Una pioggia di milioni sullo sport, ma ora le federazioni dovranno pagare affitto e bollette

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L’agenzia governativa Sport e Salute ha proceduto alla ripartizione dei 343,7 milioni di fondi pubblici alle federazioni sportive. Il calcio ha perso qualcosa, il nuoto è cresciuto di 2 milioni, aumenti massimi ( 15% ) per ginnastica e vela ma pure per sport senza medaglie a Parigi grazie a nuovi parametri che considerano tesserati, parità di genere e promozione nelle scuole. Dal 2025 le federazioni dovranno pagare l’affitto e le bollette delle sedi occupate. Non lo hanno mai fatto.

Due milioni di euro in più al nuoto, perché Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi hanno portato quell’oro olimpico che a Tokyo non arrivò. Un milione e 800mila in più anche al tennis grazie a Sinner, Paolini, la Coppa Davis, la Coppa King e la scaltra annessione del padel, ma pare che Angelo Binaghi non sia contento. Nella sua megalo-euforia ne esigeva più di tutti.

Un aumento del 15% per cento rispetto all’anno scorso, il maggior delta possibile per protocollo, è arrivato per la ginnastica che ha battuto Simone Biles con Alice D’Amato e Manila Esposito, per la vela di Ruggero Tita e Caterina Banti, ma pure per il tennis tavolo, il triathlon e l’arrampicata che non hanno ori parigini da mostrare, perché i criteri di ripartizione dei fondi pubblici alle federazioni sportive non seguono più solo il merito sportivo e i risultati raggiunti, ma anche i nuovi parametri introdotti da Sport e Salute, l’agenzia governativa che detiene la cassaforte dello sport italiano: la rilevanza, la visibilità mediatica, un indice di motricità certificato dai medici sportivi, il numero dei tesserati ancora attivi, le società affiliate, il rispetto della parità di genere, la promozione nelle scuole.

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Lo sport è ricchissimo

Una pioggia di milioni come mai prima, 343,7 a esser precisi, rispetto ai 315,7 di 12 mesi fa, per un reinvestimento pari al 32% del prelievo. C’è chi ha perso 616mila euro come il calcio (resta la federazione con più contributi: 35,2), ma nessuno poteva andare sotto per più del 10% e in effetti le perdite in percentuale sono state minime per tutti, vanno sopra il 7% solo badminton e motonautica. La pallavolo si conferma il secondo sport con più entrate statali (17 mln), l’atletica ha perso 260mila euro (da 15,1 a 14,8), la pallacanestro resta sopra i 10 milioni nonostante le mancate qualificazioni delle due Nazionali alle Olimpiadi e un ciclo di risultati assai modesti ormai da un ventennio: per numero di tesserati attivi (320.989) è scivolata al quarto posto alle spalle di calcio (1.133.185), tennis (768.407) e pallavolo (356.498). Deve guardarsi dalla nuova concorrenza dell’atletica leggera (285.466).

La fuga dalla ginnastica

Dai numeri e dai rating presi in considerazione per dividere i ricchi dai ricchissimi, spiccano due elementi che meriterebbero una riflessione. Uno: i i tesserati della federazione motori sono cresciuti fra 2022 e 2023 da 27.989 a 109.027. Nella sua campagna di reclutamento la FMI offre “coperture assicurative ad hoc” e “un’assistenza stradale di qualità”, “garanzie di copertura assicurativa infortuni e RCT in occasione di allenamenti in impianti/piste/autodromi omologati”. Due: il crollo dei tesseramenti nella federazione ginnastica da 120.755 a 67.502: impossibile non immaginare che sia l’effetto delle due inchieste su maltrattamenti e abusi a carico di Emanuela Maccarani, responsabile tecnica del centro della Nazionale di ritmica e Olga Tishina, la sua assistente. Il processo sportivo è da rifare. Il tribunale federale aveva accolto la versione del procuratore Michele Rossetti seocndo cui le allenatrici avevano agito per “eccesso di affetto” e “troppa generosità“. Quando il Corriere della sera ha pubblicato le intercettazioni in cui il procuratore definiva le ex ginnaste Anna Basta e Nina Corradini, le due denuncianti, come “due stronze” che hanno avuto una risonanza paurosa, il procedimento è stato riaperto. La fuga delle famiglie italiane dalla ginnastica è adesso certificata.

Gli affitti si pagano

La ripartizione dei soldi pubblici, chiamato Modello Allocazione Contributi, è solo una delle tre linee guida di Sport e Salute per la sviluppo e la valorizzazione del settore. Il nuovo capitolo “Sestante” (dal nome dello strumento che misura l’angolo di elevazione di un oggetto celeste sopra l’orizzonte) prevede la razionalzizazione del patrimonio immobiliare.
Cosa significa? Dal prossimo anno le federazioni dovranno iniziare a pagare un canone d’affitto e le bollette per i 131 immobili di proprietà di Sport e Salute che occupano in 105 città. Non lo hanno mai fatto, e troppi uffici sono vuoti oppure restano con le luci accese di notte. Ogni federazione ha 30 giorni di tempo per comunicare quali spazi sono necessari e quali inutilizzati, così da poter dare un valore alle sedi, mettere a rendita gli immobili, creare un fondo immobiliare dello sport da reinvestire nelle attività di base. Si chiama “Illumina” il progretto di costruzione di playground gratuiti nelle italiane, spazi polifuzionali pensati per gli sport urban, i più young del panorama, dallo skateboard al basket 3×3.

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