“Per il raddoppio ferroviario la sfida è non distruggere il territorio”

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ABRUZZO. Due sale gremite di cittadinanza, imprenditori, responsabili di attività economiche del territorio, quelle di Manoppello e Caramanico che hanno accolto la visita istituzionale della vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, invitata dal consigliere PD Antonio Di Marco a parlare di due temi importanti per presente e futuro dei rispettivi comprensori dei due centri del pescarese: quali la velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara e lo stallo sul futuro delle Terme di Caramanico. Prima tappa la sala parrocchiale di Manoppello, dove i cittadini del comitato Comferr le hanno consegnato il ricorso promosso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non contro il progetto, ma contro un iter che ha di fatto escluso il confronto sull’opera con la popolazione interessata e poi la Sala Consiliare del Comune di Caramanico, dove si è fatto il punto sullo stallo delle Terme e chiesto sostegno per farle rinascere con una strategia che unisca istituzioni e comunità. Presenti a Manoppello i consiglieri regionali Luciano D’Amico e Silvio Paolucci, gli amministratori di Manoppello, Moscufo, Scafa, Roccamorice, Bussi, Lettomanoppello, molti rappresentanti territoriali del Pd, il consigliere comunale di Pescara Marco Presutti. A Caramanico oltre al sindaco Franco Parone, i vertici delle associazioni degli albergatori e del Parco della Maiella.

 “Sono temi importanti perché riguardano la vita delle persone, mi impegno a seguirli con la convinzione che affrontandole insieme, siano sfide che possiamo vincerle – ha esordito così la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno al suo arrivo – . Ho risposto al vostro invito perché penso che quella sulla ferrovia sia una sfida che possiamo vincere insieme unendo le rivendicazioni dei cittadini e cittadine, del Comitato che ha ben esposto le sue ragioni, con l’impegno del consigliere Di Marco e al mio in seno al Parlamento europeo. Quest’opera, che deve essere utile per lo sviluppo del territorio, non deve mettere in discussione le ragioni che i cittadini avanzano ogni giorno. Chiediamo alle istituzioni regionali di farsene garanti, che venga ripresa l’idea della variante che è stata incomprensibilmente bocciata dal governo di Marsilio com’è emerso di recente nel grande lavoro svolto in seno alla Commissione Vigilanza. La lotta per un progetto di velocizzazione della ferrovia che non sia devastante per il territorio è possibile, noi vogliamo esercitare tutta la funzione politica che abbiamo, per stare accanto a queste comunità e per chiedere al governo regionale e nazionale di rivedere le decisioni che sono state prese con troppa opacità, senza dialogo e con troppa superficialità. Una possibilità “dovuta”, perché quando si impiega il denaro pubblico non bisogna solo spenderlo, ma utilizzarlo affinché la comunità ne abbia il massimo beneficio, evitando sprechi. Vogliamo immaginare che tali risorse vengano usate non per esasperare e distruggere, ma per arrivare a un risultato positivo, perché le rivendicazioni sono possibili a fronte anche dell’impiego di denaro pubblico e deve accadere non solo con l’ansia di spendere veloce, ma impiegarlo bene. Questo dobbiamo spiegare bene a Marsilio, perché il denaro delle opere è il nostro denaro. Grazie al lavoro di Antonio su ferrovia e Terme, una realtà a cui dobbiamo assicurare un futuro solido, una volta risolta l’impasse in cui si trova il patrimonio, gli spiragli di luce diventano più intensi e la possibilità di far ragionare il governo regionale diventa più concreto. Contate sul mio sostegno per tutti i passi che verranno e grazie per la qualità del lavoro dei territori che rende affrontabile queste sfide”.

 “Ringrazio la vicepresidente Pina Picierno per gli impegni che ha preso con le nostre comunità su una diversa impostazione del progetto sulla ferrovia e su una vera rinascita delle terme – sottolinea il consigliere PD Antonio Di Marco, motore dell’evento – . Sono argomenti che conosce, perché più volte se n’è parlato nei suoi passaggi in Abruzzo e su cui le abbiamo fornito dossier di aggiornamento affinché ci sostenesse nel suo rinnovato ruolo di vicepresidente del Parlamento europeo. Ad esempio sul confronto da noi aperto in Commissione Vigilanza, dove per la prima volta RFI ha dialogato con il Consiglio regionale, rivelando anche progetti non condivisi pubblicamente con i territori e le istituzioni, aprendo la possibilità di rovesciare l’azione di cantiere, iniziando dalla Marsica. Una prospettiva possibile, che ha l’attenzione e i numeri giusti, nonché la collaborazione della maggioranza di governo regionale. Dobbiamo e vogliamo andare avanti sul progetto. Concluso il lavoro nella Commissione Vigilanza, chiederemo un Consiglio regionale straordinario sul tema perché l’Abruzzo decida di spostare le risorse dai lotti 1 e2 a quelli sulla Marsica, economizzando su procedure, costi e verifiche. Su Caramanico, è inaccettabile che un comprensorio resti ancora senza le sue storiche terme. La vicenda del complesso Terme-Réserve grida vendetta, l’attendismo della Regione ha fatto tramontare un modello di sviluppo turistico ed economico, efficace perché alimentato dalle forze territoriali che ne sono state maestranza e motore anche sul fronte turistico-ricettivo. Economicamente la città, che offriva manodopera a Terme e al complesso alberghiero la Réserve, ha subito un danno ingente con famiglie rimaste senza lavoro e un indotto turistico di fatto fermo. Ma anche a livello sociale tale chiusura e il permanere della stessa, sono pregiudizievoli, perché anche Caramanico rischia lo spopolamento, come tutti i centri montani sta vivendo uno spopolamento, una bomba sociale. Contesto di cui la Regione non tiene conto, perché non solo non riesce a scrivere una soluzione concreta per uscire dall’impasse, ma non pensa al futuro del comparto. Ho chiesto alla Picierno di seguirci per supportare una strategia sulla rinascita di impianti e strutture ammalorate a causa della stasi per riportare a regime i quali cui serviranno almeno 20 milioni di euro. Con la Picierno ci attiveremo per trovare fondi per il dopo, da impiegare, una volta individuati proprietà e gestori, per riportare la qualità di questo patrimonio alla fruibilità piena nazionale e internazionale. Una prospettiva a cui ad oggi nessuno pensa davvero e di cui, insieme, ci occuperemo nella convinzione che la politica possa e debba avere un ruolo attivo in questa storia, anche per questo ho deciso di portare tale tema in seno alla Commissione regionale Vigilanza, sia per conoscere le intenzioni reali della Regione sulle Terme, che ad oggi, proclama a parte non conosciamo, sia per capire il perché che cosa è possibile fare per riportarle in vita”. 

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