Bergamo nel 2024 è diventata capitale dello sport: non lo dice soltanto l’indagine del Sole 24 Ore dello scorso 30 settembre, ma anche una serie di risultati ottenuti su scala italiana, anzi, europea e olimpica. Il merito? Dell’Atalanta, indubbiamente. Forse il motivo principale per cui ad oggi la nostra città è conosciuta. D’altronde il 2024 è stato l’anno della vittoria dell’Europa League, secondo trofeo nella storia nerazzurra, primo a livello internazionale, oltre che della prima volta in testa alla classifica per più di una giornata, da dicembre in avanti.
Non solo, però: l’anno è stato scandito anche dai successi orobici negli sport invernali, in quelli olimpici, dal ritorno di Sofia Goggia dopo l’ennesimo infortunio, dai momenti di gioia e di dolore di due delle più importanti realtà cittadine dello sport. Ma andiamo con ordine…
GENNAIO – Bergamo domina sul ghiaccio
L’anno inizia con IceLab che mette un’altra grande firma ai campionati europei di pattinaggio di figura. A Kaunas, in Lituania, Lucrezia Beccari e Matteo Guarise strappano uno straordinario oro laureandosi campioni d’Europa tra le coppie di artistico. La ventenne di Torino e il 35enne di Rimini, entrambi stabilmente di stanza nel centro bergamasco, svolgono un programma lungo magistrale, piazzandosi al primo posto davanti ai georgiani Metelkina-Berulava e all’altra coppia italiana sul podio, formata da Rebecca Ghilardi (di Pedrengo) e Filippo Ambrosini.
Beccari-Guarise campioni: da IceLab al tetto d’Europa. Terzi Ghilardi-Ambrosini
FEBBRAIO – Ti rialzerai, Sofia!
L’ennesimo infortunio di una carriera tristemente condizionata dai guai fisici. Il 5 febbraio Sofia Goggia in allenamento a Temù, nel comprensorio di Ponte Di Legno-Tonale, rimedia la frattura della tibia e del malleolo tibiale della gamba destra. “Un altro infortunio che interrompe la mia rincorsa ad una nuova Coppa del mondo di discesa – le prime parole della sciatrice dopo l’infortunio, prima di entrare in sala operativa -, ma anche stavolta saprò rialzarmi”. E così è: a fine anno Sofia torna in pista e nelle prime tre gare è sempre sul podio, vincendo a Beaver Creek. Aveva ragione: si è rialzata ancora.
Infortunio Goggia, operazione completata con successo: “Anche stavolta saprò rialzarmi”
MARZO – Salvi per un miracolo
Sembrava impossibile, ma nello sport di impossibile non c’è nulla. A inizio marzo sembrava non ci fosse scampo alla Serie A2. E invece, proprio all’ultima giornata, all’ultimo appiglio, l’impresa diventa realtà: il Volley Bergamo 1991 mantiene la Serie A1. In un incredibile pomeriggio al PalaFacchetti, quello del 24 marzo, le rossoblù sono riuscite a strappare almeno un punto contro Scandicci, arrivando fino al tiebreak, vincendo in maniera magistrale i primi due set. Il tutto mentre Cuneo, la diretta rivale per evitare il penultimo posto, cadeva sul campo di Firenze per 3-1 dopo aver vinto il primo set. Restando a mani vuote e bloccata a 18 punti. Un meno di Bergamo, che il punto decisivo se l’è garantito subito. Ed è bastato per conquistare una clamorosa salvezza.
Il Volley Bergamo 1991 riesce nell’impresa: clamorosa salvezza all’ultima giornata
APRILE – La notte di Anfield
I duemila bergamaschi presenti nel settore ospiti avevano un debito con il fato: nel 2020 la pandemia li aveva privati della possibilità di assistere ad una vittoria nerazzurra ad Anfield. Qualcosa che si credeva irripetibile. Per tutti, ma non per l’Atalanta, non per questa Atalanta. I tifosi hanno dovuto attendere tre anni e mezzo, ma ne è valsa la pena. Eccome se ne è valsa la pena. Il Liverpool si piega di fronte ad una Dea che si esalta nelle notti europee, sui grandi palcoscenici. Che si affida al suo bomber Scamacca per finalizzare, alla difesa per soffrire. Vince 0-3, corona un sogno, disputa una delle partite più belle della propria storia, destinata a restare negli annali. E non è stata l’unica.
