cosa prevede le Legge di Bilancio 2025

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La Legge di Bilancio prevede alcune novità per quanto riguarda le imprese. Dall’IRES premiale al potenziamento del Piano Transizione 5.0, fino ai cambiamenti in materia di regime forfettario, le misure in campo

Legge di Bilancio 2025: quali sono le novità per le imprese?

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L’iter parlamentare della Legge di Bilancio sta ormai per volgere al termine. Dopo l’approvazione da parte della Camera il 20 dicembre, il testo è attualmente al vaglio del Senato.

L’iter parlamentare di discussione e modifica ha portato all’introduzione di alcune novità anche per le imprese.

Una delle più rilevanti è la riduzione dell’aliquota IRES per le imprese che investono e assumono, ma le novità interessano anche il Piano Transizione 5.0, il credito d’imposta 4.0 e le regole per l’accesso al regime forfettario.

Le novità comparse nel testo emendato dalla Camera sono ormai date per certe, e probabilmente non ci sarà spazio per ulteriori modifiche, poiché, per evitare l’esercizio provvisorio, la Legge di Bilancio deve essere approvata entro fine anno.

Novità per le imprese: cosa prevede le Legge di Bilancio 2025?

IRES premiale 2025: novità per le imprese che investono e assumono

Tra le novità previste dalla Legge di Bilancio 2025 arriva uno specifico provvedimento riguardo l’IRES.

Nel 2025 infatti verrà introdotta l’IRES premiale, ovvero un taglio dell’IRES per le imprese che rispettino determinati requisiti in materia di investimenti e assunzioni.

L’aliquota IRES vedrà un taglio di 4 punti, dal 24 per cento al 20 per cento nel caso in cui le aziende aumentino il numero di occupati e qualora vengano effettuati investimenti legati ai beni Transizione 4.0 e 5.0.

La misura, inoltre, sarà aggiuntiva alla maxi-deduzione IRES fino al 130 per cento per assunzioni con contratti a tempo indeterminato di persone che rientrano in categorie svantaggiate, come donne e giovani con determinati requisiti.

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Potenziato il Piano Transizione 5.0: cumulabile anche con altri incentivi

Rilevante anche il potenziamento del Piano Transizione 5.0, che vede introdotte nuove misure volte non solo all’accorpamento degli scaglioni degli investimenti, ma anche alla semplificazione delle procedure di calcolo dei risparmi energetici.

In particolare, la fusione dei prime due scaglioni ora comporta che, per gli investimenti fino a 10 milioni di euro, venga riconosciuto un credito di imposta che varia dal 35 per cento al 45 per cento a seconda della percentuale di riduzione dei consumi energetici.

Inoltre, viene anche introdotta la possibilità di cumulare il credito di imposta relativo a Transizione 5.0 con quelli dati dagli investimenti effettuati all’interno della ZES Unica Mezzogiorno e della ZLS (Zona Logistica Semplificata), oltre alla possibilità di accedere anche ai programmi finanziati dall’Unione Europea.

Regime forfettario: accesso per dipendenti e pensionati fino a 35.000 euro di reddito

Un’altra novità introdotta dal testo della Legge di Bilancio 2025 riguarda il regime forfettario.

Infatti a partire dal 1° gennaio 2025, la soglia di reddito da lavoro dipendente o pensione entro la quale è possibile accedere al regime forfettario salirà da 30.000 euro a 35.000 euro.

La novità modifica le cause di esclusione dal regime forfettario previste dall’articolo 1, comma 57 della legge n. 190/2014, permettendo quindi ad una platea più ampia di beneficiare della flat tax del 15 per cento, ridotta al 5 per cento per i primi 5 anni di attività.

Transizione 4.0: stretta sulle agevolazioni per le imprese

Mentre Transizione 5.0 esce dalla Legge di Bilancio 2025 con diverse migliorie, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il Piano Transizione 4.0.

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Quest’ultima misura infatti vede una stretta che colpirà soprattutto le imprese che investiranno in beni strumentali nel corso del 2025.

Da un lato il nuovo testo emendato del DdL di Bilancio cancella la possibilità di beneficiare del credito di imposta per gli investimenti effettuati in beni immateriali come software e applicazioni.

Dall’altro, viene rimaneggiato anche il regime riguardo gli investimenti in beni materiali, con l’introduzione di un tetto di spesa di 2.200 milioni di euro per quanto riguarda l’erogazione dei crediti di imposta legati agli investimenti effettuati nel 2025.

Decontribuzione Sud: arriva la proroga per il 2025

Notizie anche sul fronte della Decontribuzione Sud. La misura volta ad incentivare il rilancio occupazionale ed economico nelle regioni del Mezzogiorno non solo sarà applicabile anche per il 2025, ma verrà prorogata fino al 2029, come previsto in origine.

L’agevolazione è rivolta sia alle micro, piccole, e medie imprese (meno di 250 dipendenti) che assumono lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni del Sud, sia alle grandi imprese.

Tuttavia, per queste ultime, c’è l’obbligo da parte del datore di lavoro di dimostrare il 31 dicembre di ogni anno un incremento occupazionale dei lavoratori a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente.

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Inoltre, si segnala che è stata diminuita la percentuale di esonero contributivo riconosciuta alle imprese che assumono lavoratori a tempo indeterminato.

Nello specifico nel 2025 scenderà dal 30 per cento al 25 per cento, per poi diminuire progressivamente negli anni successivi fino al 2029.

Con l’approvazione del testo da parte della Camera, prosegue l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2025, che ora passa nelle mani del Senato.

Per l’ufficialità sulle novità, si dovrà attendere l’approvazione definitiva delle Legge, prevista entro la fine dell’anno.



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