto in aumento rispetto al 2024 per un importo di 230.000 euro di cui 30.000 euro di entrate non ricorrenti. In questo caso è interessante evidenziare che la spesa prevista sulla missione “Turismo” è di soli 38.000 euro. Quindi 192.000 euro di 230.000 euro vanno a finanziare indistintamente il “calderone” delle spese correnti. Il fondo crediti di dubbia esigibilità, che è l’accantonamento di una parte delle entrate per cui l’ente ha difficoltà a tradurre gli accertamenti in incassi, nonostante le previsioni del 2024 che lo ipotizzavano in diminuzione nell’esercizio 2025, aumenta da circa 3 milioni a 4.073.506,84 euro “irrigidendo” ulteriormente il bilancio comunale. Conseguentemente, risulta che il Comune presenta come parametro di deficitarietà strutturale l’indicatore concernente “l’effettiva capacità di riscossione minore del 47%”.
per poi concludere: “I servizi a domanda individuale (asilo nido, mense scolastiche) che in origine avevano un carattere “sociale”, nel bilancio 2025 sono quasi interamente finanziati con proventi erogati dai cittadini utenti: globalmente la copertura dei costi con i ricavi è dell’88% e, in particolare, del 73% per l’asilo nido e del 75% per le mense scolastiche. Le entrate e, quindi, le spese, per investimenti, dopo le sconsiderate acquisizioni di Villa Alberti e immobile ex American Show, nel 2025, crollano da 10.897.332,85 euro a 1.192.502,40 euro pari ad una percentuale di -98%. Nonostante l’aumento della pressione fiscale, diminuiscono le spese per “istruzione e diritto allo studio”, “assetto del territorio ed edilizia abitativa” (-60%), “trasporti e mobilità” (-32%)”.
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