Atalanta, sei bellissima! Anfield è ancora nerazzurro, 0-3 al Liverpool
MAGGIO – Dublino per sempre
Sono le 22.52 del 22 maggio 2024. Ricordatevi di chi avete vicino, dove siete, come siete vestiti. Da Dublino a Bergamo, dalle valli alla Bassa, dai monti alla pianura. Dovunque siate, stringete forti la vostra sciarpa, baciate il logo sulla vostra maglia, siate orgogliosi ora più che mai. Voi che avete visto la Serie B, magari anche la Serie C, che avete affrontato le trasferte più improbabili. Stropicciatevi gli occhi, ma non svegliatevi, non ne avete bisogno, perché è tutto vero: l’Atalanta ha vinto l’Europa League. Rileggetelo: l’Atalanta ha vinto l’Europa League. All’Aviva Stadium non c’è storia, ma un solo mattatore: Ademola Lookman, che esattamente come Domenghini nel 1963 in finale di Coppa Italia firma un tripletta decisiva per battere quel Bayer Leverkusen che sembrava imbattibile, invincibile, insuperabile. Non per la Dea, non per questa Dea. Che di limiti non ne ha. E ora domina contro chiunque in Europa.
Dea, sei leggenda! Lookman stende il Leverkusen e consegna l’Europa League all’Atalanta
GIUGNO – Bergamo ed Euro 2024
In occasione di Italia-Albania, prima partita degli Azzurri agli Europei 2024, Bergamonews lancia una nuova rubrica dal titolo “EuroBg” in cui racconta la realtà bergamasca dei connazionali dei nostri avversari. Dagli 11mila albanesi fino agli spagnoli, dai croati alla tradizione delle famiglie svizzere. E basta, visto che il nostro percorso si chiude prematuramente senza soddisfazioni calcistiche agli ottavi di finale.
Albanesi a Bergamo, 11mila e ben integrati: la storia di Anila, arrivata in Italia col gommone
LUGLIO – Addio, BB14
La Bergamo Basket 2014 termina l’attività sportiva. A darne notizia il 4 luglio è il presidente Enzo Galluzzo, che in una conferenza stampa ha letto un comunicato ufficiale firmato dal Consiglio di Amministrazione e dai soci. “Ci hanno lasciati soli” recita il titolo e nell’introduzione viene immediatamente fatta chiarezza sul futuro: “È con grande dispiacere e profonda amarezza che il Consiglio di Amministrazione della Bergamo Basket 2014 SSD aRL e’ costretto, suo malgrado, a comunicare alla squadra, a tutto lo staff, agli sponsor, ai tifosi, agli appassionati del basket, che, nonostante l’encomiabile traguardo conseguito – il ritorno di Bergamo nel basket Nazionale –, la Società non potrà essere presente al nastro di partenza del prossimo Campionato, terminando di fatto la propria attività sportiva”.
La BB14 termina l’attività sportiva: “Lasciati soli: alla città di Bergamo il basket non interessa”
AGOSTO – Apoteosi a cinque cerchi
Un oro, due argenti e un bronzo: se esistesse la ‘nazionale bergamasca’ al termine di queste Olimpiadi sarebbe al 48esimo posto del medagliere a pari merito con il Portogallo, tenendosi alle spalle addirittura 37 Paesi, tra cui colossi come Argentina o Turchia. Senza contare quelli privi di medaglia. C’è veramente poco da controbattere, è stata una spedizione storica per gli orobici, che, aldilà delle posizioni medagliate, hanno dimostrato di avere un futuro roseo in proiezione Los Angeles 2028. Il merito? Di Simone Consonni, bronzo nell’inseguimento e argento nella madison, della sorella Chiara, oro nella madison, e Giorgia Villa con l’argento nella ginnastica artistica a squadre femminile, per una medaglia che non arrivava da 96 anni, dal lontano 1928.
