Rinnovo Contratto Statali 2024: ok dal Consiglio dei Ministri

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Dopo la firma arrivata lo scorso novembre arriva l’ok anche dal Consiglio dei Ministri: approvato il rinnovo del contratto per i dipendenti statali del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2022-2024. Si tratta di una notizia importante: questa ratifica servirà a porre le basi e sarà (in linea generale) indicativo anche per tutti gli altri […]
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Dopo la firma arrivata lo scorso novembre arriva l’ok anche dal Consiglio dei Ministri: approvato il rinnovo del contratto per i dipendenti statali del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2022-2024.

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Si tratta di una notizia importante: questa ratifica servirà a porre le basi e sarà (in linea generale) indicativo anche per tutti gli altri comparti pubblici, dagli enti locali, alla sanità per arrivare fino alla scuola.

Alcuni di questi altri rinnovi dovrebbero chiudersi se tutto va bene già a gennaio: maggiori informazioni in questo nostro approfondimento.

Rinnovo Contratto Statali 2024: ok dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei ministri ha pertanto autorizzato la sottoscrizione con condizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto Funzioni centrali, triennio 2022-2024, sottoposto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

L’accordo prevede una serie di novità mirate a valorizzare le competenze dei dipendenti, migliorare le modalità di lavoro e promuovere un ambiente inclusivo, rispondendo alle diverse esigenze dei lavoratori e introducendo soluzioni innovative nella gestione dell’orario lavorativo e nella regolamentazione del lavoro a distanza.

Incremento salariale per i dipendenti

L’aspetto economico del nuovo contratto prevede un aumento medio di circa 165 euro per 13 mensilità, un adeguamento retributivo che intende riconoscere il contributo dei dipendenti delle Funzioni Centrali. Questo incremento non solo mira a compensare il carico di lavoro e le competenze richieste nel settore, ma anche a offrire un sostegno concreto in un contesto di crescente inflazione.

L’aumento si inserisce, quindi, in un quadro di valorizzazione complessiva del personale, dimostrando la volontà di rispondere alle esigenze di reddito dei lavoratori e di renderne più sostenibile il potere d’acquisto, oltre a offrire un segnale di riconoscimento del valore del lavoro pubblico per la comunità.

Nuovo sistema di classificazione e valorizzazione del personale

Il contratto introduce una revisione del sistema di classificazione del personale, con l’obiettivo di valorizzare meglio le competenze e le specializzazioni dei lavoratori delle Funzioni Centrali. Al centro di questa riforma c’è il rafforzamento degli incarichi di posizione organizzativa e professionale, attraverso i quali le amministrazioni possono riconoscere e premiare le responsabilità assunte dai dipendenti più esperti.

Questa valorizzazione non è solo economica, ma implica un riconoscimento stabile e duraturo per chi ha ricoperto ruoli chiave per almeno otto anni. Si tratta di una misura che punta a migliorare la stabilità dei ruoli professionali, assicurando che l’esperienza acquisita contribuisca a una gestione pubblica più efficace e professionale, incentivando il personale a consolidare il proprio impegno e ad arricchire le proprie competenze.

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Settimana corta

Un’altra innovazione è la settimana lavorativa su quattro giorni, mantenendo le 36 ore previste. Se approvata, la norma consentirebbe sperimentalmente alle amministrazioni di concentrare le attuali 36 ore settimanali in quattro giorni. L’adozione di questa formula comporterebbe una riduzione proporzionale dei giorni di ferie e permessi, offrendo una maggiore flessibilità nell’organizzazione dell’orario di lavoro.

Tuttavia, l’adesione è volontaria, e le amministrazioni devono garantire che i servizi pubblici mantengano gli standard di qualità richiesti, evitando che la riduzione dei giorni di presenza comprometta le prestazioni all’utenza.

“Age Management” e inclusione generazionale

Il concetto di “Age Management”, introdotto nel nuovo contratto, rappresenta un passo avanti verso la promozione della diversità generazionale all’interno delle amministrazioni pubbliche. Questa clausola prevede una serie di strumenti organizzativi per valorizzare le diverse competenze delle generazioni presenti nei luoghi di lavoro, promuovendo un ambiente inclusivo.

La gestione del prolungamento della carriera lavorativa e la promozione di pari opportunità sono punti centrali di questo approccio, che riconosce la ricchezza che ciascuna fascia di età può offrire. L’obiettivo è quello di supportare l’equilibrio tra esperienza e innovazione, gestendo con sensibilità e competenza l’invecchiamento della forza lavoro.

Agevolazioni per i dipendenti over 60

Per concludere, il contratto presta attenzione anche ai dipendenti più anziani, offrendo loro un ampliamento delle ore di permesso per motivi sanitari. In particolare, i lavoratori sopra i 60 anni beneficeranno di un maggiore numero di ore di permesso per visite mediche, terapie o esami diagnostici. Questa misura tiene conto delle necessità tipiche della popolazione lavorativa senior e permette loro di gestire meglio le esigenze di salute senza compromettere la continuità delle proprie attività professionali.

L’obiettivo è garantire che i dipendenti più avanti con l’età possano affrontare le sfide legate al benessere fisico senza subire penalizzazioni dal punto di vista lavorativo.

Il testo dell’intesa sottoscritta

Qui il documento completo.

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