Il Times elogia il nuovo Rinascimento di Firenze: i dettagli

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Dopo decenni di sguardi al passato, assistiamo a un “nuovo Rinascimento fiorentino” che non solo premia il patrimonio del magnifico capoluogo toscano, ma lo mantiene vivo.

I ristoranti aggiornano ricette secolari e tornano ai prodotti del territorio, i musei ridisegnano le collezioni per mostrarle al meglio e per far dialogare l’arte moderna con i capolavori rinascimentali, gli abitanti hanno salvato dall’estinzione l’arte di navigare sull’Arno con la tecnica del “punting”: insomma, la culla del Rinascimento non è più “cristallizzata nel tempo” e oggi si respira un dinamismo che non si vedeva dai tempi dei grandi duchi di Toscana.

Naturalmente, l’altra grande novità di Firenze è il turismo di massa, compresi i visitatori dei weekend. Ma come trascorrere 48 ore in una città dove non basterebbero 48 vite? La risposta sta nell’unire le esperienze. Dai grandi classici alle realtà meno conosciute, vi è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, in qualsiasi stagione, da oltre 500 anni.

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Ed è proprio così che il noto quotidiano britannico Times elogia Firenze e ne racconta il “secondo Rinascimento” proponendo due intense giornate tra arte, bellezza e buon cibo.

Cosa fare a Firenze secondo il Times

La visita non può non partire dai celeberrimi Uffizi che, negli ultimi dieci anni, hanno visto una trasformazione straordinaria. I capolavori più celebri sono ora esposti in teche anti-riflesso, così da permettere di cogliere dettagli mai visti prima, come nella celebre Primavera di Botticelli. Inoltre, è stata inaugurata una nuova ala dedicata agli autoritratti, e le mostre temporanee mettono in contatto opere contemporanee con le austere sale cinquecentesche.

Non può mancare una tappa al museo Orsanmichele, riaperto quest’anno, uno dei più affascinanti e meno affollati di Firenze. In passato granaio e chiesa, oggi disegna un viaggio impareggiabile tra affreschi e sculture al piano terra. Passaggi segreti, botole e scale nascoste raccontano la sua antica funzione di mercato del grano della Repubblica Fiorentina. Al piano superiore, dove si conservavano i cereali, sono esposte 13 delle 14 statue che ornavano l’esterno, opere di maestri come Donatello, Verrocchio e Ghiberti.

Villa Bardini, con gli splendidi giardini traboccanti di fiori e i panorami incredibili sullo skyline fiorentino, si adagia sulle colline dell’Oltrarno. Il percorso è ripido, ma strategico: si può iniziare dalla sommità, raggiungendola in taxi e scendendo a piedi, oppure partire dal basso e conquistare la salita per guadagnarsi una cena presso La Leggenda dei Frati.

Ma siamo appena all’inizio.

Per secoli, i renaioli navigavano l’Arno con i barchetti da rena per raccogliere sabbia dal fondale. Una tradizione quasi scomparsa, finché, nel 1994, tre intraprendenti fiorentini hanno restaurato tre barche centenarie per proporre romantiche escursioni private lungo l’Arno: 45 minuti indimenticabili che consentono di ammirare Firenze da una prospettiva inedita, scivolando accanto agli Uffizi, sotto il Ponte Vecchio e fino all’Oltrarno.

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Vale poi la pena di visitare il Museo di San Marco, l’antico monastero frequentato dal monaco Savonarola e dall’artista Beato Angelico, che affrescò ogni cella del piano superiore, e le Cappelle Medicee, dove Michelangelo ebbe piena libertà creativa nel progettare e scolpire i monumenti funerari dei Medici.

Cosa mangiare e dove

Il Times non si limita a stilare un elenco di proposte su cosa vedere a Firenze in due giorni ma dà uno sguardo anche ai locali da provare per impreziosire la permanenza grazie a esperienze gastronomiche sopraffine.

  • Ino
    Se avete poco tempo per il pranzo, Ino è la scelta ideale: i suoi panini sono stati premiati come i migliori d’Italia. Ingredienti di alta qualità provenienti da piccoli produttori toscani si combinano con creatività tra due fette di pane tipo schiacciata, arricchiti da formaggi, marmellate e verdure originali e saporite.
  • Picteau
    Alle pareti troverete disegni di maestri come Picasso e Cocteau, mentre dalle finestre a tutta altezza potrete ammirare l’Arno. Il bar è all’interno del raffinato Hotel Lungarno ed è uno dei pochi locali ad affacciarsi direttamente sul fiume, grazie a una terrazza esterna sospesa sull’acqua.
  • La Leggenda dei Frati
    Tra i giardini incantevoli (e scoscesi) di Villa Bardini, lo chef Filippo Saporito reinventa con maestria i classici toscani e siciliani utilizzando prodotti locali. Dai ravioli ripieni di pollo alla cacciatora ai dolci ispirati al Duomo di Firenze, ogni piatto è una sorpresa. In estate, la cena viene servita su una terrazza con vista mozzafiato sulla città.
  • Tecum
    Nel 2021, i fratelli Claudia e Francesco hanno aperto questo delizioso bistrò nel quartiere San Jacopino, a cinque minuti di tram dalla stazione. Il focus è sul cibo locale e sostenibile: frattaglie e tagli meno noti (tipici della tradizione toscana), una vasta scelta di verdure (molte coltivate nel loro orto) e vini di piccoli produttori locali.
  • Giacosa 1815
    Luogo iconico del XIX secolo, è qui che, nel 1919, sarebbe nato il negroni. Riaperto lo scorso anno con un’eleganza art déco, vanta banconi imbottiti di velluto e un menu che celebra il famoso cocktail in tutte le sue varianti, tra cui una versione spritz assolutamente da provare.
  • Trattoria 4 Leoni
    Oltre il Ponte Vecchio, la trattoria alla moda propone interpretazioni moderne dei piatti tradizionali toscani. Dai crostini alla pappa al pomodoro, ogni portata è di stagione, locale e davvero gustosa.





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