“È con questo governo che il Sud è diventato la locomotiva d’Italia, con questo governo è tornato l’orgoglio al Sud, che non chiede assistenzialismo e sussidi ma solo di essere messo nelle condizioni di competere ad armi pari con il resto d’Italia”. A rivendicarlo, aggiungendo che “se il Sud cresce è un vantaggio per tutta la nazione, e non lo fa a scapito delle altre regioni italiane”, è stata Giorgia Meloni nel corso della cabina di regia convocata ieri a Palazzo Chigi per un primo bilancio sui risultati raggiunti dalla Zes unica del Mezzogiorno che, ha osservato ancora – sempre a quanto si apprende – “è fondamentale stimolare e sostenere, con investimenti, interventi mirati, e con una spinta infrastrutturale che riduca finalmente il divario con il resto d’Italia, perchè senza infrastrutture adeguate nessun rilancio è possibile”.
“È la ragione – ha spiegato ancora – per la quale abbiamo previsto l’obbligo di destinare alle regioni del Sud almeno il 40% dei fondi pluriennali per gli investimenti e nella seduta del Cipess del 29 novembre abbiamo stanziato ulteriori 300 milioni di euro per migliorare la viabilità, le infrastrutture e i servizi pubblici nel Mezzogiorno. In questo quadro si inserisce, ovviamente, anche l’impulso che stiamo garantendo attraverso la leva del Pnrr”.
“La Zes unica non è la semplice somma delle precedenti otto Zes, ma è un progetto completamente nuovo che ha disegnato una delle zone economiche speciali più grandi d’Europa. Abbiamo voluto costruire una vasta area competitiva di attrazione degli investimenti, diversificata al proprio interno da una ricchezza di specializzazioni funzionali e produttive. E’ un sistema molto innovativo, che prevede semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali a chi intende investire nel Sud ed è sostenuto da una governance unitaria e coordinata, che permette di valorizzare le specificità territoriali e di massimizzare l’efficacia delle altre risorse a disposizione, PNRR e fondi di coesione in primis”, osserva Meloni che ricorda come la Zes unica “prevede due strumenti molto significativi: il regime semplificato dell’autorizzazione unica e il credito d’imposta per gli investimenti”.
I numeri
“I dati ci dicono che questi strumenti hanno funzionato molto bene: dal 1 gennaio 2024, data di istituzione della Zes, sono state rilasciate 415 autorizzazioni uniche e questo ha permesso di autorizzare progetti del valore di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro, superando in appena 11 mesi il totale degli investimenti delle otto precedenti ZES, pari a 1,9 miliardi di euro. Abbiamo concesso queste autorizzazioni in tempi molto veloci, in media in poco più di trenta giorni, e secondo le previsioni le ricadute occupazionali di questi progetti arriverà a 8 mila unità. Il credito di imposta ha avuto altrettanto successo.
Per il 2024, il Governo aveva inizialmente stanziato un miliardo e 800 milioni di euro ma la richiesta degli operatori economici ha superato ogni previsione. Abbiamo cosi’ stanziato un miliardo e 600 milioni di euro in più, coprendo integralmente tutte le richieste ricevute e includendo investimenti aggiuntivi rispetto a quelli inizialmente dichiarati”, rileva ancora la premier.
“Oggi l’Agenzia delle Entrate certifica che le 6.885 imprese che hanno richiesto il credito d’imposta possono beneficiare del 100% del credito richiesto, per un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro. Il valore degli investimenti (in impianti, macchinari, attrezzature e immobili) supera cosi’ i 5 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i progetti che hanno beneficiato dell’autorizzazione unica. Con la legge di bilancio abbiamo confermato questa misura con uno stanziamento di due miliardi e duecento milioni di euro, a cui si aggiungono 50 milioni di euro per la cosiddetta ‘Zes unica agricola’“, aggiunge.
Meloni rivendica allora che “la Zes unica è solo uno dei tanti tasselli della più ampia strategia che il governo sta portando avanti per rilanciare lo sviluppo del Sud e disegnare un percorso di crescita strutturale. Il nostro obiettivo – spiega – è molto semplice: dare al Sud quelle occasioni e quelle opportunità che per troppi anni nessuno ha creato. è una strategia che sta dando i suoi frutti. Nel 2023 il PIL del Mezzogiorno è cresciuto più della media nazionale, e secondo le recenti previsioni dello Svimez questa tendenza sarà confermata anche nel 2024″.
“L’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia, il Mezzogiorno ha dato una spinta decisiva all’export e ci ha dato un grosso aiuto per diventare la quarta nazione esportatrice al mondo, e si sta rafforzando il tessuto imprenditoriale, con l’aumento delle società di capitali e delle Pmi innovative”, sottolinea Meloni.
Fonte: AGI
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