Attentato a Magdeburgo, chi è il saudita che ha compiuto l’attacco

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L’uomo, con simpatie di estrema destra e per le teorie cospirazioniste anti-islamiche, si chiama Taleb Al Abdulmohsen e ha 50 anni. Arrivato in Germania nel 2006, ha agito da solo, come lupo solitario. Il procuratore locale ha affermato che l’attentatore era “scontento” del trattamento riservato ai rifugiati sauditi nel Paese

È un medico specialista in psichiatria e psicoterapia e lavora a Bernburg, dipendente della Clinica Salus, l’uomo arrestato dopo aver lanciato ieri sera un auto a folle velocità sulla gente al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania, dove sono state uccise almeno 5 persone e 200 risultano ferite, di cui 41 gravemente. Stando alle altre informazioni divulgate dal presidente della Regione Sassonia-Anhalt, si tratta di un saudita di circa 50 anni di nome Taleb Al Abdulmohsen. Sarebbe risultato positivo al test antidroga condotto dopo il suo arresto. Arrivato in Germania nel 2006. “Allo stato attuale presumiamo che si tratti di un attacco compiuto da una sola persona. Gli indizi escludono un complice”, ha detto il capo della polizia di Magdeburgo, Tom-Oliver Langhans, in conferenza stampa, fornendo alcuni dettagli dell’attacco. Fonti saudite hanno detto a Reuters che Riad aveva avvertito le autorità tedesche sulla pericolosità dell’autore dell’attentato. L’Arabia Saudita avrebbe infatti allertato tre volte le autorità tedesche sulla pericolosità dell’uomo. Al Abdulmohsen ha pubblicato e ripostato dichiarazioni estremiste sul suo account X accusando la Germania di voler islamizzare l’Europa. 

Aveva un permesso di soggiorno permanente

Dal 2020 era impiegato nel sistema correzionale per persone affette da dipendenza. Come riporta il Mitteldeutsche Zeitung, nelle ultime settimane Al Abdulmohsen sarebbe stato assente più volte per malattia e di conseguenza appariva impreparato alle riunioni.  Da quanto si apprende, ieri l’uomo avrebbe noleggiato il veicolo usato per la strage poco prima dell’attacco. Sul sedile del passeggero sarebbe stato ritrovato un bagaglio. Un video mostra il suv nero che si ferma e l’uomo alla guida che esce dal veicolo, alza le mani e si sdraia per terra, circondato dagli agenti che gli puntano addosso le armi. L’uomo, ha detto il ministro dell’Interno della Sassonia-Anhalt, Tamara Zieschang, vive a Bernburg nel distretto di Salzland e ha un permesso di soggiorno permanente. Nell’auto non è stato trovato alcun ordigno esplosivo. Lo ha riferito la polizia locale, citata dai media tedeschi. A causa di un bagaglio sospetto sul sedile del passeggero, l’area intorno all’auto era stata transennata nel timore che si trattasse di esplosivo.

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Der Spiegel: “Fan di Musk e simpatizzava Afd”

Secondo quanto riportato da Der Spiegel, il sospetto apparentemente era un fan di Elon Musk, di un cospirazionista Usa come Alex Jones e dell’attivista di destra britannico Tommy Robinson. Il quotidiano tedesco riporta un post su X del presunto attentatore: “Se ascolti qualcuno come Tommy Robinson o anche Elon Musk… Se senti qualcosa sull’islamizzazione, penserai: ‘Loro due sono teorici della cospirazione’. Ma posso dire per esperienza che tutto ciò che dice Robinson, Musk, Alex Jones, o chiunque sia descritto dai media tradizionali come un radicale o estremista di destra, sta dicendo la verità”. Secondo il settimanale, l’uomo è simpatizzante del partito di estrema destra tedesco Afd. Fu riconosciuto come rifugiato nel luglio 2016 perché era stato minacciato di morte per aver rinunciato all’Islam. Il procuratore locale Horst Walter Nopens ha affermato che l’attentatore era “scontento” del trattamento riservato ai rifugiati sauditi nel Paese, e haaggiunto che l’indagine è in corso, ma “sembra che il crimine potrebbe avere un retroterra di malcontento nei confronti” del modo in cui i profughi provenienti da L’Arabia Saudita viene curata in Germania”.

Attivista per i diritti delle donne

Secondo il quotidiano tedesco, Taleb sarebbe stato per anni un attivista per i diritti delle donne, consigliando in particolare le donne dell’Arabia Saudita su come fuggire dal loro Paese e gestendo un sito web con informazioni sul sistema di asilo tedesco. In un’intervista al quotidiano Frankfurter Rundschau nel 2019, aveva raccontato di essere stato contattato da donne saudite che chiedevano protezione “perché erano state violentate dal loro tutore maschio”. Il sistema di asilo tedesco, ha detto, era “un modo per le donne di raggiungere la libertà”. Nel tempo, però, sembra essersi allontanato dal suo attivismo. A novembre ha pubblicato sul suo account X quattro “richieste dell’opposizione liberale saudita”, la prima delle quali era: “La Germania deve proteggere i suoi confini dall’immigrazione illegale”. E ancora: “è stato dimostrato che la politica dei confini aperti era un piano della Merkel per islamizzare l’Europa”, ha scritto in riferimento all’ex cancelliere tedesco. In altri post, ha simpatizzato apertamente con l’AfD e sognato un progetto comune con il partito: un’accademia per ex musulmani. “Chi altro sta combattendo l’Islam in Germania?”, ha chiesto.  




