I ceceni avrebbero capito da subito di aver colpito un velivolo commerciale. I piloti hanno provato ad atterrare nell’area ma sarebbero stati «respinti». I sospetti dell’Azerbaigian e le accuse degli occidentali. Mosca: speculazioni
I vertici ceceni avrebbero informato «quasi subito» Mosca del timore che il sistema antiaereo russo potesse aver colpito o danneggiato «per errore» un aereo civile in transito la mattina di Natale nel mezzo di un attacco di droni-kamikaze attribuito agli ucraini. Quel jet, un Embraer E190 di Azerbaijan Airlines, si è poi schiantato in Kazakistan. È quanto spiegano al Corriere due fonti europee a conoscenza delle valutazioni fatte tra Bruxelles e Washington anche sulla base di quelle che vengono definite «comunicazioni» intercettate dall’intelligence Usa. Non è dato sapere se la Federazione abbia fornito istruzioni su come gestire la situazione.
Le indagini e le accuse
Nonostante un jet quasi ingovernabile, i piloti sono riusciti a portarlo sulla terraferma, in Kazakistan, andandosi però a schiantare a quasi 390 chilometri orari. Delle 67 persone a bordo (62 passeggeri, 5 membri dell’equipaggio), 38 hanno perso la vita. Il recupero delle scatole nere e le testimonianze di chi si è salvato saranno cruciali per le indagini. Ieri pomeriggio le autorità di Baku hanno confermato informalmente che l’aereo è stato colpito dal sistema antiaereo russo. Lo stesso ha fatto un funzionario Usa aggiungendo a Reuters che se le indicazioni si rivelassero accurate sarebbero un’ulteriore prova degli atti «sconsiderati della Russia durante l’invasione dell’Ucraina». Mosca parla di «speculazioni». La Nato ha chiesto di fare chiarezza sulle cause.
Il viaggio
Il 25 dicembre il volo J28243 decolla alle 7.55 del mattino (le 4.55 in Italia) dall’aeroporto di Baku, capitale dell’Azerbaigian, con destinazione Grozny, in Cecenia. Nei pressi di Machackala, nel Daghestan, l’Embraer finisce in una zona esposta a un forte disturbo del segnale Gps tanto che «sparisce» dalla mappa di Flightradar24, sito che monitora i voli. Torna «visibile» un’ora e 42 minuti dopo, mentre procede in emergenza verso il Kazakistan.
L’esplosione
I passeggeri sopravvissuti raccontano che i piloti hanno provato per tre volte l’atterraggio a Grozny, senza riuscirci a causa di una fitta nebbia. Il tutto in mezzo a un allarme per l’arrivo di droni-kamikaze che, come scrive il sito locale Grozny Inform, «sono stati tutti abbattuti». È in quegli attimi che chi è a bordo sente un’esplosione «all’esterno». Secondo gli europei il jet di Azerbaijan Airlines viene colpito dai pezzi di un missile terra-aria russo esploso a poca distanza.
I danni alla fusoliera
Non è chiaro se a danneggiare la fusoliera — nella fiancata sinistra — siano state le schegge o le decine di sfere d’acciaio sprigionate dopo la deflagrazione, per questo l’«assessment» è ancora preliminare. I video girati da chi era a bordo mostrano almeno un passeggero ferito alla gamba da una delle schegge. I filmati sul luogo dell’impatto mostrano dei fori — «con punto d’ingresso dall’esterno» — nel retro del velivolo, compresi deriva, stabilizzatori, timone di coda.
La deviazione
I buchi avrebbero reso «difficilmente gestibile» il jet andando a toccare alcune funzioni vitali. I piloti — ricostruiscono le fonti europee — avrebbero chiesto un atterraggio di emergenza a Grozny prima e a Machackala o Mineralnye Vody poi. Ma senza successo, non è chiaro se perché intanto gli scali dell’area erano stati chiusi per l’attacco di droni o per «disfarsi» del problema, come sospettano gli azeri. A comandante e primo ufficiale viene così indicato di andare in Kazakistan. La deviazione è travagliata. I piloti fanno fatica a controllare l’aereo che perde quota, poi la riprende, quindi scende di nuovo.
Lo schianto
«L’Embraer E190 ha tre sistemi idraulici separati per la coda», spiegano tre comandanti consultati perché conoscono il modello coinvolto nel disastro. «Senza comandi meccanici, se le schegge o le sfere d’acciaio hanno tranciato le linee idrauliche il jet diventa difficile da ingestibile». E infatti il «rateo» di discesa è così elevato «che non avrebbero mai rallentato prima di toccare terra». Forse per questo l’equipaggio rinuncia al primo tentativo di atterraggio ad Aktau. Subito dopo, alle 11.28 locali (le 7.28 in Italia), l’Embraer precipita a tre chilometri dallo scalo.
Gli analisti
Da OpsGroup, realtà che valuta il tasso di rischio degli spazi aerei e degli aeroporti, spiegano che l’analisi delle immagini dei frammenti dell’aereo precipitato «indica che è stato quasi certamente colpito da un missile terra-aria». Gli esperti sottolineano l’esigenza di indagare ancora, ma attribuiscono una forbice tra il 90 e il 99% che si tratti proprio di quel tipo di attacco. Nella nota ai suoi clienti Osprey Flight Solutions, società di sicurezza aerea, ha scritto che «il volo Azerbaijan Airlines è stato probabilmente abbattuto da un sistema di difesa aerea militare russo».
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