«Comunità energetiche rinnovabili, occasione per ridurre i costi ed abbattere le emissioni climalteranti»

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Intervista a Corrado Bina, amministratore delegato di Acinque Innovazione, parte del gruppo Acinque

Il problema energetico resta al centro dell’agenda del mondo politico ma anche imprenditoriale, specialmente nei territori – come i nostri – in cui operano aziende che consumano molta energia. Da un lato, quindi, c’è la necessità di ridurre i costi, dall’altro quella di abbassare le emissioni climalteranti. Una possibile soluzione è data dalle comunità energetiche rinnovabili (Cer). Ne abbiamo parlato con Corrado Bina, amministratore delegato di Acinque Innovazione. Il gruppo Acinque, infatti, frutto dell’aggregazione delle ex municipalizzate di Monza, Como, Lecco, Sondrio e Varese, con A2A come azionista di riferimento, è decisamente impegnato sul tema delle Cer.

Dottor Bina, perché le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano una risposta ai problemi energetici nazionali? «Se vogliamo ridurre la quota di energia importata dall’estero ed abbassare le emissioni dannose per l’ambiente, occorre aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili che per l’Italia sono principalmente quella idroelettrica e quella fotovoltaica. Tuttavia, non è possibile creare una centrale idroelettrica in tutte le nostre valli oppure installare pannelli ovunque, magari sui campi agricoli. In questo senso le Cer rappresentano un’ottima risposta alla necessità di incrementare la quota di rinnovabile nazionale, lavorando sulle comunità e permettendo incentivi interessanti».

Quale è il ruolo del gruppo Acinque in questa partita? «All’interno delle Cer abbiamo essenzialmente tre ruoli. Acinque può essere il referente della comunità, ossia un amministratore che si occupa di interloquire con il Gse e di distribuire gli incentivi ai membri della comunità. Un secondo compito che ci assumiamo è quello di essere energy manager: le Cer infatti devono essere costruite massimizzando la quota di energia che viene condivisa; occorre leggere le quote di produzione e consumo per fare in modo che la comunità energetica si evolva nella direzione corretta. La Cer infatti è un organismo vivo, che va guidato perché produca benefici per tutti. Infine Acinque si occupa anche della progettazione e realizzazione degli impianti fotovoltaici che rappresentano la quota prevalente di rinnovabili utilizzate nelle Cer».

Chi sono e chi possono essere i membri delle Cer? Occorre necessariamente essere produttori di energia per far parte della comunità? «Le Cer sono unioni di soggetti anche molto diversi tra loro: pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese, privati; si tratta quindi di membri che hanno esigenze differenti. Non occorre essere produttori, ma è possibile essere solo consumatori. Naturalmente, l’energia condivisa comporta una tariffa premio che viene poi suddivisa tra i membri sulla base di criteri individuati dalla stessa Cer: una quota maggiore del premio viene generalmente destinata a chi è produttore, ma anche i consumatori hanno un vantaggio importante».

Oltre alla tariffa premiante, quali sono i vantaggi presenti per i membri delle Cer? «Sono ancora presenti incentivi importanti, grazie ai fondi del Pnrr, per la realizzazione di impianti fotovoltaici in comuni con meno di 5mila abitanti. Un’occasione preziosa per incrementare la quota di energia prodotta grazie all’illuminazione solare».

Quali passi occorre compiere per diventare membri di una Cer? «Ciascuna Cer ha un proprio sito web su cui è possibile trovare i contatti dei referenti. Dopo un primo colloquio, generalmente inizia un’interlocuzione che permette di capire quali sono i vantaggi e come aderire. Le comunità sono aperte, anzi è auspicabile che si evolvano aumentando le proprie dimensioni».

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Quali sono le Cer attive che vedono il coinvolgimento di Acinque? «Siamo partiti con Barzio, nel Lecchese: è stata la prima Cer accreditata dal Gse in Lombardia e sta avendo uno sviluppo davvero interessante: sono circa cinquanta i membri già presenti e si sta sempre più configurando come comunità dell’intera Valsassina, ad eccezione di Ballabio che si trova al di fuori del perimetro della cabina primaria. Poi è stata costituita la Cer di Sondrio che, anche in questo caso, si estende oltre i confini comunali del capoluogo. Per la costituzione di questa comunità, un ruolo fondamentale lo hanno avuto la Provincia di Sondrio e Confartigianato Sondrio, che ha assunto anche la presidenza. La Cer di Sondrio sarà accreditata ad inizio 2025 e poi inizierà a funzionare. In fase di costituzione c’è poi la Cer di Erba, che nasce intorno all’impegno di Lariofiere: sarà attiva nel prossimo anno ed è certamente rilevante poiché sorge in un territorio ricco di piccole e medie imprese. Ultima nata è la Cer di Olginate, sempre nel Lecchese: anche questa sarà accreditata all’inizio del prossimo anno e poi inizierà a funzionare”.

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