Siria, 14 morti in un agguato nella provincia di Tartus
Quattordici «membri del Ministero dell’Interno sono stati uccisi e altri 10 sono rimasti feriti» in Siria, negli scontri con membri dell’ex regime di Bashar al-Assad nella provincia di Tartous. Lo ha annunciato il ministero del nuovo governo. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu) aveva precedentemente segnalato nove morti negli scontri tra uomini armati e forze di sicurezza che cercavano di arrestare un ufficiale del governo deposto a Tartus, accusato di essere «uno dei responsabili dei crimini commessi nella prigione di Saydnaya, vicino a Damasco».
Gaza, neonata morta congelata nella notte di Natale a Khan Younis
Una neonata è morta congelata durante la notte di Natale nella Striscia di Gaza, vicino a Khan Younis, mentre Israele e Hamas continuano ad accusarsi a vicenda di aver complicato gli sforzi per il cessate il fuoco che avrebbe potuto porre fine alla guerra di 14 mesi. Lo ha rivelato il padre della bambina all’Associated Press, che ha avuto anche segnalazioni della morte di altri due bambini in tenera età nelle ultime tre settimane. Sono tutti morti di freddo nelle tendopoli dei campi profughi.
La neonata di 3 settimane è morta in uno degli accampamenti lungo la costa dove il freddo si sta facendo sentire. I gruppi umanitari fanno fatica a consegnare cibo e provviste e affermano che mancano coperte, vestiti caldi e legna per i fuochi. Israele ha aumentato la quantità di aiuti ammessa nei territori, tuttavia la quantità rimane ben al di sotto delle reali necessità, per ammissione anche delle Nazioni Unite. Il padre della bimba deceduta, Mahmoud al-Faseeh, ha raccontato all’Ap di averla vista immobile e viola in volto, di averla avvolta in una coperta nella tenda dove alloggia la sua famglia, nella zona di Muwasi, fuori Khan Younis, con temperature scese fino a 9 gradi. L’hanno portata di corsa in un ospedale da campo dove i medici hanno cercato di rianimarla, ma i suoi polmoni si erano già deteriorati. Le immagini di Sila – questo il nome della bambina – scattate dall’AP mostravano la bambina con le labbra viola e la pelle livida. Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico dell’ospedale Nasser di Khan Younis, ha confermato che la bambina è morta per ipotermia. Ha detto che altri due bambini, uno di 3 giorni e l’altro di un mese, erano stati portati in ospedale nelle ultime 48 ore dopo essere morti per ipotermia. Nei campi tutti sperano in un accordo di pace ma Hamas ha accusato oggi nuovamente Israele di avere dettato nuove condizioni per ritardare l’intesa, mentre il governo israeliano ha accusato Hamas di rinnegare gli accordi già raggiunti. Tuttavia, entrambe le parti hanno affermato che le discussioni sono in corso.
Israele: «Hamas mente, sono loro a rendere difficili i negoziati»
Rispondendo alle affermazioni di Hamas secondo cui i negoziati per un accordo di cessate il fuoco e restituzione degli ostaggi sono stati ritardati da Israele che ha imposto nuove condizioni, l’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu da parte sua incolpa invece il gruppo con sede a Gaza per aver ostacolato il raggiungimento dell’intesa.
Lo riferisce Times of Israel. «L’organizzazione terroristica Hamas sta mentendo di nuovo», si afferma in una nota dell’ufficio del premier israeliano, «rinnegando gli accordi già raggiunti e continuando a rendere difficili i negoziati». «Tuttavia, Israele continuerà instancabilmente nei suoi sforzi per riportare a casa tutti i nostri ostaggi», aggiunge il comunicato.
Hamas: «Nuove condizioni di Israele ritardano accordo»
Hamas afferma che le «nuove» condizioni israeliane ritardano l’accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Hamas ha affermato che «nuove condizioni» da parte di Israele hanno «rinviato la conclusione di un accordo» sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma che i negoziati continuano dopo più di un anno di guerra nel territorio palestinese. «L’occupazione (israeliana) ha imposto nuove condizioni, riguardanti il ritiro (delle truppe israeliane), il cessate il fuoco, i prigionieri e il ritorno degli sfollati, che hanno rinviato la conclusione di un accordo», ha affermato Hamas in una nota.
Il Papa: «Cessi il fuoco a Gaza, si liberino gli ostaggi»
Il Papa chiede pace per la Terra Santa: «Tacciano le armi in Medio Oriente! Con gli occhi fissi sulla culla di Betlemme, rivolgo il pensiero alle comunità cristiane in Israele e in Palestina, in particolare alla cara comunità di Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra», ha detto nel Messaggio Urbi et Orbi. «Sono vicino anche alla comunità cristiana in Libano, soprattutto al sud, e a quella in Siria, in questo momento così delicato. Si aprano le porte del dialogo e della pace in tutta la regione, lacerata dal conflitto. E voglio ricordare qui anche il popolo libico, incoraggiando a cercare soluzioni che consentano la riconciliazione nazionale», ha detto ancora Papa Francesco nel Messaggio Urbi et Orbi.
Raid di Israele su Khan Yunis: almeno 2 morti e 7 feriti
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso stanotte un agente di Hamas in un attacco aereo nella zona umanitaria di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Citando fonti palestinesi, l’emittente araba Al Jazeera parla da parte sua di almeno due morti e sette feriti nel raid che avrebbe colpito un accampamento di sfollati.
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