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Intervistato dalla Faz nel 2019: “Sono il maggior critico dell’Islam”

“Sono il critico più aggressivo dell’Islam nella storia. Se non mi credete, chiedete agli arabi”, questo un passaggio di un’intervista che Taleb Al Abdulmohsen rilasciò alla Faz nel giugno 2019, ripubblicata oggi dal quotidiano tedesco. “Ho scritto contro l’Islam sul forum dell’attivista Raif Badawi, che ora è in prigione. Per questo sono stato minacciato: volevano ‘massacrarmi’ se fossi tornato in Arabia Saudita. Così ho deciso di chiedere asilo in Germania. Non avrebbe avuto senso rischiare di dover tornare e poi essere ucciso”, disse Taleb Jawad Hussein Al Abdulmohsen illustrando i motivi della sua richiesta d’asilo inoltrata alle autorità tedesche soltanto dieci anni dopo il suo arrivo in Germania, che risale invece al 2006. Una volta vistosi accettare la richiesta, il presunto attentatore ha aperto il suo account sull’allora Twitter. “Prima era difficile anche per me parlare della mia non fede in Germania. Dal 2006 al 2017 ho lavorato spesso con musulmani ad Amburgo, ho avuto colleghi provenienti dal Pakistan e dall’India. Non potevo dire loro che non sarei più andato in moschea. In questo ambiente non è come immagini che sia in Germania: i musulmani qui trattano le persone come me, che hanno un background islamico ma non sono più credenti, senza comprensione né tolleranza. Quando diciamo che abbiamo lasciato l’Islam, perdiamo i nostri amici. Anche dopo aver presentato domanda di asilo, ho notato che molti dei richiedenti asilo musulmani che aiuto volontariamente in Germania pensano che io sia una cattiva persona perché non ci credo più”, si legge ancora nell’intervista durante la quale il sospetto attentatore offrì anche una descrizione dettagliata della violazione dei diritti delle donne in Arabia Saudita e della sua attività per aiutare i rifugiati e le donne a ottenere asilo, in particolare ex musulmani che temono persecuzioni nel loro Paese. “Voglio che le persone imparino a pensare con la propria testa. Ci sono molti musulmani su Twitter che vogliono abbandonare l’Islam a causa mia. Scrivo sempre a queste persone: No, non accetterò che lasciate l’Islam per causa mia. Dovrebbe essere una tua convinzione”, spiegò ancora.




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Perquisizioni a Bernburg, dove viveva l’attentatore

II sito di notizie tedesco Mdr, che citaun portavoce della polizia locale, ha riportato che dopo l’attacco sono state effettuate perquisizioni a Bernburg. Secondo il ministro dell’Interno del Land Sachsen-Anhalt, Tamara Zieschang, il sospetto arrestato viveva nella città nel distretto di Salzland. Oggi sono attesi a Magdeburgo il cancelliere federale Olaf Scholz e il ministro degli Interni federale Nancy Faeser (SPD). In serata ci sarà una commemorazione nella cattedrale di Magdeburgo, ha annunciato il sindaco Simone Borris. 

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La polizia tedesca: “Ancora non chiaro il movente”

La polizia tedesca non può ancora fornire alcuna informazione sul movente dell’attentato compiuto al mercatino di Natale. L’evento “non può ancora essere classificato in modo definitivo”, ha affermato un portavoce delle forze dell’ordine, citato dai media tedeschi, precisando che “non si conoscono ancora i retroscena, stiamo tenendo conto di tutto”. L’identità e la storia dell’uomo arrestato dalla polizia, è oggetto di forte stupore in Germania: come è possibile, ci si chiede, che un medico, che vive nella Repubblica federale da oltre 18 anni, assunto a tempo indeterminato, e operativo nella sua professione, possa essersi radicalizzato? A tormentare politici e opinione pubblica è anche l’aumento della frequenza degli atti violenti di matrice terroristica: l’ultimo attacco alla folla di questo 2024 risale al 23 agosto, quando un uomo armato di coltello ha aggredito i cittadini di Solingen, che celebravano i 650 anni della loro città con un festival dedicato alla diversità, nel Nordreno-Vestfalia. Il bilancio fu di tre morti e 8 feriti.

epaselect epa11563550 Two police officers stand guard in front of a refugee center during a police search, in Solingen, Germany, 24 August 2024. A man stabbed passers-by at random with a knife during the city festival in Solingen late 23 August. Three people have been killed and eight others injured, five of them seriously, in the knife attack, police said. Police are currently conducting a large-scale search for the perpetrator.  EPA/CHRISTOPHER NEUNDORF




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