» Come previsto, «l’unica soluzione al Delfico sono i lavori al Delfico»

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Avanti con la richiesta di dissequestro per dare il via a indagini, progettazione e lavori

Niente di nuovo sotto il sole, tutto come avevamo già scritto. Nell’incontro in provincia che si è tenuto questa mattina alla presenza, tra gli altri, del Presidente D’Angelo, dei tre tecnici che hanno redatto le perizie Braga, Arangio e Cerri, dell’avvocato Lettieri, si è ripercorso l’iter che ha portato al sequestro del Delfico e si è fatta chiarezza sulle due perizie, confermando quanto avevamo già scritto, carte alla mano, nelle settimane passate. Non ci soffermeremo di nuovo sui due documenti, chi vuole approfondirli può farlo QUI.

Quello che è chiaro, all’esito del rigetto della Cassazione circa il ricorso presentato dalla Provincia contro il sequestro, è che al Delfico vanno fatti i lavori. «L’unica soluzione al Delfico sono i lavori al Delfico», ha detto il Presidente D’Angelo. Sarà ugualmente necessario depositare l’istanza di dissequestro al Tribunale di Teramo, per consentire all’Atiproject di procedere prima con le indagini e poi con i lavori. La ditta è stata selezionata da Invitalia all’esito di procedura di gara. Poiché, come già spiegato, il pool di tecnici ha riscontrato una carenza di conoscenza dell’edificio richiedendo “un ampliamento significativo delle indagini”, le fasi della progettazione, 6 mesi, si suddividino in:

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– 40 giorni per le attività di rilievo e di indagine;
– 40 giorni per la progettazione preliminare;
– 60 giorni per la progettazione definitiva;
– 40 giorni per la progettazione esecutiva.

Ci vorranno quindi 6 mesi per le indagini e il progetto, mentre i lavori dureranno 1170 giorni. 

Per garantire tempi più celeri di rientro si valuterà l’opzione di raddoppiare i turni di lavoro. Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di far rientrare parzialmente la popolazione scolastica durante i lavori ma sarà necessario verificarlo concretamente: potrebbe essere difficile suddividere verticalmente l’edificio e lavorare su di esso per singoli lotti.

I tecnici in conferenza hanno voluto chiarire un aspetto fondamentale: nessuno ha detto che il Delfico è prossimo al crollo ma, per via dello scarso livello di conoscenza che si ha oggi dell’edificio rispetto alle relazioni di Rampa del 2016 e del 2019, per via della normativa aggiornata (NTC 2018 rispetto alle NTC 2008 su cui si è basato proprio Rampa), e per via della classe d’uso III in cui rientra il Delfico (classe ovviamente particolare), è necessario raggiungere una conoscenza strutturale più approfondita. Chi, senza conoscere bene l’edificio, potrebbe assumersi la responsabilità di far rientrare personale e studenti? 

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Per completezza riportiamo anche il comunicato della provincia:

