“A partire dal Primo gennaio al via
la digitalizzazione per gli appalti pubblici”: un progetto della
Regione Marche e dell’Università Politecnica delle Marche
(Univpm) per “agevolare la transizione”.
Presentati oggi in Regione, nel corso di un incontro, i
risultati conseguiti, le attività e gli sviluppi previsti dal
progetto della Regione Marche e del Dipartimento di Ingegneria
Civile, Edile e Architettura dell’Università Politecnica delle
Marche, in seguito alla convenzione approvata per lo svolgimento
congiunto di attività finalizzate alla progettazione,
implementazione e sviluppo di metodi e tecnologie Building
Information Modeling (Bim).
Il progetto, fa saper la Regione, “prevede un’attività di
formazione e sensibilizzazione rivolte a tecnici e
amministratori locali per garantire una conoscenza diffusa delle
tecnologie Bim, promuovendo la qualificazione degli enti come
stazioni appaltanti”. All’incontro erano presenti, per l’Univpm,
il prorettore Marco D’Orazio e il professor Berardo Naticchia;
inoltre, il segretario generale della Regione Marche, Mario
Becchetti, e la dirigente del Settore Transizione digitale e
Informatica, Serenella Carota.
“La Regione Marche, tra le varie azioni – ha detto
l’assessore regionale alla Digitalizzazione, Andrea Maria
Antonini – sta ponendo in essere, in collaborazione con
l’Università Politecnica delle Marche, una piattaforma digitale
nel settore degli appalti pubblici in grado sia di rispettare
gli adempimenti di legge che di fornire un valido strumento
operativo per professionisti del settore”.
Dal primo gennaio, “il Codice dei Contratti ha previsto che
le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottino metodi e
strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per
la progettazione e la realizzazione di opere di nuova
costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per
importo a base di gara superiore a 2 milioni di euro”.
Sulla tematica della introduzione del Bim, la Regione Marche
“lavora già dal 2022 con l’Università Politecnica delle Marche,
con cui ha sottoscritto la convenzione sopra ricordata”. “Quello
che mi preme sottolineare – ha ribadito Antonini, ringraziando
sia il Servizio regionale coinvolto che l’Univpm per la proficua
collaborazione – è l’impegno della Regione ad intercettare
risorse per mettere a disposizione quegli strumenti necessari
per agevolare la transizione digitale, ormai imprescindibile. Si
tratta di passaggi fondamentali a cui tutti i cittadini
marchigiani devono partecipare. Si sa che ormai, quando parliamo
di imprese, in questo caso, per partecipare a una gara d’appalto
bisogna passare attraverso l’uso corretto di piattaforme
digitali. È dunque necessario consentire a tutti un accesso
utile e consapevole alla digitalizzazione”.
Il prorettore D’Orazio ha evidenziato gli importanti
risultati conseguiti dall’Ateneo in questo settore, come
testimoniato da numerosi ranking e come è dimostrato dalla
crescita costante in termini di popolazione studentesca. “Uno
degli ambiti nel quale abbiamo ottenuto risultati di rilievo –
ha dett D’Orazio – è proprio quello della gestione digitale di
processi informativi nel ciclo di vita degli appalti, dove è
partito particolarmente attivo il professor Naticchia con il suo
gruppo di ricerca, con lo scopo di supportare la necessaria
transizione digitale del settore”. “Il ciclo degli appalti è
particolarmente complesso – ha aggiunto – ci sono vincoli
amministrativi e giuridici importanti. Si caratterizza per
lunghi periodi di latenza e per contenziosi spesso ingenerati da
carenze o incongruenze informatiche. Ci stiamo preparando da
diversi anni alla prossima scadenza del primo gennaio e ritengo
che le attività che sono state svolte dal professor Naticchia e
dal gruppo di ricerca potranno supportare efficacemente le
amministrazioni nella fase in questa fase”.
Questi gli “strumenti e risultati del progetto Bim”. “La
convenzione ha consentito il rilascio di tre importanti
strumenti, da mettere a disposizione degli enti del territorio,
per adempiere alle previsioni dell’art. 1 comma 2 dell’allegato
I.9 del nuovo codice dei contratti per l’utilizzo del Bim,
ossia: Linee Guida per l’adozione del Bim. “Un insieme di
documenti tecnici che uniformano l’utilizzo del Bim nella
progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche.
Queste Linee Guida rappresentano un riferimento imprescindibile
per le stazioni appaltanti del territorio e sono progettate per
essere adattabili alle specifiche esigenze locali”.
Piattaforma informatica BimMa
“Un sistema di gestione digitale dei dati (Common Data
Environment), ospitato sull’infrastruttura regionale Mcloud, che
consente agli enti locali di gestire progetti in modalità
interoperabile e sicura. Questo strumento è stato erogato in
modalità SaaS per garantire l’accesso semplice e scalabile da
parte di enti pubblici e operatori del settore agli strumenti
Bim”.
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