Energia, fatturato a 421,3 miliardi e utili per 15,8 miliardi – Economia e Finanza

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(Teleborsa) – E’ un “ritorno all’ordine” quello che denotano i bilanci delle Società dell’energia, dopo l’eccezionalità degli anni della pandemia e dell’irrompere della crisi ucraina; ma se i principali parametri ritrovano i numeri consueti della serie storica, questo avviene in un contesto di mercato e operativo definitivamente quanto rapidamente rinnovato, sotto il profilo della domanda, dell’offerta, delle strategie, degli investimenti, delle tecnologie. E’ quanto evidenzia la nona edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società dell’energia 2014-2023” realizzato dal Centro Studi CoMar, aggregando e confrontando i risultati degli ultimi dieci anni e anticipando quelli del 2024 sulla base dei risultati dei primi nove mesi dell’anno.

Più in dettaglio, lo studio mostra che: il fatturato complessivo, nel 2023, è stato di 421,3 miliardi di euro, diminuendo di 220,8 miliardi (-34,3%) rispetto ai 642,1 di un anomalo 2022; un dato che rimane, comunque, ben superiore rispetto ai 306,9 miliardi del 2014 (+37,2%), inizio della misurazione; gli utili sono ammontati a 15,8 miliardi di euro, in calo di 7,1 miliardi sul 2022; e rappresentano il 3,8% sul fatturato; dal 2019, negli ultimi cinque anni, le Società dell’energia hanno avuto utili complessivi per 59,1 miliardi (anche considerando le perdite per 2,6 miliardi del 2020); il margine operativo netto è stato di 34,5 miliardi di euro, in calo di 8,4 miliardi sul 2022, ma crescendo di 11,3 miliardi sul 2014 (+48,3%); il rapporto tra margine operativo netto e fatturato si è attestato, invece, all’8,2%, in aumento sul 6,7% del 2022; i debiti finanziari si collocano a 200 miliardi, in riduzione di 7,8 miliardi sull’anno precedente (-3,7%); il rapporto debiti / fatturato è del 47,5%; gli Addetti delle Società considerate si stabilizzano su 196.724 Unità (+0,29% sui 196.147 del 2022), in aumento di 26.261 (+15,4%), rispetto ai 170.463 del 2014; il fatturato per Dipendente è di 2,1 milioni di euro pro capite, a fronte di 3,2 milioni nel 2022.

Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende, sempre con riferimento ai bilanci 2023: Eni sopravanza nuovamente Enel al primo posto per fatturato; nei primi dieci posti per fatturato, vi sono 7 Società con il primo azionista Italiano e 3 Società, sempre di diritto Italiano, ma controllate da holding estera (ma, nel 2024, il controllo di Saras è divenuto estero); delle prime 10 nazionali, 7 sono a controllo pubblico, attraverso il Ministero Economia Finanze o gli Enti locali; erano 6 l’anno precedente; le maggiori Società Italiane dell’energia controllate da holding estera sono, nell’ordine, Edison, Kuwait Petroleum Italia, Engie Italia, Esso Italiana, Sonatrach Raffineria Italiana, Tamoil Italia (cui si aggiungerà Saras); le Società con il migliore rapporto “utili su fatturato” sono, nell’ordine, Alerion Clean Power, Gas Plus, Terna, Snam, Italgas, 2I Rete Gas, Erg; in coda, Renantis, Esso Italiana, Coe Clerici, Eviso, Repower Italia; le Società con il migliore rapporto “mon su fatturato” sono Alerion Clean Power, 2I Rete Gas, Terna, Italgas, Erg, Snam, Gas Plus, SGI-Società Gasdotti Italia; meno bene Engie Italia, Sarpom, Eviso; le Società con il migliore rapporto “fatturato per dipendente” risultano Esso Italiana, Edelweiss Energy Holding, GSE Gestore Servizi Energetici, Shell Italia E&P, Zenit Servizi e Gestioni, Alpha Trading, Burgo Energia; le Società con il migliore rapporto “debiti finanziari su fatturato” sono Pad Multienergy, Retitalia, Edelweiss Energy Holding, BP Italia, Ultragas CM, Ital Green Energy, Esso Italiana; peggio, Alerion Clean Power, 2I Rete Gas, SGI – Società Gasdotti Italia, Olt, Italgas, Terna, Snam.

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L’analisi di CoMar ha esaminato anche L’ANDAMENTO TENDENZIALE PER IL 2024, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 14 Società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2023. Queste 14 Società rappresentano il 50% del fatturato e, ancor più, l’80% degli utili del totale di settore.

Pertanto, nei 12 mesi settembre 2023 – settembre 2024: il fatturato è passato da 198,9 miliardi di euro a 177,9; è quindi diminuito, in un anno, di 22 miliardi, ovvero del 10,5%. Il fatturato cresce solo per Saipem, Terna, Ascopiave e Erg; tutte le altre sono in calo, a partire da Hera, Edison, A2A, Enel; l’utile è sostanzialmente invariato, dai 12,798 miliardi di euro del settembre 2023 ai 12,840 di fine settembre scorso; a registrare una riduzione sono state solo Eni, Edison, Alerion e Snam; al contrario, aumenti tra i più significativi per Saipem, Ascopiave, A2A, Terna, Hera, Enel; i debiti finanziari sono aumentati, sino a toccare i 125 miliardi di euro; gli investimenti sono simili, superiori ai 21,4 miliardi nei primi nove mesi (- 1,7% sui 21,7 precedenti); le previsioni (guidance) per fine 2024, rispetto a quanto comunicato ai mercati finanziari a inizio anno, sono quanto meno confermate per 8 Società, mentre per altre 6 sono in miglioramento.

Tutti gli Operatori affrontano una contrazione dei prezzi e dei margini e una volatilità delle commodities energetiche. Per l’energia elettrica, il Prezzo Unico Nazionale – PUN, nei primi nove mesi del 2024 si è contratto del 20,4%, passando da un valore medio di 128,4 euro /MWh dei primi mesi del 2023 a uno di 102,1 euro /MWh. Il prezzo del gas spot, invece, diminuisce del 21,6% a 35,5 centesimi di euro a metro cubo dai 45,3 centesimi di euro a metro cubo dei primi nove mesi del 2023. Al tempo stesso la domanda di energia elettrica nei primi nove mesi del 2024 è in crescita del 2,1% sullo stesso periodo del 2023, mentre è in flessione del 5,8% quella di gas, nello stesso arco temporale.

In uno scenario di mercato meno favorevole, le Società dell’energia indirizzano gli investimenti al potenziamento ed efficientamento delle reti, all’aumento della flessibilità degli impianti, allo sviluppo della capacità installata delle rinnovabili. Insieme all’esplicitazione del valore inespresso delle singole aree di business e ad una razionalizzazione dei portafogli, si mantiene una rigorosa disciplina nel controllo dei costi.



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