In ordine al sequestro avvenuto il 3 ottobre ad opera del Tribunale di Teramo questi tutti i passaggi compiuti:
– le deliberazioni presidenziali 163, 164 e 165 del 10.10.2024 per acquisire la consulenza di soggetti esterni ad alta professionalità, alla luce della necessità di una complessa attività di valutazione tecnica da condurre anche attraverso indagini conoscitive, strutturali e geologiche. L’incarico viene conferito all’ ingegnere Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma al Prof. Ing. Franco Braga, già Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni –
Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica – Università degli Studi di Roma “Sapienza” e attuale Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica (ANIdIS) e alla Dott.ssa Ing. Stefania Arangio, ingegnere strutturista con specifiche competenze in costruzioni esistenti in zone sismiche iscritta all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma al n. A-26603;
– con gli stessi provvedimenti è stato conferito l’incarico di patrocinio legale dell’Amministrazione all’avv. Gennaro Lettieri per il ricorso in Cassazione. Nel contempo si è iniziati a lavorare anche all’istanza di dissequestro da presentare al Tribunale di Teramo. Istanza che prevede approfondite valutazione tecniche sullo stato di sicurezza dell’edificio.
– contestualmente l’Amministrazione ha posto in essere tutte le necessarie iniziative (amministrative, logistiche, organizzative e finanziarie) per trovare una collocazione temporanea al personale scolastico e agli studenti presso altri istituti scolastici (Comi-Forti-Pascal e ex Consorzio Agrario per le scuole superiori e De Jacobis e San Berardo del Comune di Teramo per le scuola primaria) finanziando, al tempo stesso, insieme al Comune di Teramo, l’ospitalità ai convittori in un albergo del centro storico. L’Ente, contestualmente, ha delegato i servizi tecnici a valutare il Piano B, di medio e lungo periodo, per garantire la regolarità e continuità dell’attività didattica in caso di non accoglimento dei ricorsi. Fra queste lo studio e le proiezioni tecniche sui siti indicati dall’Amministrazione Comunale e da altri soggetti istituzionali e privati con l’obiettivo di individuare siti dove allocare un villaggio modulare in grado di ospitare il Convitto con alloggi, mensa e spazi di studio. Le prime valutazioni sono state compiute sui siti nelle immediate vicinanze del Liceo e comunque all’interno del centro storico. La comparazione di spazi (es area ex palestra Mazzini o area D’Alessandro) e di tempi necessari per adeguare edifici esistenti (es. Aspi 1 in via Taraschi) l’indisponibilità reale di altri (come l’area Stadio) o l’inadeguatezza delle altre ipotesi valutate hanno condotto l’Amministrazione a privilegiare il sito di proprietà, già sede del sistema Alessandrini – Marino Pascal-Comi-Forti con ampi terreni circostanti e disponibili dove può essere collocata una struttura modulare che ospiterebbe il Convito con spazi per la mensa, spazi studio e alloggi.
– il 17 ottobre 2024, i consulenti tecnici romani hanno trasmesso all’amministrazione una prima relazione basata sulla documentazione oggetto del ricorso in Cassazione (quindi basandosi sul lavoro condotto dall’ingegnere Rampa nel 2016 quando, fra l’altro, di faceva riferimento a normativa diversa da quella attuale). Questa Relazione tecnica è stata allegata al ricorso in Cassazione proposto dall’avvocato Lettieri.
– sempre il 17 ottobre 2024 il Sub Commissario Straordinario del Governo per gli “eventi sismici” in qualità di soggetto attuatore, ha trasmesso l’autorizzazione per l’intervento di “Miglioramento/adeguamento sismico ed efficientamento energetico del Liceo Classico M. Delfico
– Teramo (TE). intervento previsto nell’ambito del “Programma straordinario di ricostruzione e definizione delle modalità di attuazione degli interventi finalizzati al recupero delle strutture scolastiche dei comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”, di cui all’ordinanza speciale n. 31 del 31.12.2021, per un importo pari a complessivi 18.141.880 euro di cui 12.500.000 per lavori. Con provvedimento successivo nel 2022 con un Accordo Quadro fra Struttura Commissariale e le quattro Regioni coinvolte, le gare per la progettazione e la realizzazione degli interventi sugli edifici scolastici danneggiati vengono affidati a INVITALIA. Gli enti locali, in questa fase non svolgono alcun ruolo.
– il 6 novembre la Provincia, trasmette l’ordine di attivazione del contratto all’operatore economico individuato da INVITALIA, la ATIPROJECT S.r.l. con sede a Pisa aggiudicatario del “Sub lotto prestazionale 2, Servizio di progettazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase della progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione” all’esito di procedura di gara indetta da INVITALIA s.p.a.
– I’11 novembre “considerato che occorre avviare con estrema urgenza le attività di indagine e progettazione”, è stato sottoscritto dal legale rappresentate dell’ATIPROJECT S.r.l. il “Verbale di avvio del contratto”. Cronoprogramma: 40 gg per le attività di rilievo e di indagine, 40 g8 per la progettazione preliminare, 60 gg per la progettazione definitiva e 40 gg per la progettazione esecutiva, per complessivi 180 giorni.
Per quanto riguarda il “cronoprogramma dei lavori” prevede un massimo di 38 mesi, pari ad un totale di 1140 giorni, secondo le fasi pure indicate nel Documento di indirizzo.
-il 23 novembre il pool di tecnici romani invia una “relazione tecnica integrativa”, elaborata all’esito delle ispezioni e delle prove svolte direttamente sull’immobile. Nella relazione si legge che per pervenire a stime conclusive in merito a livello di sicurezza nei confronti delle azioni non sismiche (carichi verticali), “è senz’altro necessario un ampliamento significativo delle indagini”, anche per conseguire un livello di conoscenza LC 3 (e non risultando nella relazione del 2019 dell’ingegnere Rampa ) così da poter fungere da riferimento per valutare la sicurezza della costruzione per carichi non sismici.

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La società ATIPROJECT S.r.l. che per la progettazione di cui è incaricata deve comunque svolgere questo tipo di indagini ha rimesso un “piano definitivo e completo delle indagini” da realizzare sui corpi di fabbrica integrato con i livelli di conoscenza LC3, livello massimo di conoscenza che si fa per elementi strutturali e singoli materiali. Il Piano, con i tempi di realizzazione, è stato acquisito dall’Ente il 29 novembre.

Dopo il rigetto dell’istanza della Provincia da parte della Cassazione sarà necessario presentare istanza di dissequestro al Tribunale di Teramo per consentire alla ATIPROJECT – con le modalità che la magistratura riterrà opportune – di procedere con le attività assegnate da contratto e finalizzate a restituire alla Città di Teramo, agli studenti, alle famiglie e a atti aperitivo per tuttil Convitto lo storico Palazzo di Piazza Dante.

 



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