Piano operativo, il presidente del collegio dei geometri: “Soddisfatti dell’approvazione”

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Dopo un lungo dibattito, molte sedute di commissione, un consigliere delegato e gli incontri con gli ordini professionali, il piano operativo è diventato realtà. Lucca è tra i primi capoluoghi di provincia in Toscana ad avere  nuovi strumenti urbanistici aggiornati alla normativa vigente. Per capire quali sono i vantaggi e le criticità del nuovo piano operativo, abbiamo intervistato Diego Ragghianti, presidente del collegio dei geometri.

Se il piano operativo non fosse stato approvato entro il 31 dicembre del 2024 Lucca sarebbe entrata in regime di salvaguardia. “Quindi in buona sostanza sarebbe stata bloccata l’edificazione a Lucca per un determinato periodo di tempo, fino appunto alla sua approvazione – spiega il presidente del Collegio dei geometri, Diego Ragghianti -. Cosa che ad esempio è venuta nei comuni di Capannori, di Porcari, di Altopascio e di Villa Basilica in quanto appunto il Piano Strutturale, come è venuto fuori qualche mese fa sui giornali, è entrato in salvaguardia e pare rimarrà in vigore almeno fino a gennaio. Si spera riescano ad intervenire presto”.

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Durante le sedute di Commissione dedicate al piano operativo, sono sfilati tutti gli ordini professionali interessati, per proporre modifiche tecniche. Alcune di queste modifiche sono state accettate, altre sono sempre in attesa del via libera, nonostante il piano operativo sia in vigore dal 13 dicembre. “Dal 13 dicembre tutti i professionisti del settore lavorano con questo piano operativo – precisa Ragghianti -. Siamo soddisfatti perché svariate nostre richieste sono state recepite ed hanno consentito una migliore flessibilità di interventi soprattutto per il riuso e la riqualificazione dei fabbricati, che è uno dei nostri pallini principali”.

Altre richieste non sono state recepite, ma non a causa della volontà degli uffici tecnici o dell’amministrazione comunale. “C’erano dei blocchi dovuti al Piano Strutturale e occorrevano delle varianti – il presidente del Collegio dei geometri però assicura -. Dai colloqui intercorsi recentemente con l’ufficio di pianificazione pare che ci sia la volontà di andare a fare le modifiche nel prossimo futuro. Le varianti dovrebbero essere di due tipi: una volta a correggere gli errori materiali presenti sul Piano e dovrebbe essere una cosa a breve termine. L’ altra un po’ più a lungo termine, ma si spera in una conclusione entro l’anno, per togliere quei paletti presenti nei Piano Strutturale che poi possono consentire a modifiche al Piano Operativo per dare un po’ più di flessibilità e meno rigidezza. Già con le osservazioni il Piano Operativo è più flessibile rispetto alla rigidità che pareva a esserci nella prima stesura”.

Una tematica che ha fatto discutere è quella relativa al cambio di destinazione dei piani terra, che secondo alcuni rischierebbe di trasformare la città in un dormitorio per turisti. “Questi interventi possono essere fatti a determinate condizioni, di non avere gli accessi direttamente dalla strada tramite logge o altre parti in comune – spiega Diego Ragghianti -. In alcuni casi quindi si può utilizzare ma senza andare a stravolgere l’assetto della città. Ci sono delle nuove schermature che conservano lo status delle nostre strade e delle nostre vie.”

La discriminante è quindi la presenza di un ingresso e di una loggia comune d’ingresso. “Poi – prosegue il presidente -, come è successo sempre negli anni, se un fondo, un direzionale, un artigianale che ormai è decenni lì inutilizzato, è molto meglio che sia consentito il suo cambio di uso verso un’abitazione, in modo che la città possa anche essere vissuta. Diversamente avremo avuto tanti fondi di chiusi e solo  bruttezza, perché dopo questi luoghi sono preda di degrado. Quindi, a mio avviso, ritengo che questa norma così come è stata approvata sia un buon compromesso”.

Sulle ristrutturazioni degli immobili è interessata anche l’Unione Europea che ha stabilito che entro il 2030 gli Stati membri abbattano il consumo energetico degli edifici residenziali del 16 per cento. “Questo Piano per gli edifici storici è assai conservativo – precisa Ragghianti -. Secondo me inserire delle norme a tutela dei fabbricati storici che consentano interventi di efficientamento energetico, non sarebbe male. Queste norme dovranno essere meglio definite in un Regolamento edilizio che dovrebbe, nei prossimi mesi possa vedere la luce. Parlando con il settore Pianificazione, sembra sia in fase di lavorazione e come ordine professionale noi geometri abbiamo chiesto una partecipazione attiva di confronto e scambio di idee nel merito. Chiediamo fortemente che possa essere un Regolamento edilizio facile da calare sul territorio”.

Un’altra tematica affrontata nelle osservazioni della stesura del Piano Operativo è stata quella degli ampliamenti massimi e ai limiti di frazionamento. “Anche queste osservazioni sono state parzialmente accolte, sempre nei limiti dei paletti imposti dal Piano Strutturale – dichiara il presidente del Collegio dei geometri, Diego Ragghianiti -. Siamo abbastanza contenti perché si sono uniformati gli ampliamenti nelle varie zone del territorio. Con sensibili ampliamenti in casi di interventi di efficientamenti e il riuso dei fabbricati”.
“Per quanto riguarda i frazionamenti – aggiunge -, le superficie minime che nella prima stesura erano generose, sono calate per venire incontro alle esigenze di mercato, alle sanatorie ed altro”.

“Siamo soddisfatti quindi – conclude Ragghianti -. Finalmente”.

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