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Sim salabim E ogni sogno si avvera: il Natale di tenerezza di Lidl Italia
Rubrica ‘Pubblicittà’ a cura di Elsa Berardi
VITERBO – “L’amore non ha torto, l’amore non ha ragione”, canta una nostra dolcissima connazionale in pausa con i suoi concerti: ascoltando questo testo, è subito Natale. Ma quanto siamo abituati, sia come società assetate di regali, sia come individui a rispettare la preziosa massima?
Perché, nella nostra ottica frettolosa, chi è più propenso a servire il suo prossimo, in automatico viene frainteso e in molti casi emarginato? Non si chiede di arrivare a vette mistiche o privazioni eclatanti, in contrasto con l’aspirazione al benessere e all’indipendenza, ma di vivere sereni le proprie fortune, nonché di sfoggiarle con un orgoglio rispettoso.
Lidl Italia ha guardato, per questo ultimo frammento di 2024, il mondo a Natale con gli occhi di un fanciullo. Ha scelto di inoltrarsi arditamente, con uno spot dalle note emozionali e coinvolgenti, nell’anima di chi patisce lo sfarzo, l’ostentazione, le rappresentazioni fantasiose: il suo magico inno all’amore racconta una festività che, prima di giungere all’anima, parla alla carne, allo stomaco, al cuore.
Sofia è una bambina bellissima, che ha fatto di due treccine e un sorriso aperto un’identità agli albori: un suo coetaneo, altrettanto ben disposto, l’ha infatti notata per l’aspetto grazioso, in un contesto idealmente comune per i più piccoli. Con altri bimbi, Sofia e il suo coetaneo stanno partecipando a una gara di slittini goliardica, rigorosamente in mezzo alla neve.
Il bambino misterioso rivolge a Sofia uno sguardo speranzoso: vorrebbe essere accettato a bordo del suo slittino, per godersi la neve abbracciato a lei. Sofia disattende un po’ diffidente, ma non per scarsa premura: dopotutto, è una bambina anche lei, ed è schietta anche nelle emozioni che fa trapelare.
Per strada, Sofia trasporta il suo slittino in autonomia, un miraggio da deserto per alcune famiglie, finché è interrotta da una signora che ottiene, con modi non rudi, ma forse anacronistici, la sua fiducia. A lei affida due campanellini legati da un nodo, lasciando presumere di avere una sapienza da maga. Ma da cosa nasce questo incontro fortuito?
Sofia ha un cuore d’oro: alla stessa donna cade la busta della spesa, che la bambina raccoglie prontamente. La ricompensa decisamente improbabile è rappresentata dai campanellini, che, secondo la presunta maga, sono da utilizzare per esprimere desideri qualora suonino.
A Natale, si sa, non regna la medesima soddisfazione per tutti: Sofia si imbatte in particolare in due bambini, uno neonato che piange in una casa senza addobbi, confortato dalla mamma, l’altra avvilita per il biscottino di pan di zenzero spezzato.
La piccola torna a casa coriacea (da sola, nel tanto blasonato 2024: disciplina e autocontrollo non le mancano, ma non per questo le spengono la tenerezza), entra a testa bassa, poggia i campanellini sull’albero di Natale e si gode il cenone. I fratellini fanno i capricci per un piatto di cavoletti, che campeggia tra i parenti seduti: un classico senza tempo.
Però la buona sorte esiste. E puf, i campanellini si agitano da soli, suonando pure! La bambina esprime i suoi desideri. I disprezzati cavoletti diventano biscotti, davanti ai genitori sbigottiti di Sofia. Il papà però c’ha il buco allo stomaco, che non lo mettiamo a tavola un arrosto? Toh, eccolo: bello lucido come in rosticceria, tant’è che si passa dal timore di qualche maleficio alla felicità più irrefrenabile. A tavola compare un animale di montagna, la famigliola si becca pure il sottofondo con gli ukulele, la piccola di casa ci guadagna un trenino giocattolo e il fratellino scopre l’arcano… La casa è diventata un supermercato Lidl, con corsie completamente vuote e una scorta infinita di biscotti!
Mamma mia se è una figata, però è solo il glorioso inizio: un mega omino di pan di zenzero sovrasta il paese; al tg dicono pure che piovono marshmallow e la nonna si aromatizza la cioccolata calda con le dolci precipitazioni. Però che pizze… Tutto perfetto, tutto così estremamente patinato, pensa forse dentro di sé la brava Sofia.
In famiglia la guardano indagatori, mentre si apre il suo bel regalo incartato: la bambina, dopo aver accontentato tutte le persone di sua conoscenza, pare riluttante a ritagliarsi un momento per sé. Lei, però, la soluzione ce l’ha: strizza gli occhi, pregando che tutto ritorni ordinario.
Così è: ciao ciao biscottini, riecco i cavoletti; l’omino di pan di zenzero riapproda nel mondo dei sogni, scompare ogni futile distrazione e… Le agognate ricchezze vanno a chi ne ha davvero bisogno. La famiglia del neonato osservato per strada, ad esempio, vede il suo primo albero di Natale, ed è talmente sollevata che qualche forza benefica fa cessare il pianto del piccino. La bambina con il biscotto spezzato ha un intero libro illustrato di omini zuccherati, mentre il bimbo catturato dall’aspetto di Sofia riceve un berretto per coprirsi, che in effetti gli mancava.
Tempo primo: il cenone di Natale è alle porte, Sofia sperimenta la gara di slittini, un coetaneo rimane rapito da lei. Le chiede con gli occhi di condividere lo slittino, ma lei anticipa il suo desiderio e lo invita gioiosa a salire. I due, dopi un purissimo scambio di sguardi, si godono la neve, lontani da magie e marchingegni.
E il Natale di Lidl, la Santa Festività delle famiglie riaffiora: è la comunità, anche quella dei clienti, che rende memorabile un evento felice. “I desideri diventano realtà”, così recita il claim: sipario chiuso. L’auspicio della pace nel cuore di tutti e della piena realizzazione degli obiettivi personali e comuni si diffonde: non è lo storytelling asettico di una catena, ma un augurio affatto pulito per chi acquista, mangia, sceglie… E crede. Possibilmente, nelle cose ancora vere!
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