22 dicembre 2024
Dal 28 dicembre al 1° gennaio va in scena a Orvieto Umbria Jazz Winter 2024 con il suo mix di buon jazz, storia, cucina, musei e artigianato di qualità nell’acropoli di una delle più suggestive città della regione.
In cinque giorni si terranno più di novanta eventi (più quelli di UJ4KIDS) con venticinque band, tutte residenti, 150 artisti sui sei palchi allestiti nel Palazzo del Capitano del Popolo (Sala Expo e Sala dei 400), Teatro Mancinelli, Museo Emilio Greco, Teatro del Carmine e Palazzo dei Sette. Location molto speciali saranno inoltre le vie del centro percorse dalla marching band (Funk Off), mentre il Duomo ospiterà il coro gospel il pomeriggio di Capodanno.
Nella Sala Expo, per il jazz lunch e jazz dinner, e nel Palazzo dei Sette, che funzionerà non stop come bistrò e meeting point, si realizzerà anche il connubio con un’altra eccellenza orvietana, la buona cucina del territorio, tutto a ritmo di jazz.
L’addio al 2024 e il saluto al nuovo anno che arriva saranno ovviamente celebrati con la colonna sonora di Umbria Jazz. Per questa occasione verranno allestiti due cenoni nella Sala Expo e nel Palazzo dei Sette, mentre nella Sala dei 400 si terrà un lungo concerto con i Funk Off “on stage” e Mwenso & the Shakes. All’una, infine, ci sarà il concerto del Benedict Gospel Choir al Teatro Mancinelli.
Non solo musica suonata, ma anche raccontata. Ashley Kahn, uno dei più importanti critici contemporanei di jazz, sottoporrà Ethan Iverson ad un Blindfold Test, in collaborazione con DownBeat, la rivista che lo inventò sessant’anni fa.
Continuano inoltre le iniziative dedicate ai più piccoli che la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con il mondo della scuola e delle istituzioni, per rendere più familiare la musica, favorire lo sviluppo di una sensibilità verso il suono, abituare all’ascolto e stimolare la creatività. La musica quindi anche come formidabile strumento di socialità, condivisione e inclusione. Gli eventi saranno in programma dal 28 al 31 dicembre al Teatro del Carmine, tranne una fiaba musicale itinerante (La tromba di Louis), che si terrà per le vie del centro storico.
GLI ARTISTI IN PROGRAMMA
Riflettori puntati su Paolo Fresu, che si esibirà con il trio (con Dino Rubino e Marco Bardoscia) e con il Devil Quartet, nonché con un progetto che lo vedrà affiancato, in trio e in quartetto, dai suoi più stretti collaboratori.
Come esclusiva di Umbria Jazz Winter andrà in scena una nuova produzione della Umbria Jazz Orchestra, con Ethan Iverson che ha arrangiato per l’occasione un repertorio di grandi musiche per il cinema. Alla formula minimale quanto suggestiva del trio il festival dedica uno spazio speciale. Dall’America arrivano il trio di Joel Ross, l’ultima star del vibrafono, e i trii pianistici di Ethan Iverson ed Emmet Cohen, mentre italianissimi sono il trio di Dino Rubino, di Francesca Tandoi (che avrà come special guest Max Ionata e che si potrà ascoltare anche in duo con la chitarrista Eleonora Strino) e di Lorenzo Hengeller.
Uno sguardo interessante sul jazz delle origini sarà offerto da tre band che ripercorrono con rigore filologico la musica che si suonava negli anni Venti-Trenta: sono i Chicago Stompers, i Dixie Blue Blowers e gli Hot Gravel Eskimos. Un passo indietro nella storia per godersi un jazz che conserva, grazie a questi specialisti, una invidiabile freschezza.
Due presenze fisse del festival invernale sono il coro gospel (in questa edizione è il Benedict Gospel Choir) e la marching band, ovvero i Funk Off, anche in versione on stage. Spiritualità e divertimento sono due facce molto diverse della manifestazione orvietana, ma fanno entrambe parte di questo particolare periodo dell’anno.
Mwenso & the Shakes, dal nome del loro carismatico leader Michael Mwenso, sono un gruppo di artisti globali la cui musica vuole coniugare entertainment e arte. Il loro è un genere in cui confluiscono jazz e blues, con modelli come Fats Waller, Muddy Waters, James Brown e tante altre icone musicali americane.
Cantante venticinquenne di origini americane e camerunensi, Ekep Nkwelle è l’ultima scoperta della vocalità jazz declinata al femminile. Umbria Jazz è felice di presentarla al pubblico italiano, come ha fatto nel recente passato con Cécile McLorin Salvant, Jazzmeia Horn e Samara Joy.
Ironia e intrattenimento garbato, ma anche cultura musicale, buongusto e soprattutto una impeccabile qualità sono gli ingredienti di Nick the Nightfly Quintet, The Good Fellas e Nico Gori Young Lions Quartet.
Il quintetto guidato da Piero Odorici e Daniele Scannapieco è la band residente di Umbria Jazz, costituita da jazzmen esperti, tra i migliori esponenti dei loro strumenti, che dal vivo sa come restituire in modo perfetto il clima infuocato delle jam session amate dai nottambuli.
La storia secolare del jazz verrà raccontata in maniera originale grazie a un progetto esclusivo per Umbria Jazz Winter con una rivisitazione sonora attuale e sperimentale di Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia, immagini su progetto visivo di Massimo Achilli e un filo di parole intrecciate da Guido Barlozzetti, che firma anche il concept dello spettacolo, in scena al Teatro del Carmine.
Le prime note di Umbria Jazz Winter verranno suonate da giovani promesse del jazz. Umbria Jazz offre sempre infatti una vetrina di prestigio ai musicisti emergenti. Due le band presenti nel programma di Orvieto: lo Scannapieco – Geremia 5et, che ha vinto il Conad Contest di quest’anno, e il Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, la band dei migliori allievi dei corsi estivi delle clinics.
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