«In Puglia sinistra di governo, abbiamo cambiato la storia»

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L’occasione era troppo ghiotta per non sfruttarla e togliersi qualche sassolino dalle scarpe. D’altronde, quale tema migliore della salvaguardia dell’acqua pubblica per rivendicare il suo essere “uomo di sinistra”? E cosi, ieri mattina durante la conferenza stampa con Aqp e Autorità idrica, il governatore Michele Emiliano ne ha approfittato per fare un discorso da fine legislatura, replicando ai suoi detrattori, i suoi stessi alleati nel centrosinistra, che «negli ultimi 10 anni» gli hanno provocato «dolore» e non gli hanno mai perdonato di avere agevolato i trasformisti ed «essere amico di qualche sindaco di destra». 
Emiliano è un caterpillar, nemmeno il clima natalizio lo ammorbidisce: «Arrivando qui in Aqp – ha esordito durante la conferenza stampa – mi aspettavo di trovare i comitati di tutela dell’acqua, i comitati di sinistra per festeggiare, e invece niente». È solo la prima stilettata, il mittente non è solo uno: ce l’ha con tutti coloro (la Sinistra certo, ma anche pezzi del Pd stesso) che lo hanno sempre accusato di fare alleanze e stringere patti con esponenti politici provenienti persino dall’estrema destra (ad esempio il sindaco di Nardò, Pippi Mellone) o, comunque, del fronte politico opposto come Massimo Cassano, solo per citarne uno. «Ma io ho fatto cose di sinistra, dal potenziamento della sanità pubblica all’acqua», ricorda. 
Più che una conferenza stampa, quella di Emiliano è un “manifesto politico” di fine mandato. «Sono qui – ribadisce in maniera orgogliosa – per rivendicare un risultato politico e sono qui per rivendicare alla sinistra di governo della Regione Puglia di essere riuscita a cogliere forse il risultato più importante di questi ultimi anni: quello di mettere definitivamente in sicurezza l’acqua pubblica, non solo più come declamazione di principio ma come organizzazione strategica dell’acqua pubblica in capo alla Regione ed ai comuni della Puglia, una cosa gigantesca che non supera l’impresa di chi decine e decine di anni fa realizzò questa infrastruttura importantissima ai quali siamo sempre debitori». «Dico – ha aggiunto – che questa è stata una cosa di sinistra, e per assurdo questa cosa di sinistra è stata realizzata grazie ad un accordo con un governo del centrodestra, perché sia il ministro Raffaele Fitto che il presidente del Consiglio Meloni hanno avuto un ruolo, si sono convinti che la nostra opinione era corretta. Per fare le cose di sinistra – ha evidenziato – bisogna per forza tenere fuori dall’esecuzione chi non la pensa come noi? Non credo. Noi in Puglia siamo una sinistra di governo, non siamo una sinistra di testimonianza. Noi in 20 anni abbiamo cambiato la storia di questa regione e lo abbiamo fatto con la consapevolezza di aver sempre bisogno della collaborazione istituzionale».
Lo sfogo del presidente va inquadrato nel clima pre elettorale e l’incertezza in cui naviga il centrosinistra nella scelta del suo successore. Tutti indicano l’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, come il candidato “ideale” alle prossime Regionali, ma il diretto interessato non ha ancora sciolta la riserva o, quantomeno, non si è esposto in maniera diretta. Il governatore, dal canto suo, sta seminando il terreno per controllare e impostare la successione alla leadership del centrosinistra regionale, se Decaro non dovesse essere della partita potrebbe giocarsi la “carta” di Alessandro Delli Noci. Senza escludere del tutto l’ipotesi di un terzo mandato, soprattutto se il centrosinistra dovesse finire, come spesso gli capita, ad attorcigliarsi su una scelta che, tutto sommato, potrebbe apparire scontata. 
Il suo obiettivo è preservare la “coalizione Puglia”: Pd, Sinistra, M5s e civici. Il concetto diventa più chiaro quando dice: «Mi auguro che ora qualcuno si dia una calmata e riconosca quello che è accaduto negli ultimi 10 anni». Il suo è un discorso che guarda indietro, alle ultime due legislature per rivendicarne i risultati; ma che parla al futuro, a quello che dovrà accadere nei prossimi 10 mesi. L’intervento di ieri è stato soltanto il primo di una lunga serie, Emiliano è intenzionato a dare vita a un “grand tour” per la Puglia per raccontare quanto fatto sotto la sua guida, gli obiettivi realizzati, quelli da completare e per continuare a rivendicare il lavoro svolto. Ha iniziato ieri, proseguirà nei prossimi giorni e non è da escludere che possa ripristinare la vecchia consuetudine della conferenza stampa di fine anno. Politicamente, il presidente della Regione teme un eventuale sbilanciamento della coalizione sul Pd alle prossime Regionali a danno dei civici, in questo senso va letta anche la conferenza stampa del gruppo “Con” di qualche giorno fa. La sua creatura, la “coalizione Puglia”, va preservata nella sua interezza, è il concetto che ripete al suo entourage. E una possibile candidatura da consigliere regionale è una strategia che va in questa direzione: Emiliano che si trasforma in “garante” della continuità nel passaggio di testimone con Decaro. Salvo che non sia proprio “costretto” a ricandidarsi per la terza volta…

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