Bergamo è la città più sportiva d’Italia: primo posto nella classifica nazionale 2024
SETTEMBRE – Parigi parla ancora bergamasco
È una chiusura trionfante quella della spedizione bergamasca ai Giochi Paralimpici di Parigi. Gli atleti orobici hanno conquistato nove medaglie: Martina Caironi ha tagliato per prima il traguardo nei 100 metri T63 e si è piazzata seconda nel salto in lungo T63; Mirko Testa è d’argento nella staffetta handbike mixed team H1-5 e di bronzo nella prova in linea H3; Giulia Terzi porta a casa l’oro nella staffetta 4×100 mixed e tre bronzi nei 400 e nei 100 stile libero e nei 50 farfalla S7; Davide Plebani con Lorenzo Bernard conquista il bronzo nell’inseguimento di ciclismo su pista; Oney Tapia vince l’oro nel lancio del disco F11.
Tripudio bergamasco a Parigi! Caironi e Terzi medaglia d’oro, Testa d’argento
OTTOBRE – In piedi sui pedali
La partenza del Lombardia è appuntamento (bi)annuale praticamente irrinunciabile per ogni appassionato di ciclismo bergamasco e anche quest’anno non fa eccezione: in migliaia hanno affollato le vie del centro città per la Classica Monumento più attesa, che è arrivata all’edizione 118 e chiude la stagione ciclistica: 255 km con arrivo finale sul traguardo di Como. In 200 sono scattati al via su piazza Matteotti, di con 5 bergamaschi ai nastri di partenza: Lorenzo Rota, Fausto Masnada, Simone Consonni, Mattia Cattaneo e Davide Baldaccini. Vincitore? Il solito Pogacar, imprendibile. E intanto la sorella di Simone, Chiara Consonni, e Maritna Fidanza si mettono al collo anche un bronzo mondiale nell’inseguimento.
Pogacar, Evenepoel, cinque bergamaschi: partito da piazza Matteotti il 118° Giro di Lombardia
NOVEMBRE – Sinner, Sinner, Sinner! E… Bernaldes
La sua voce durante i match è quella che si è sentita più di tutte, perché annunciare il punteggio dopo ogni scambio rientra tra quelli che sono i compiti di un giudice di sedia, termine tecnico con cui viene definito l’arbitro delle partite di tennis. Eppure Carlos Bernardes lungo l’arco di tutta la sua carriera ha sempre fatto prevalere la discrezione, quella dote che lo ha portato a dirigere oltre 8mila partite in quasi quarant’anni ed essere amato e rispettato da tutto il circuito. In quella che a Torino è stata la grande serata di Jannik Sinner, che a Bergamo cinque anni e mezzo fa, come ricordato a più riprese, ha iniziato a spiccare il volo, c’è stato un altro protagonista certamente meno appariscente, meno noto, ma non per questo meno rispettato nell’ambiente. 58 anni, origini brasiliane, ma da tempo chiama “casa” Gorle, dove vive. Ha chiuso la sua esperienza alla Coppa Davis, vinta ancora dall’Italia, con Sinner da trascinatore. Ancora.
Carlos Bernardes, arriva da Gorle il leggendario giudice di sedia che ha diretto la finale di Sinner
DICEMBRE – Salutate la capolista
Battendo il Milan con il gol di Lookman a 4 minuti dalla fine, l’Atalanta sale in vetta alla classifica. 6 dicembre 2024: un giorno destinato a rimanere negli annali, perchè mai prima di quel giorno – e con la sconfitta del Napoli contro la Lazio di due giorni dopo – la Dea era stata davanti a tutti così avanti nel corso della stagione (15ª giornata). Piazza difesa anche contro Cagliari ed Empoli. Mica poco: tre settimane da capolista, qualcosa di impensabile, di incredibile. Il tutto suggellato dalla notte memorabile contro il Real Madrid, dal Pallone d’Oro africano vinto da Lookman. Un mese da sogno. Aspettando il 2025…
Grazie, Atalanta: hai regalato ai bergamaschi un’altra notte indimenticabile
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