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Cagliari. «Dopo quasi vent’anni siamo felici di portare a casa la chiusura della vertenza perequazione, un atto di giustizia lungamente atteso da medici ed operatori della sanità come riconoscimento della loro dignità professionale e lavorativa a lungo trascurata». È l’annuncio dell’assessore dell’Igiene e Sanità e assistenza sociale Armando Bartolazzi a margine dell’approvazione della delibera di giunta che sancisce in modo ufficiale la fine di un confronto iniziato il 5 novembre scorso con le parti sindacali e i diversi rappresentanti di categoria. «Si tratta di un risultato straordinario – sottolinea l’assessore – che segna un vero e proprio punto di svolta nella vicenda che vedeva un divario ingiustificato fra gli stipendi dei lavoratori delle aziende sanitarie sarde, penalizzati dal diverso consumo dei fondi aziendali a cui è legato il trattamento accessorio in base alla produttività. La delibera di oggi – prosegue ancora l’assessore – individua finalmente i criteri per la ripartizione delle risorse che ridurranno il divario retributivo tra il personale sanitario della dirigenza sanitaria, della dirigenza Pta (dirigenza dei ruoli professionale, tecnico e amministrativo) e del Comparto nell’ambito delle diverse aziende sanitarie della Sardegna, a partire da quelle più lontane dalla media retributiva pro capite individuata a livello regionale, ossia Arnas Brotzu e Aou Cagliari. In campo 25 milioni di euro complessivi, di cui 10 già stanziati dalla legge regionale 1/2023 e 15 dalla legge regionale n 18 del 2024: un’iniezione booster di risorse mai impiegate prima che sottolineano ancora di più la volontà mia personale e della Giunta tutta di rispettare l’impegno preso con i lavoratori e di risolvere una volta per tutte questa situazione. Ringrazio per l’ottimo lavoro svolto anche gli uffici dell’Assessorato – continua Bartolazzi – la direzione generale della sanità e le parti sindacali per la correttezza del confronto di cui oggi raccogliamo tutti i frutti».
Le proposte di individuazione dei criteri e delle modalità di calcolo per la distribuzione delle risorse con criterio perequativo sono state presentate in una serie di riunioni con le organizzazioni sindacali nel corso di un confronto andato avanti per oltre un mese e mezzo, durante il quale le rappresentanze di categoria hanno potuto presentare le loro osservazioni e controproposte.
Lo scorso 20 dicembre, nel corso dell’incontro plenario conclusivo presso l’assessorato regionale della sanità, preso atto delle diverse posizioni espresse dalle organizzazioni sindacali delle tre aree contrattuali coinvolte dall’intervento perequativo, la parte istituzionale ha sintetizzato la propria proposta, divenuta poi oggetto della delibera approvata ieri:
Relativamente alla ripartizione del finanziamento fra le tre aree contrattuali:
-il 25% delle risorse viene attribuito su base capitaria, ovvero basata sulla quantità di personale afferente alle diverse aree contrattuali;
– il 75% delle risorse viene attribuito avendo come riferimento l’allineamento verso il valore medio regionale dei fondi contrattuali divisi per le singole aree contrattuali.
Relativamente alla ripartizione del finanziamento tra le Aziende Sanitarie il criterio viene definito avendo quale riferimento la copertura dello svantaggio rilevato dall’analisi dei fondi con un metodo che porti alla riduzione delle sperequazioni esistenti sul valore dei livelli medi pro capite dei fondi contrattuali , riportando i valori medi dell’ultima Azienda con posizione più critica in termini di perequazione verso i valori della penultima, e a seguire, attraverso l’elevazione graduale dei valori, le ultime due aziende verso la terz’ultima e proseguendo fino ad esaurimento delle risorse.
La Direzione generale della sanità si occuperà degli adempimenti tecnici per la ripartizione del finanziamento. Le aziende beneficiarie potranno rideterminare i fondi contrattuali nel rispetto dei limiti di spesa previsti dalla normativa statale.
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